La stima verso De Zerbi, un primo bilancio e la voglia di Champions: parla De Rossi

Le parole di DDR alla vigilia di Roma-Brighton.
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DDR / BSR Agency/GettyImages
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Il convincente successo sul Monza, in trasferta, ha dato un'ulteriore spinta a Daniele De Rossi nel suo percorso da tecnico della Roma e - dopo il superamento dei playoff di Europa League - è arrivato anche l'appuntamento con gli ottavi di finale. Domani i giallorossi sfideranno il Brighton di De Zerbi e l'allenatore giallorosso ha parlato, come di consueto, nella conferenza stampa della vigilia. Questo quanto riportato da ForzaRoma.info:

Il Brighton e De Zerbi: “Ho un ottimo rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore dopo le partite e lui muoveva i primi passi da allenatore. Dopo la gara parlavamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il gioco che proponeva a Benevento, a Palermo e parlavamo del suo presente e di quello che sarebbe stato il mio futuro. Ha delle idee brillanti ed è un allenatore diverso. Hanno anche ottimi calciatori e ne hanno acquistati tanti bravi mi aspetto una partita complicata e difficile”.

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Il peso dei tifosi: “Siamo noi che dobbiamo regalare a loro un’altra notte felice e non sono loro che devono farci vincere. Tutte e due le cose saranno importanti, per ogni giocatore è molto bello giocare qui anche per gli stranieri però loro sono abituati a giocare in stadi pieni con calore. In Premier la cornice è sempre bella ma qui troveranno una passione più alta”.

Il Brighton in Premier: “Non è facile fare un paragone sul loro nono posto e quanto sarebbero qui in Italia e in che posizione di classifica si incastrerebbero nel nostro campionato. Sono un club emergente ed è stato bravo Potter poi De Zerbi sta creando un marchio in giro per il mondo. Dire che sarebbero ottavi o decimi non si sa, in Italia è quarto il Bologna che ha una storia simile ma con più storia alle spalle. Penso che De Zerbi abbia creato qualcosa di simile col Sassuolo e non è sempre facile lo abbiamo visto quest’anno. Sono simili ma si può fare anche con una società che investe e spende tanti soldi per giocatori bravi come i loro. Non ti dico se giocheremo a tre o a quattro”.

Atteggiamento della Roma: “Tu fai la distinzione tra istinto e ragione tra fase difensiva e fase offensiva. Si può essere istintivi stando bassi e difendendo in modo confuso e si può essere riflessivi portando gli avversari a difendersi. Non ne faccio una correlazione diretta tra queste due parole. Penso che la Roma sia una grande squadra che deve rispettare il Brighton ma noi siamo la Roma. Sarà una bella partita e sappiamo che il Brighton mette in difficoltà il City, l’Arsenal, il Chelsea. Sono queste le partite che abbiamo studiato. A volte prendono imbarcate, è una partita che tiene dentro tante partite e noi dobbiamo vincerle entrambe sia quando ci sarà da gestire la palla noi e sia quando loro ci schiacceranno per qualche minuto”.

Il tema del ranking: “Noi giochiamo le partite per vincere, magari diamo un occhio diverso alle nostre connazionali e possono avere un sapore speciale le loro vittorie per il posto in più in Champions. Però bisognerà arrivare quinti o quarti. Questo ranking lo guardiamo il giusto come una storiella che ci raccontano che se vi comportate bene vi facciamo questo regalo. A noi non cambia niente, dobbiamo solo vincere. Se vince un’italiana in Europa al di là delle rivalità tra i tifosi può essere un vantaggio”

Un primo bilancio: “Mi aspettavo tre punti in più in campionato e sarebbe stato perfetto. Era quello il progetto. Sono soddisfatto, sono consapevole del fatto che non abbiamo fatto niente. Nessuno meglio di me conosce questa città che può cambiare i giudizi in pochi secondi, per quello tengo i ragazzi con la testa a Trigoria e fuori da giornali e social. Si diventa forti velocemente e scarsi in poco tempo. Sono soddisfatto di quello che ho creato. Il rapporto c’era già ma da allenatore devi crearlo di nuovo. Come presentare la stessa persona ma sotto un’altra veste e non è mai così facile. Mancini ha detto che i giocatori stanno capendo cosa chiedo, oggi ho guardato l’allenamento di ieri e non è solo capire ma crederci. Non che io chieda cose così brillanti o speciali ma loro stanno dimostrando di credere in quello che gli dico. Questa è la cosa che mi rende felice oltre ai punti che non sempre vanno di pari passo. Per ora c’è stato tutto ma ancora nulla perché ci mancano due mesi di fuoco”.

Daniele De Rossi coach of AS Roma during the Serie A...
Daniele De Rossi / Insidefoto/GettyImages

I dubbi sugli esterni: “Karsdorp vediamo come si sente oggi per sapere se possiamo convocarlo. Ha alternato giorni in cui si sentiva bene ad altri dove si sentiva poco bene. I due terzini sinistri sono due giocatori per i quali io impazzisco. Mi piace la loro qualità e la personalità. Anche il livello dei giocatori e sono diversi. A volte è una scelta in base all’avversario, a volte un po’ di turnover a volte scelgo quello che mi sembra più in forma ma non ci sono strategie. Stanno bene toccando ferro e conto su entrambi”.

Distanza Premier-Serie A: “Dovrei vedere più Premier per capire la differenza, credo che l’Italia si stia rilanciando. Probabilmente è ancora difficile da raggiungere per incassi. Penso che quando una squadra non è abituata a giocare in questi palcoscenici può essere un contraccolpo ma quando avviene ti aggrappi alle cose che conosci, hanno una struttura di squadra che gli dice sempre cosa fare bene e dove muoversi. Con la conoscenza colmeranno il gap e noi dobbiamo dimostrare di essere più forti dimostrando di essere migliori. Ma non ci aspettiamo che si preoccuperanno per lo stadio e ci regaleranno la vittoria. Troveremo giocatori che sanno come stoppare la palla e sanno dove sono i loro compagni. Sarà difficile”.

Voglia di Champions: “Ho fatto una battuta prima del Torino dicendo che l’ultima partita che abbiamo giocato in Champions come Roma c’ero io in campo e a me sembra di aver smesso da vent’anni e da quel giorno non ha più fatto una partita in Champions ed è inaccettabile. La Roma deve stare a quei livelli soprattutto in virtù del fatto che adesso a livello societario stiamo meglio di quando io l’ho lasciata sia come investimenti e come giocatori e come ingaggi. La Roma deve stare sempre a provare ad arrivarci. Una volta che la metti in Champions arrivi ai quarti, una volta non siamo arrivati lontani dalla finale. Questi giocatori possono lottare per la Champions qualsiasi sia il mister, non penso che il mio destino sia incrociato con la Champions. Questa squadra non può arrivare sotto al quarto posto nel campionato italiano per i valori che ha”.