La curiosità dei club, il monopolio UEFA e il calcio gratis: Reichart sulla Superlega
Bernd Reichart torna a parlare della Superlega. Il CEO di A22, la società che si è posta il compito di rivoluzionare il calcio europeo, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport in cui ha ripercorso i tratti principali del progetto, attualmente portato avanti da Juventus, Barcellona e Real Madrid, soffermandosi soprattutto sulla possibilità di trasmettere gratuitamente le partite, sul maggior potere che la Superlega conferirebbe ai club, oggi succubi del monopolio dell'UEFA, e ha rivelato che sempre più società si stanno informando sulla proposta. Ecco le parole di Reichart.
Sulla sentenza della Corte Europea: "Penso che ogni club abbia capito che la sentenza ha le potenzialità di cambiare le regole in loro favore e dare loro maggiore controllo. Possono essere padroni del loro destino e soprattutto di scegliere, senza l’obbligo di rispondere a un monopolista. Parecchie società europee hanno messo al lavoro i loro uffici e i loro consulenti legali per capire quali sono i margini di manovra che la sentenza ha delineato. Tutto questo assomiglia molto alla situazione del post sentenza Bosman, ci vollero un paio di mesi perché tutti si rendessero conto di quanto fosse effettivamente rivoluzionaria".
Club sempre più curiosi: "Società che prima erano più riluttanti, adesso hanno un approccio più curioso. Ci dicono: abbiamo visto che avete reso pubblico il format della competizione, vorremmo capirne di più. In molti ci ribadiscono la loro necessità di diventare più digitali e globali; per questo si interessano al progetto Unify, la piattaforma digitale che trasmetterà le partite e non solo".
Su un calcio gratuito: "Il calcio gratuito esiste, per esempio la finale di Champions è in chiaro ovunque. E in generale l’attuale modello televisivo è basato sulla vendita di pubblicità e sugli abbonamenti, che sostanzialmente è anche il nostro il modello. Con la differenza che la nostra competizione offrirà fin dalla prima fase partite molto più interessanti e affascinanti, che quindi attrarranno centinaia di milioni di spettatori direttamente sulla nostra piattaforma consentendo ricavi pubblicitari sufficienti a offrire le partite gratis".
I vantaggi della Superlega per i tifosi: "Primo: aumenta il potere dei club. E i tifosi sono tifosi dei club. Non ho mai visto tifosi con la sciarpa dell’Uefa. Non sono tifosi di un ente privato con sede sul Lago di Ginevra, sono tifosi della loro squadra del cuore, probabilmente perché il loro papà lo era e loro vorrebbero tramandare questo amore ai figli. I club con la Superlega hanno la possibilità di pianificare il loro futuro in modo autonomo. Secondo: hanno la possibilità di vedere il miglior calcio del mondo gratis".
I vantaggi per i club: "Rinforzerà la loro stabilità economica. Darà loro la forza di programmare, perché nel nostro sistema possono contare su un minimo di 14 partite e su un ricavo fisso, con meno rischi di non averlo per la mancata qualificazione, perché potranno accedere dal campionato nazionale oppure potranno rimanere nella Superlega con una buona stagione internazionale. Così al fianco dei ricavi del loro campionato nazionale, che continuerà a esistere e a rappresentare la parte importante del loro budget, potranno avere un ricavo più stabile e meno aleatorio dalla competizione internazionale. Con il sistema attuale, c’è il paradosso che se raggiungi la finale di Champions League, quindi sei protagonista di una grande stagione internazionale, potresti non fare la Champions l’anno successivo perché non ti sei piazzato nel campionato nazionale".
Come avverrà la suddivisione delle competizioni? "Questo sarà deciso dagli stessi club e solo dai club. Saranno le loro competizioni e saranno loro a decidere la ridist ribuzione, noi potremmo dare dei consigli, ma queste saranno le competizioni e decideranno loro".
Differenza tra UEFA e FIFA: "La nostra iniziativa è stata bloccata dall’Uefa, che è il monopolista delle competizioni europee e ha minacciato con sanzioni durissime i club che hanno portato avanti la proposta. Nella percezione comune, quindi, l’oppositore al nostro progetto è l’Uefa. La Fifa è un attore importante dello scenario, per esempio, per la questione del calendario, vogliamo collaborare con il sistema esistente, la nostra non è una iniziativa per scappare dal sistema, noi vogliamo contribuire in modo produttivo per risolvere i problemi più urgenti del calcio dentro il sistema e dentro il calendario che, in definitiva, è un potere della Fifa".
Il potere dell'UEFA: "Vengono da settanta anni di monopolio, lo vogliono difendere e hanno un certo arsenale per farlo. La Uefa, all’epoca, aveva dichiarato che “andava in guerra” - questa è la frase che ha scelto usare - contro alcuni dei più grandi club del mondo, che hanno avuto bisogno della Corte Europea per difendersi da quelle minacce. Il modo con cui si è difesa la Uefa nel 2021 continua a fare paura oggi, perché l’Uefa è un’entità con troppi cappelli, non c’è alcuna separazione dei poteri e in certi frangenti l’Uefa ha anche maggiore potere dei governi nazionali. E questo è sotto osservazione, ora che la sentenza della Corte di Giustizia è diventata una legge europea a tutti gli effetti. Ma capisco la situazione dei club che devono gestire questa fase e, giustamente, non vogliono sbilanciarsi pubblicamente".
I comunicati contro la Superlega: "Un club mi ha detto "Il comunicato che faremo sulla Superlega ha lo stesso valore del comunicato che facciamo per riconfermare la fiducia al nostro allenatore quando siamo ultimi in classifica, che mi ha fatto sorridere. Non posso dire chi, ma non era un club italiano".
Un messaggio ai tifosi: "C’è troppa politica nel dibattito e questo non è divertente per loro che invece devono vederci come una alternativa legale, aperta e meritocratica, connessa con i campionati nazionali che renda i club europei più forti; un’alterativa che consenta ai tifosi di avere calcio migliore e solidale con la piramide, che affondi le radici alla base e sviluppi un vertice molto competitivo per garantire un futuro al calcio e restituirlo ai tifosi".