La madre di Nicolò Zaniolo racconta la sua versione sulla rottura con la Roma
La vittoria della Conference League, la voglia di cambiare aria, la valutazione iniziale da 60 milioni e il mancato rinnovo (a cifre da top player), poi la permanenza nella Capitale e la voglia di trasferirsi al Milan o al Tottenham, salvo poi ritrovarsi al Galatasaray dopo aver rotto totalmente con la Roma. Se ne sono dette di tutti i colori su Nicolò Zaniolo, senza però coinvolgere la parte direttamente interessata a tutte le voci nei suoi confronti. E il Corriere dello Sport ha intervistato Francesca Costa, madre dell'ex 22 giallorosso, proprio per avere una visione della situazione dalla parte del giocatore. Queste le parole della madre.
"Non è un pazzo e neanche un traditore. Nicolò è stato fatto passare per quello che non è. Avrà fatto i suoi errori, come tutti, e ne farà altri, ma non è quello che è stato dipinto nelle ultime settimane. Nell'ultimo mese avevamo capito che a Roma era finita ed era impossibile restare. Prima però pensava di fermarsi a lungo".
"Dopo la vittoria della Conference League c'è stata la possibilità di cambiare aria, lo diciamo alla società che fissa in 50-60 milioni di euro la valutazione di Nicolò. Non arrivano offerte di quel livello e quindi rimane, felice, alla Roma. Però si aspetta un rinnovo contrattuale con cifre in linea con la sua valutazione. Mentre ad altri compagni viene rinnovato il contratto, il suo rimane in stand-by e non solo per un problema di soldi. Nicolò inizia a rendersi conto di non far parte del progetto e la Roma gli comunica che a giugno lo vorrebbe vendere, così lui inizia a sentirsi messo da parte".
"Hanno raccontato che si è rifiutato di giocare per la Roma, lo hanno preso per pazzo senza raccontare che per la Roma ha giocato con le infiltrazioni per la spalla rotta. C'è stata poca correttezza da parte della società. Lui ci è rimasto molto male quando a gennaio non è stato convocato contro la Fiorentina. Era debole e tremava. Tutti i medici hanno riscontrato questa verità. Non so se fosse influenza o stress ma mio figlio non stava bene".
"Non ha più giocato per decisione dell'allenatore. Nessuno di noi ce l'ha con i tifosi, noi saremo grati per sempre ai romanisti, sempre rispettosi, questo voglio che sia chiaro. Hanno creduto a quello che gli è stato raccontato. Per il Milan o per il Tottenham si sarebbe ridotto l'ingaggio, o chiesto gli stessi soldi della Roma. Ma quelle società non hanno trovato l'accordo con i giallorossi. A quel punto è spuntato il Bournemouth e non è vero che hanno offerto 5 milioni di euro a stagione, ma quando mai. È vero che abbiamo rifiutato l'offerta iniziale, poi quando li abbiamo richiamati avevano già preso un altro giocatore".