La falla nella difesa e la causa da parte della Juve: nuovi dettagli sul caso Pogba
Si complica la posizione di Paul Pogba? Nelle ultime ore stanno infatti emergendo retroscena e nuovi dettagli che non aggraverebbero la posizione del centrocampista francese solo di fronte alla Giustizia Sportiva, ma anche quella con la la Juventus.
Iniziamo proprio da quest'ultima. Secondo l'edizione odierna di Tuttosport, il club bianconero ha ratificato ormai da un mese - ossia dal primo test positivo - la sospensione dello stipendio per l'ex United, al quale verrà versato il minimo sindacale, ossia più o meno 2mila euro netti al mese. Inoltre, la Vecchia Signora potrebbe far causa a Pogba chiedendo dei danni di natura tecnica. Il francese è stato infatti ingaggiato l'anno scorso per essere la punta di diamante della rosa e con il suo comportamento illecito ha danneggiato l'intera società con il calciomercato chiuso.
Passando all'aspetto giudiziario vero e proprio, Pogba deve ancora decidere se chiedere al procuratore antidoping Pierfilippo Laviani di essere interrogato o se mandare le memorie difensive. L'entourage difensivo sembra voler adottare la strategia della contaminazione da integratore, ma dovrà fare attenzione visto che, come dichiara ancora TS, "I metaboliti del Dhea sono molto volatili e risultano solo fino a qualche giorno dopo l’assunzione. Per essere positivo il 20 agosto, Pogba dovrebbe aver preso l’integratore soltanto qualche giorno prima, e questo significherebbe che lo avrebbe portato illegalmente in Italia, violando così il codice penale. Non solo, la teoria dell’integratore contaminato sembrerebbe incompatibile perché la quantità trovata è elevata”.