La Serie A e il problema difensori centrali nelle big

Gli infortuni di Milan e Roma e gli investimenti delle altre.
Dean Huijsen of AS Roma during the Serie A football match...
Dean Huijsen of AS Roma during the Serie A football match... / Insidefoto/GettyImages
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Se torniamo alla sessione invernale di mercato di un anno fa, l'unica in Serie A a investire su un difensore centrale era la Roma di José Mourinho. In prestito oneroso dal Leeds arrivò Diego Llorente, ancora adesso cruciale nei meccanismi difensivi giallorossi. Milan, Juventus e Inter non avevano toccato il pacchetto arretrato, con Napoli e Lazio sistemate dall'arrivo in prestito dei terzini Bereszynski e Pellegrini.

Un anno più tardi sembra essersi ribaltata la situazione. Il focus di questi primi dieci giorni di calciomercato invernale è interamente sulla linea difensiva, in particolare nel ruolo di centrale.

Le necessità di Roma e Milan

Roma e Milan le squadre più colpite in quella posizione. Tra giallorossi e rossoneri, che difendono con moduli molto differenti, sono innumerevoli gli infortuni che hanno complicato la stagione.

Nella Roma Smalling non si vede da settembre, Mancini gioca da diverso tempo nonostante sia affaticato, N'Dicka è da poco partito per la Coppa d'Africa, Kumbulla sta ancora recuperando dall'infortunio al legamento crociato anteriore e Diego Llorente ha accusato un problema agli adduttori nella sfida con l'Atalanta.

Nel Milan la situazione è molto simile. Sono out Tomori, Thiaw e Kalulu per infortunio, a cui si è aggiunto anche Marco Pellegrino. Gli unici, di ruolo, disponibili prima del mercato in entrata erano Simon Kjaer, tornato dopo un lungo stop, e il primavera Jan-Carlo Simic, ormai promosso in pianta stabile in prima squadra.

Matteo Gabbia
Gabbia / Eurasia Sport Images/GettyImages

Situazioni critiche che rischiano di incidere, e in parte l'hanno già fatto, sui risultati finali della stagione. Situazioni a cui Tiago Pinto e Moncada hanno già messo mano nei primi giorni del nuovo anno. Al Milan è tornato Matteo Gabbia (dopo un prestito opaco al Villarreal) ed è da poco sbarcato anche Filippo Terracciano, jolly difensivo del Verona di Baroni. Alla Roma ha già esordito il 2005 Dean Huijsen, giunto in prestito oneroso dalla Juventus di Allegri, ma il club capitolino proverà ad assicurarsi un altro nome per il pacchetto arretrato

Le necessità delle altre

Se quelli di Roma e Milan possono considerarsi dei casi particolari, era meno urgente ma comunque preoccupante la situazione dell'Atalanta, che ha messo a referto il colpo Isak Hien dal Verona (abbiamo visto più volte De Roon adattarsi al ruolo di centrale in questa stagione). La Juventus, con il rientro di Alex Sandro e l'affidabile Rugani come prima riserva, si è concessa il lusso di cedere in prestito Huijsen ed è alla chiusura della trattativa che porterà Tiago Djalò in bianconero.

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Djalò / SAMEER AL-DOUMY/GettyImages

Anche l'Inter, che sembra quella messa meglio, aveva Djaló tra gli obiettivi, mentre il Napoli, ormai superato dal Tottenham nella trattativa per Radu Dragusin, virerà quasi sicuramente su un altro difensore centrale, dopo essersi rinforzata con il jolly Pasquale Mazzocchi (altro interprete difensivo) sulle corsie esterne. La squadra azzurra ha bisogno di un calciatore pronto, che possa al più presto alzare la qualità e la soglia di attenzione nella retroguardia di Mazzarri. I nomi principali sembrano ora essere Jakub Kiwior e Takehiro Tomiyasu dell'Arsenal.

Resta esclusa da questo discorso la Lazio di Maurizio Sarri, che con la crescita di Gila, la costanza di Patric e la presenza in rosa della coppia titolare della precedente stagione Casale-Romagnoli, non dovrebbe avere particolari problemi nel concludere al meglio la stagione. Alla Fiorentina sono in tre per due posti (Milenkovic, Ranieri e Martinez Quarta), con l'acquisto estivo Yerry MIna utilizzato pochissimo da Vincenzo Italiano.

Insomma, sono poche e quasi tutte concentrate in un reparto le trattative ufficiali delle big in Serie A dopo un terzo della sessione invernale. Sessione che spesso viene completamente ignorata, ma che in questa stagione si sta rivelando salvifica per molte squadre. È stato un problema di costruzione delle rose o è ancora una volta l'eccessivo numero di gare ravvicinate la causa principale? Quante operazioni si riveleranno efficaci anche per un futuro a lungo termine quando torneranno i titolari al centro della difesa? E chi riuscirà realmente a rinforzarsi nel mercato di gennaio?