La Juve controlla ma spreca troppo, beffa e brividi finali col Cagliari: 1-1 all'Allianz
C'è voglia di cavalcare al meglio l'entusiasmo per il ritorno al successo in campionato e per la vittoria, per certi versi epica, ottenuta a Lipsia in Champions: la Juventus accoglie il Cagliari all'Allianz, un Cagliari a sua volta rinfrancato dai primi tre punti della stagione ottenuti a Parma. Il primo tentativo è rossoblù, un tiro velleitario di Viola di prima intenzione, facilmente bloccato da Di Gregorio. Velleitario anche il tentativo di Savona di testa al 10', sugli sviluppi di un corner, mentre lo stesso giovane terzino è più pericoloso poco dopo dopo un buon uno-due con Vlahovic.
Lo stesso Vlahovic firma l'1-0 al 15' su rigore per mani di Luperto visto con l'ausilio del VAR: Scuffet indovina la parte ma non ci arriva. Bianconeri subito vicini al raddoppio dopo un buon recupero: sinistro alto di Koopmeiners da fuori area. Reazione sarda affidata a Piccoli, in contropiede, destro alto al 20', la Juve va ancora vicina al 2-0: Scuffet salva su Conceicao e sul suo sinistro da fuori. Scuffet si supera poi su Koopmeiners, sinistro su assist invitante di Vlahovic: Juve a un passo dal 2-0. Finale di gestione per i bianconeri, che vanno al riposo in vantaggio di misura. In avvio di ripresa la Juve, con Fagioli in campo per Koopmeiners, è subito pericolosa: discesa inarrestabile di Conceicao e cross per Vlahovic che sfiora il pallone e manda fuori.
Appuntamento col 2-0 fallito anche da Fagioli, palla fuori di poco sul secondo palo, il Cagliari prova ad approfittarne ma Gatti e Kalulu sono attenti. Il più pericoloso è però Piccoli, servito da un buon Gaetano: sinistro a incrociare che si perde sul fondo. Vlahovic vuole la terza doppietta di fila ma prima trova uno Scuffet ancora attento e poi si divora il 2-0 a porta vuota, dopo una respinta corta del portiere. Come spesso accade il gol sprecato si traduce in gol subito: Douglas Luiz commette fallo su Piccoli, rigore assegnato con l'ausilio del VAR e Marin freddo dal dischetto per l'1-1 definitivo. Nel finale cambia tutto: Conceicao espulso per simulazione e Cagliari che sfiora un clamoroso successo, col palo di Obert.
La chiave tattica
Possesso saldamente in mano a una Juve che cerca di costruire gioco con azioni manovrate e ragionate, senza affrettare i tempi, contro un Cagliari che si affida alle ripartenze. Molto intraprendenti i bianconeri sulla destra con Savona, sempre pronto a sovrapporsi e a farsi lanciare sulla fascia, con Vlahovic che - in fiducia - rappresenta al contempo un fulcro su cui appoggiarsi con fiducia. Il vantaggio non spegne l'aggressività bianconera, la Juve pressa efficacemente un Cagliari in difficoltà nel primo tempo. Gli uomini di Nicola si affidano al contropiede, dimostrando di voler andare subito in verticale per creare pericoli contro una Juve paziente e ordinata.
Leggera crescita rossoblù a fine primo tempo e Juve più prevedibile nella costruzione, in grado comunque di gestire l'1-0. Con l'ingresso di Fagioli per Koopmeiners si alternano i tre centrocampisti bianconeri: uno arretra e fa il regista, le mezzali attaccano "a turno", togliendo riferimenti. Col passare dei minuti prende però campo il Cagliari e Motta prende contromisure, rivoluzionando la metà campo: una scelta sembra pagare. Nicola si gioca però tutte le carte più offensive nel finale, il Cagliari si sbilancia e viene premiato, riuscendo nell'impresa dopo una partita di sofferenza.
L'episodio del match
VAR protagonista in occasione di entrambi i gol della sfida: la Juve crea tanto ma passa solo dal dischetto con Vlahovic, per fallo di mano di Luperto valutato poi da Marinelli, richiamato appunto al VAR. Si sottolinea però ancor di più il rigore causato da Douglas Luiz, da subentrato, con un intervento scomposto su Piccoli che pone le basi per il clamoroso pareggio finale degli uomini di Nicola. Da segnalare anche il clamoroso errore di Vlahovic a due passi dalla porta, per il possibile 2-0 bianconero.
Il migliore in campo
Kalulu- Diversi gli interpreti della Juve meritevoli di menzione prima del crollo finale, in tutti i reparti: Conceicao in particolare esalta lo Stadium con le sue giocate prima della clamorosa espulsione. Si sottolinea però con forza la prova di Kalulu, soprattutto in avvio di ripresa: un vero e proprio muro per larghi tratti di match, capace di leggere bene le azioni rossoblù e di anticipare gli attaccanti, facendo poi valere la grande rapidità e una tenuta atletica notevole.