La peggiore partenza del Napoli dalla stagione 2015-16
8 anni Maurizio Sarri sbarcava sulla panchina del Napoli. Sembra già un'epoca diversa. Dopo l'esperienza in Campania è diventato tecnico del Chelsea, della Juventus e oggi è alla guida dei biancocelesti della Lazio. Il Napoli ha sfiorato più volte lo Scudetto, ha cambiato attaccanti e alla fine è riuscita a trionfare in Italia con Luciano Spalletti.
Un biennio storico che ha proposto i partenopei come una delle migliori squadre della precedente stagione, in assoluto, e che è terminato anzitempo con l'addio del tecnico toscano, da poco più di un mese CT della Nazionale italiana.
Tante le parole scritte sul successore di Spalletti a Napoli che, dopo il famoso casting dei 49 tecnici in lista, Aurelio De Laurentiis ha individuato in Rudi Garcia. Un allenatore esperto, con un passato importante in Italia sulla panchina della Roma e che godeva di un generale consenso, nonostante parte dei tifosi sognassero un tecnico con un profilo leggermente più importante.
8 anni dopo
8 anni dopo stanno divampando le prime critiche, una situazione che Rudi Garcia ha vissuto e che anche lo stesso Napoli ha attraversato. Se prendiamo la stagione 2015-16, riscopriamo un Napoli capace di ottenere soltanto 6 punti nelle prime 5 giornate.
Inizio di stagione 2015-16
Sassuolo-Napoli 2-1
Napoli-Sampdoria 2-2
Empoli-Napoli 2-2
Napoli-Lazio 5-0
Carpi-Napoli 0-0
Difficoltà evidenti per la squadra di Sarri che chiuderà però il campionato secondo in classifica con 82 punti. Higuain stabilirà il record di gol con 36 centri e la Roma, prima di Rudi Garcia e poi proprio di Luciano Spalletti si piazzerà al terzo posto con 80 lunghezze e un girone di ritorno impressionante con il tecnico toscano.
Un altro incrocio che lega Napoli e Roma, che intreccia le carriere di Rudi Garcia, Luciano Spalletti e Maurizio Sarri.
Per coloro che credono in una ripetizione ciclica della storia, non c'è da stare tranquilli. 8 anni fa Rudi Garcia veniva esonerato dalla dirigenza giallorossa in seguito a una raccolta di risultati troppo negativi in relazione agli standard delle precedenti stagioni e al livello della rosa giallorossa. Furono la sconfitta agli Ottavi di Finale di Coppa Italia contro lo Spezia e due pareggi consecutivi contro Chievo e Milan a interrompere il percorso.
8 anni dopo la situazione è molto diversa. L'alchimia creata da Spalletti si intravede solo a tratti. Il Napoli sta faticando nonostante un calendario alla portata e sta soffrendo una fragilità difensiva inesistente durante lo scorso anno. Va chiarito che sono trascorse soltanto 5 giornate e all'allenatore francese va concesso il tempo per lavorare senza viziare l'aria attorno a gesti di stizza dei calciatori in occasione di cambi discutibili.
Khvicha Kvaratskhelia a Genova, sostituito negli ultimi minuti per far spazio a Zerbin, e Victor Osimhen a Bologna per lanciare in campio Giovanni Simeone. A meno che un calciatore di spicco non stia boccheggiando, difficilmente prende bene un cambio nei minuti finali in cui spera ancora di vincere la partita. La reazione non è giustificata, ma spesso si inserisce a metà tra un dissidio con l'allenatore e la rabbia per il risultato che sta maturando in campo. In questo caso, nonostante si tratti della seconda reazione negativa in poco tempo, tendiamo a pensare che il gesto sia più legato all'insoddisfazione di non essere riuscito a incidere nella gara.
Al Napoli non riescono tante cose, Kvaratskhelia è ancora a secco e Osimhen non segna con quella naturalezza della precedente stagione. La linea difensiva sta soffendo l'addio di un calciatore dominante come Kim e diversi interpreti importanti hanno normalizzato le proprie prestazioni. Stiamo tuttavia parlando delle prime partite arrivate dopo una stagione inimitabile. Troppo presto per dare un giudizio e un'eventuale sentenza sul lavoro di Rudi Garcia a Napoli, troppo presto per prendere decisioni affrettate.