La Francia malmena i Socceroos, l'Argentina stecca: cos'è successo oggi a Qatar 2022
Si è conclusa anche questa giornata all'insegna di Qatar 2022. A scendere in campo sono state le squadre dei gruppo C e D, con nazionali accreditate per la vittoria finale, come Argentina e Francia, che sono state protagoniste...per motivi opposti.
Andiamo dunque a riassumere tutto quello che è accaduto nelle partite dei Mondiali di oggi
Messi & co. steccano all'esordio: impresa Arabia Saudita
A regalarci la prima sorpresa del torneo è l'Arabia Saudita, che stamattina ha avuto la meglio nientemeno che sull'Argentina. Eppure, la partita si era messa bene per l'Albiceleste, che si era portata in vantaggio grazie a un rigore realizzato da Messi. Nella ripresa però i sauditi si scatenano e nel giro di 5 minuti prima la pareggiano con Al-Shehri e poi la ribaltano con un super gol di Al-Dossari.
Si interrompe così la striscia di risultati utili dell'Argentina, che si ferma a quota 36 e non riesce a eguagliare il record di 37 dell'Italia di Mancini. Statistiche a parte, il motivo per cui Lionel Scaloni difficilmente riuscirà a prendere sonno stanotte riguarda l'atteggiamento poco proattivo dei suoi. Era infatti prevedibile che l'Arabia Saudita avrebbe difeso a oltranza e nemmeno lo svantaggio è servito per dare una scossa agli argentini, che sono cascati moltissime volte nella trappola del fuorigioco architettata ad hoc da Hervé Renard.
Cornelius e la Danimarca restano al palo
Guardando questa foto mi sembra sempre più incredibile pensare che la palla non sia entrata. Il vichingo che deve solo appoggiarla è Andreas Cornelius, attaccante che abbiamo conosciuto con la maglia del Parma in Serie A e che ora gioca in Turchia. Nonostante il tabellino dica 0-0, Danimarca-Tunisia non è stata una bruttissima partita. È il classico caso in cui si può dire che: "è mancato solo il gol". L'occasione più clamorosa è proprio questo colpo di testa da 0 metri che Cornelius ha incredibilmente scagliato sul palo.
Ochoa ferma Lewandowski
Al 58' di Messico-Polonia ci siamo ritrovati di fronte a un dubbio amletico. Calcio di rigore per i biancorossi, dal dischetto va ovviamente Robert Lewandowski. Tra il bomber del Barcellona e il suo primo gol in un campionato del mondo c'è Gullermo Ochoa, storico caudillo del calcio sudamericano che salta fuori ogni quattro anni per diventare il portiere più forte al mondo per un solo mese.
Resta un "ma": Ochoa infatti non ha mai parato un rigore in un Mondiale. Cosa scegliere: il primo gol di Lewa o la prima parata di un giocatore diventato di culto per il calcio moderno? Alla fine ad avere la meglio è stato l'estremo difensore messicano, che ha respinto la conclusione del polacco quasi avesse saputo in anticipo dove avrebbe tirato.
Messico e Polonia hanno pareggiato 0-0 e si sono così divise la posta in palio.
La Francia trema ma alla addomestica i Socceroos
La sconfitta dell'Argentina ci aveva fatto credere che questa sarebbe stata una giornata ricca di sorprese e l'iniziale vantaggio dell'Australia sembrava spianare la strada per un capitombolo anche della Francia. Quelli che - come il sottoscritto - amano vedere le nazionali-big perdere contro le nazionali-pollicino sono invece rimasti delusi, perché non solo Les Bleus hanno rimontato grazie alla doppietta di Giroud (che raggiunge 51 reti al pari di Henry come miglior cannoniere della storia francese) e ai gol di Rabiot e Mbappé, ma hanno anche lanciato un chiaro segnali a tutti coloro che stavano già tirando fuori la "maledizione dei campioni del mondo".
Il ciclo vincente della Francia non è ancora giunto alla fine. Didier Deschamps ha a disposizione una rosa incredibile, con giocatori di livello assoluto in ogni zona di campo. Vincere il Mondiale due volte di fila non è da tutti ma loro possono farcela.
Una cosa che abbiamo amato
Proviamo a salvare il povero Cornelius dalla gogna mediatica e diamo la copertina di Danimarca-Tunisia al momento in cui Simon Kjaer ha lasciato la fascia da capitano a Christian Eriksen prima di essere sostituito.
Sembra superfluo andare a rivangare quegli attimi di paura vissuti a Euro 2020. Ormai il peggio è passato e anche Eriksen si è messo tutto alle spalle. Siamo davvero contenti di vederlo di nuovo all'opera in un torneo internazionale con la sua Danimarca e questa scena di passaggio di conegne con il suo grande amico Kjaer fa bene al cuore di tutti i calciofili.
Una cosa che abbiamo odiato
Stamattina ho messo Argentina-Arabia Saudita come sottofondo mentre sbrigavo altre faccende. Pensavo che per l'Albiceleste la vittoria sarebbe stata una formalità. Avevo perfino smesso di ascoltarla con attenzione dopo il gol di Messi, ma a un certo punto sento qualcuno urlare in maniera spropositata.
"Forse uno spirito maligno ha alzato improvvisamente il volume del televisore?", ho pensato. Ma no, si trattava del redivivo Andrea Stramaccioni che, dopo aver allenato in Iran e Qatar, è approdato in Rai per ricoprire un ruolo a metà tra l'opinionista e l'ambasciatore del calcio arabo. L'ex tecnico dell'Inter ha palesemente preso le parti dell'Arabia Saudita negli ultimi minuti del match, tant'è che non vedeva l'ora che l'arbitro fischiasse la fine e la troppa foga l'ha portato ad alzare il tono della voce.
Caro Strama, comprendiamo l'entusiasmo per una vittoria così epocale per i sauditi (addirittura per domani è stata indetta festa nazionale) e per un mondo che ti ha accolto a braccia aperte, ma urla un pochettino di meno.