La Fiorentina e Amrabat riusciranno a ricucire lo strappo?

Amrabat
Amrabat / Paolo Bruno/GettyImages
facebooktwitterreddit

L'ultimo giorno di mercato ha proposto, in casa Fiorentina, un inatteso revival di Qatar 2022 e ha visto ergersi a protagonisti due elementi della rosa del Marocco che tanto ha stupito negli ultimi Mondiali: da un lato Sofyan Amrabat, con l'assalto in extremis del Barcellona, e dall'altro l'acquisto del connazionale Sabiri (rimasto in prestito alla Sampdoria fino a giugno). Al di là degli intrecci legati al Marocco, però, quel che resta è tutta l'indesiderata amarezza per ultime ore concitate e vissute in affanno, per un finale di mercato destinato (a Firenze come altrove) a lasciare strascichi e conseguenze.

Il mancato approdo al Barcellona, meta che Amrabat avrebbe voluto raggiungere già nell'immediato, ha lasciato l'amaro in bocca all'"eroe" del Mondiale e - data la natura improvvisa dell'avvicinamento blaugrana - ha sancito anche un'inattesa rottura, provvisoria o meno che sia, con la Fiorentina, tanto da tenere il giocatore fuori dai convocati per i quarti di Coppa Italia contro il Torino. Una situazione che sta cambiando già forma in queste ore, secondo quanto riporta FirenzeViola, con tanto di scuse del giocatore e di possibile reintegro.

L'assenza di Amrabat ieri al centro sportivo e, almeno in principio, nella lista dei convocati di Italiano ha, per forza di cose, condotto ad associare il suo caso a quello di Zaniolo e della Roma, un'associazione che senz'altro regala ragioni logiche ma che, d'altro canto, offre anche margini diversi per ricucire un rapporto. L'intenzione, sarebbe suicida immaginare altro, è proprio quella di sancire un riavvicinamento e di vivere come episodico quanto accaduto ieri (pur senza poter fare finta di niente in senso assoluto).

Vincenzo Italiano, Sofyan Amrabat
Amrabat e Italiano / Jonathan Moscrop/GettyImages

Perché il caso Amrabat può rientrare?

Quali sono i motivi per cui la Fiorentina può sperare di ricucire, per non amplificare l'eco del caso mediatico da qui a giugno? Innanzitutto il rapporto diretto tra Amrabat e Commisso e una prospettiva di dialogo che, senz'altro, non sarà improvvisamente venuta meno negli ultimi giorni. La società viola può aver vissuto come una sorta di imboscata quella del Barcellona, con l'interessamento diretto di Xavi, ma a mercato chiuso diventa vitale provare a recuperare un patrimonio tecnico e a rinviare le voci di addio.

La Fiorentina ha già dimostrato, di recente, di non voler cedere il passo alla reazione rabbiosa e alla logica del muro contro muro: già con Nico Gonzalez e con Jovic, infatti, sembrava che il rapporto fosse deteriorato in modo irrimediabile salvo poi rientrare nei ranghi, senza degenerare in un addio. Il tempismo "curioso" del Barcellona e l'atteggiamento social di Amrabat (con una storia sibillina che ne rivelava la voglia di addio) avranno certo intaccato i rapporti interni ma, al contempo, tenere il giocatore fuori rosa non gioverebbe a nessuno, anche in vista di quanto potrà accadere in estate.

Il caso diplomatico vero e proprio riguarda principalmente i club, con un'offerta blaugrana ritenuta "provocatoria" (di fatto un prestito senza garanzia di riscatto) e un atteggiamento fin troppo esuberante e "aggressivo" nel tentare il giocatore. Esistono i margini per ridurre tutto a uno sbandamento e non a una rottura profonda, sempre che Commisso non abbia vissuto l'intero episodio come un affronto personale e come un motivo sufficiente per escludere Amrabat dal progetto.