La Fiorentina e i giovani in rampa di lancio: le prospettive per il 2024/25
Il contesto calcistico italiano si riconosce per una certa tendenza al "giovanilismo" come soluzione, meramente teorica, ai periodi di crisi: tra le ricette pronte all'uso, dopo un fallimento sportivo, il ricorso ai giovani appare una costante inevitabile e l'eliminazione azzurra agli ottavi di Euro 2024 non ha fatto eccezione. Si torna lì, dunque, al ricorso mediatico al "tema dei giovani" come priorità per risollevare il nostro sistema calcio. All'interno della cornice globale, poi, si sviluppa l'universo dei club ed è logico che - forte di un centro sportivo del calibro del Viola Park e di un palmares giovanile di tutto rispetto - la Fiorentina venga spesso associata al ruolo di potenziale guida al suddetto percorso di ringiovanimento.
La Fiorentina e i giovani: attese disilluse?
Un auspicio che non ha trovato grandi riscontri negli ultimi anni nei rapporti diretti con la prima squadra, fatta eccezione per Kayode e per la sua recente esplosione: Italiano non si è distinto come tecnico pronto a dare minutaggio o grandi chance di emergere ai più giovani in rosa (preferendo lasciarli partire in prestito anziché tenerli divisi tra panchina e tribuna).
L'approdo di Palladino in panchina ha portato con sé anche una narrazione, puramente teorica, su un maggiore spazio riservato ai giovani (pensando all'impiego continuativo a Monza di Valentin Carboni, di Bondo o di Colombo) ma è evidente come le pressioni di Firenze siano di tutt'altro tenore e non appare dunque nell'ordine delle cose una rivoluzione che vada al di là di un abbassamento dell'età media globale.
I calciatori acquistati fin qui (Pongracic, Colpani e Kean) sono nel pieno della loro carriera e non possono essere certo classificati tra i giovani in senso stretto, ci si chiede dunque se - tra chi sta prendendo parte al ritiro viola - ci sia un futuro Kayode, un under 20 su cui Palladino potrà puntare effettivamente in prima squadra. Si autoesclude dal discorso Alessandro Bianco, non più giovanissimo e già da tempo nel giro della prima squadra: a Mandragora si aggiungeranno due nuovi colpi a centrocampo, nelle prossime settimane, e appare scontato che la permanenza in viola di Bianco lo veda come semplice comprimario (sempre che il calciatore accetti uno status simile di buon grado).
Fiorentina 24/25: giovani al centro? Le prospettive
Partendo dalla porta e da un Tommaso Martinelli che ha già debuttato in A, contro l'Atalanta, risulta difficile immaginarne un impiego da titolare nella stagione pronta a partire: il classe 2006 potrebbe partire in prestito per vivere un anno da titolare, il primo fuori dal giro delle giovanili, per poi tornare a brillare in viola. Un anno da riserva, insomma, potrebbe penalizzarne la crescita e limitarne un'esplosione che appare semplicemente questione di tempo.
In difesa il passaggio imminente di Lucchesi al Venezia prepara il terreno per una possibile conferma di Comuzzo: il classe 2005 è già nel giro della prima squadra dallo scorso anno e - dato il probabile slittamento a gennaio dell'arrivo di Valentini - potrebbe rivestire il ruolo di alternativa a Quarta, Pongracic e Ranieri (insieme a un elemento di maggiore esperienza che verosimilmente arriverà).
Koaudio e Baroncelli, che hanno comunque assaporato il lavoro con la prima squadra in questo ritiro, restano per il momento lontani dal giro della prima squadra e dall'orizzonte Serie A. Anche chi ha brillato in ritiro come l'esterno Fortini e l'attaccante Caprini, entrambi classe 2006, farà con tutta probabilità ritorno alla corte di Galloppa in Primavera, così come il talentuoso trequartista Rubino.
Diverso solo in linea teorica il discorso legato ad Amatucci, elemento dotato di caratteristiche potenzialmente utili al centrocampo viola, uomo d'ordine e di geometrie che attualmente manca e che - in linea di principio - servirebbe alla causa di Palladino. Un discorso meramente teorico però, che a livello pratico (con l'arrivo dei necessari acquisti a metà campo) si tradurrà presto in un nuovo prestito dopo quello alla Ternana e in un'annata vissuta interamente da titolare in Serie B.
Non si vede dunque all'orizzonte la possibilità di ricalcare quanto accaduto con Kayode lo scorso anno, agli ordini di Italiano: l'arrivo di Palladino coinciderà con un probabile abbassamento dell'età media (dato anche l'addio già compiuto di elementi esperti) ma non con una centralità dei giovanissimi o con un minutaggio importante per un under 20 in particolare, al netto di sorprese e buoni segnali arrivati tra Viola Park e tournée inglese (soprattutto dal duo Fortini-Caprini).