La crescita intensa di Niccolò Pisilli
L'immagine ricorrente con il Venezia lo vede posizionato in area di rigore, in attesa di un corner sul quale lui è probabilmente l'uomo meno atteso per colpire di testa. Un metro e ottanta è un'altezza significativa ma che non lo rende il pericolo principale su palla inattiva. Eppure la sfera gli arriva sempre, in 3 dei primi 4 corner calciati dai giallorossi con lui in campo.
Juric lo manda in campo al 58° e qualche secondo dopo la Roma rischia ancora di andare sotto di due. Tocca un paio di palloni e al 61° è già solo sul palo lontano, a impattare la sfera con troppa intensità; colpisce forte e alto forse preso da una leggera emozione e nel tentativo di spaccare la porta anche con la testa. Entra sempre più nel vivo del gioco, abbassandosi sul centrosinistra e velocizzando l'azione in connessioni rapide con Angeliño. Il secondo corner lo conquista lo spagnolo dopo un associazione con lui e Baldanzi, e lo calcia Lorenzo Pellegrini. Il cross parte dall'altra bandierina e Pisilli svetta ancora sul secondo palo indirizzando all'incrocio una traiettoria che esce di pochi centimetri.
Il 2004 giallorosso arriva sui primi due corner in meno di 10 minuti dal suo ingresso in campo. Che sia soltanto un caso è improbabile, dato che la Roma, inseriti i nuovi nella manovra e digerito il cambio modulo, inizia a schiacciare prepotentemente il Venezia. Il pareggio lo trova Cristante con una conclusione deviata fortuitamente e sul quarto corner del secondo tempo Pisilli cambia posizione. Si inserisce sul primo palo e non ha bisogno di saltare per gelare Joronen con un colpo di testa forte. È un gol gridato a gran voce da uno Stadio Olimpico che in un clima tutt'altro che sereno non ha mai smesso di applaudirlo, la rete di un giovane professionista e tifoso che contribuisce a cambiare ancora in positivo la sua immagine.
Una crescita evidente
Lanciato da Mourinho in Serie A nel recupero di Roma-Inter il 6 maggio del 2023, Niccolò Pisilli era poi sceso in campo in Europa League bagnando addirittura con un gol la sua prima volta su un terreno europeo. De Rossi ha confermato il suo talento prima dalla conferenza stampa e poi mandandolo in campo anche come titolare nella passata stagione e Ivan Juric ha confermato di credere in lui nelle prime tre uscite stagionali.
L'approvazione dei suoi primi tre tecnici, l'inserimento che ha ormai abbandonato la gradualità che si conserva con i giovani. Sostanzialmente per due motivi. Niccolò Pisilli è un 2004 che a settembre ha compiuto 20 anni e non è più da considerarsi un giovanissimo, e il livello mostrato sia da titolare in gare complicate sia da subentrante in contesti in cui la Roma doveva ribaltare il risultato lo rendono un'alternativa valida alle prime scelte dei giallorossi.
Ha sempre lo sguardo orientato alla verticalità e come primo pensiero quello di andare dagli attaccanti. Gioca a pochi tocchi e il suo corpo è quasi sempre posizionato nella maniera giusta al momento della ricezione. Ha qualità atletiche importanti che lo rendono un centrocampista dinamico e un senso del gol che sta emergendo anche ai massimi livelli, confermato dalla sua storia statistica con la Primavera. 20 gol e 10 assist nelle ultime 54 presenze in Primavera 1 (in due stagioni) che ne hanno diversificato il livello dagli altri proiettandolo subito in prima squadra.
Lasciato partire Edoardo Bove verso una Fiorentina in cui ha trovato fin da subito più spazio, la Roma ha trovato istantaneamente un talento della Primavera a cui poter affidare le chiavi di un reparto che storicamente pesca dalle giovanili. E chissà che le sue prestazioni non cresceranno al punto da meritare presto una chiamata del CT Luciano Spalletti, ancora impegnato nel definire i suoi convocati ideali per le prossime competizioni dell'Italia. Il momento per fare esperimenti in azzurro sembra propizio.