La Juventus può rescindere il contratto di Pogba? Cosa dice il regolamento
La riduzione della squalifica concessa dal TAS riporta agli onori dell'attualità calcistica il futuro di Paul Pogba. Con un due scarpini e l'emoticon di una clessidra postati sui social, il francese ha iniziato il conto alla rovescia per il ritorno in campo, previsto a questo punto per marzo 2025, ma quale maglia vestirà non è poi così certo.
In teoria Pogba è legato alla Juventus fino al prossimo giugno, ma la sensazione è che ormai non rientri più nei piani della società, che ormai fa a meno di lui ormai da un anno. Durante la squalifica il francese percepirà il minimo salariale previsto dal sindacato dei calciatori (circa 2mila euro al mese), ma non appena essa finirà tornerà a guadagnare gli 8 milioni di euro netti a stagione previsti dal suo contratto; una cifra decisamente sproporzionata rispetto alla politica di austerity promossa dal club. Giuntoli, dal canto proprio, si è detto attendista e non vuole esporsi prima del pronunciamento definitivo del TAS.
Con ogni probabilità il futuro dell'ex United è lontano da Torino. Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la Juve sta infatti valutando la risoluzione unilaterale del contratto, una soluzione estrema ma comunque permessa dal regolamento dell’AssoCalciatori per i casi di squalifica per doping. Prima di procedere, però, le parti cercheranno un addio di comune accordo per non lasciarsi in maniera così traumatica.