Serie A in campo per Pasqua: un tabù da 46 anni, con polemiche più recenti

Il trentatreesimo turno di Serie A 2024/25, prolungato fino a mercoledì prossimo e privo di partite per Pasquetta data la scomparsa di Papa Francesco e il conseguente rinvio di quattro partite, ha presentato una peculiarità rispetto al passato: per ben 46 anni l'assenza di partite per Pasqua era rimasta infatti una consuetudine immutata, l'ultima volta si era giocato infatti nel marzo del 1978.
In quel frangente, nello specifico il 26 marzo '78, scesero in campo proprio per Pasqua tutte le squadre del massimo campionato, in contemporanea. Quest'anno, insomma, si è tornati a giocare in Serie A proprio nella domenica di Pasqua, nello specifico con Empoli-Venezia, Bologna-Inter e Milan-Atalanta. Nella scorsa stagione, invece, l'intero turno risultò diluito tra sabato e Pasquetta.
Al di là di quel turno, con tutta la Serie A in campo, si sottolineano poi due posticipi: Perugia-Inter nell'aprile del 2004 e Reggina-Udinese cinque anni più tardi, situazioni che portarono con sé una coda polemica soprattutto in ambiente religioso. Nel primo caso si optò per la scelta di giocare per Pasqua a causa degli impegni nerazzurri in Coppa UEFA, con conseguente disappunto del vescovo di Perugia. Una situazione che si è ripetuta poi per Reggina-Udinese, quando monsignor Giorgio Constantino sottolineò quanto fosse inopportuno distrarre i fedeli dalla ricorrenza religiosa.
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