La Serie A è ripartita dalle sue certezze
Pronti, via. Tre punti per Napoli, Inter, Juventus e Atalanta, uno per la Roma e zero per la Lazio. La Fiorentina che surclassa il Genoa e il Lecce che si impone con una rimonta pazzesca sui biancocelesti. È quasi in archivio la prima giornata della Serie A 2023-24, in attesa dei posticipi del lunedì tra Torino e Cagliari e Bologna e Milan.
Qualche novità, come i gol di De Ketelaere e Zortea per la vittoria esterna dell'Atalanta e tante, troppe certezze. Segnano i bomber, segnano e incidono i migliori calciatori della passata stagione (sul campo, non sulla carta). Sembra che non siano passati oltre due mesi, ma soltanto un paio di weekend. Dunque, se si proseguirà su questa scia potrete rilassarvi e attendere in serata un gol di Sanabria e la solita prestazione di Rafael Leao.
Cosa è successo sabato?
Siamo partiti con la curiosità di un Napoli nuovo, senza l'MVP della precedente stagione, ma con il capocannoniere Victor Osimhen. Nella prima mezz'ora ha lasciato il ruolo di protagonista a Politano, poi si è preso la scena. Il gol dell'1-2 l'ha infilato con una potenza spaventosa in relazione alla facilità di calcio e a un tiro che arriva quasi da fermo; quello della sicurezza, invece, prima dell'uscita del campo, è ancora più bello.
Mezza luna per eludere il difensore e primi tre passi in avanti che gli permettono di distanziarlo di qualche metro. Osimhen è in forma e ha già chiarito che quest'anno per la classifica marcatori si corre fin da subito.
In contemporanea un Empoli dato per favorito contro l'Hellas Verona che però approccia come nella precedente stagione. L'anno scorso era lo Spezia a battere i toscani di misura, quest'anno i tre punti per gli scaligeri li ha firmati il nuovo arrivato Federico Bonazzoli.
Qualche ora dopo toccava alla principale antagonista, per i bookmakers candidata principale a togliere il tricolore dalla maglia del Napoli. L'Inter di Lautaro Martinez e di Simone Inzaghi. L'argentino è diventato ufficialmente capitano e il tecnico ex Lazio è entrato nel suo terzo anno di gestione. Un 2-0 netto: Lautaro una volta su assist di Dumfries, Lautaro una volta su assist di Arnautovic.
Due gol da attaccante completo, sempre più specializzato nell'attacco della porta all'interno dell'area di rigore. L'assist dell'austriaco arrivato soltanto da qualche giorno e Inzaghi che decide di soddisfare la curiosità dei tifosi mandando in campo nel secondo tempo 5 nuovi acquisti (Arnautovic, Frattesi, Carlos Augusto, Bisseck e Cuadrado).
In contemporanea una Fiorentina dilagante contro un Genoa impreparato. Un poker senza la necessità di avere una punta che trascina, ma con uno dei migliori della precedente stagione che torna dalla trasferta con un gol, un assist e una prestazione esemplare: Giacomo Bonaventura. A quella del 5 si aggiungono le reti di Biraghi, Nico Gonzalez e Mandragora, oltre a una clip, creata involontariamente da Vincenzo Italiano, già diventata meme. Risultato di 1-4, gara virtualmente chiusa a pochi minuti dalla fine, reazione focosa del tecnico quando si accorge che un suo collaboratore è seduto al suo posto.
Cosa è successo domenica?
La domenica ha offerto un piatto ancor più saporito. Digerito il pranzo al mare, per chi ne aveva la possibilità, alle 18:30 la Roma è tornata in campo di fronte a uno stadio tutto esaurito nonostante i 37° della Capitale. Prima del fischio d'inizio con la Salernitana il ricordo commovente a Carlo Mazzone, scomparso venerdì, come preparazione a una delle partite più spettacolari del weekend.
A esaltarsi due certezze, una della Serie A e l'altra della precedente stagione. Andrea Belotti è tornato, ha dominato la fase offensiva giallorossa orfana di Dybala segnando una doppietta con cui inizia a staccarsi dalla schiena etichette pesanti e ingiuste. Prestazione maiuscola, bottino pieno per il gallo, ma che si è rivelata insufficiente a portare i tre punti. Il motivo principale è un veterano che superati i 30 anni sta mostrando un calcio sempre più prolifico, sui livelli di quando indossava la maglia della Lazio. Quello del pareggio di Antonio Candreva è un gol bellissimo, ma per il momentaneo vantaggio l'87 si è addirittura superato realizzando una delle reti più incredibili della sua carriera. 2-2 finale.
In contemporanea un Sassuolo ostico contro l'Atalanta di Gasperini; una gara tirata nella quale sono serviti oltre 80 minuti per sbloccarla. Non Lookman, non Pasalic o Zapata, ma Charles De Ketelaere con un imperioso stacco di testa. Sì, state leggendo bene, la trasformazione atalantina del belga sembra già in corso. Il raddoppio nel recupero a firma Zortea, con un gran botta dalla distanza nel più classico e maledetto gol dell'ex.
Sei reti in totale nelle sfide serali della domenica. La Juventus di Massimiliano Allegri spaventa e vince a Udine con una semplicità inaspettata. Chiesa e Vlahovic la coppia offensiva, Chiesa e Vlahovic i primi due marcatori del match con due gol in venti minuti. Iniziano a trovarsi da subito, a promuovere i movimenti e le giocate l'uno dell'altro. La sentenza a fine primo tempo è quella del solito Adrien Rabiot, a ricordarci che nella precedente stagione è stato lui il capocannoniere juventino escludendo Vlahovic.
Nel mentre a Via del Mare sembra consolidarsi un altro successo della Lazio di Maurizio Sarri. Una sfida equilibrata, modificata nel primo tempo dal solito Ciro Immobile con il primo sigillo della nuova Serie A. L'avversario un Lecce diverso che però non esce mai dalla partita, è pericoloso e viene salvato da un miracolo di Wladimiro Falcone a meno di dieci dal termine. È su quella parata che l'inerzia muta in maniera incontrollabile per i biancocelesti. Passano poco più di tre minuti tra quell'intervento e il pareggio di Almqvist e meno di due tra l'1-1 e il diagonale velenoso e vincente di Di Francesco. Come lo scorso anno, la Lazio cade ancora in Puglia.