La Serie A non ha ancora un padrone. Pregi e difetti delle quattro big

Il campionato italiano di Serie A non ha ancora un padrone. La dodicesima giornata di Serie A non ha fatto altro che confermare tale tesi. Al momento regna l'equilibrio. Ogni squadra di alta classifica ha pregi e difetti. Il Milan resta al comando. I rossoneri, anche contro il Genoa, hanno riacciuffato il risultato solo negli ultimi minuti di gioco. Il Diavolo è indomabile, ma allo stesso tempo troppo dipendente dai suoi uomini migliori. I punti persi contro le squadre di bassa classifica potrebbero pesare nel prosieguo della stagione.

L'Inter ha battuto il Napoli nel match Scudetto dell'ultima giornata. I nerazzurri, tuttavia, non hanno brillato e subito le iniziative degli avversari. La vittoria è dovuta più a circostanze favorevoli che a meriti ascrivibili alla compagine di Conte. La qualità degli uomini di Conte non è in discussione. Il coach salentino ha calciatori che fanno la differenza. Per puntare fino alla fine al titolo occorrerà però una Inter diversa, che sappia anche trovare delle alternative credibili di gioco.

La Juventus sembra soffrire di "pareggite". Bianconeri a ritmo blando, superficiali e pasticcioni in fase difensiva. Nella ripresa poca cattiveria in avanti. La Vecchia Signora è stata salvata dalle parate di un super Szczesny. La compagine di Andrea Pirlo ci ha provato, è stata generosa, ma il gioco poco fluido. La sensazione è che la Juventus abbia un potenziale tecnico enorme, ma non ancora mostrato pienamente.

Il Napoli, infine, ha disputato una buona gara contro l'Inter. Avrebbe meritato un risultato positivo. La squadra di Gattuso, tuttavia, ha sprecato troppe palle goal. Una squadra di vertice non può creare almeno 5 occasioni limpide senza capitalizzarne nemmeno una. Per puntare al vertice occorrerà una maggiore concretezza..

Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo del Napoli e della Serie A!