La storia di Junior Messias al Milan nei suoi 12 gol
"Quando ho visto lo stemma del Milan, mi sono reso conto veramente di essere arrivato nel calcio che conta, perché ho visto il grande Milan giocare e mi sono innamorato del Milan con quei giocatori lì e tra quei giocatori c’erano anche alcuni tra i miei idoli. Poi quando sono arrivato qui, ho incontrato subito una grande leggenda del calcio come Ibra e lì ho capito subito che le cose erano cambiate."
- Junior Messias, Pitch Moments
È questa la prima risposta di Junior Messias in Pitch Moments. Una storia con il Milan cominciata il 31 agosto del 2021, glorificata dallo Scudetto e giunta a fino ai sogni di Champions League della stagione corrente.
Nel centro sportivo rossonero, Messias ha raccontato ai nostri microfoni i passaggi più importanti della sua carriera: dal pronostico della zia alla gavetta iniziata dall'Eccellenza e terminata con le prime parole di Ibra. Meno di due anni dopo, il fantasista brasiliano è diventato un uomo fondamentale per Pioli, uno degli undici titolari del Milan dello Scudetto, e ha contribuito alla causa rossonera con 5 assist e ben 12 gol che, salvo in un'occasione, hanno sempre portato punti alla sua squadra.
Partiamo dal primo che spesso, a prescindere dalla competizione, dallo stadio e dal modo in cui lo si realizza, è comunque indimenticabile. Esordio in Champions League al Wanda Metropolitano. Una mezz'ora scarsa dalla panchina gli basta perché al minuto 87, calcola perfettamente il terzo tempo sul cross di Kessie, trafigge di testa Oblak e festeggia per la sua prima gioia personale in rossonero, regalando tre punti a Pioli.
È la prima volta con il Milan in Champions League e anticipa soltanto di una settimana i festeggiamenti per "i primi" due in Serie A. Dopo qualche mese out tra ritardo di condizione e infortunio, il brasiliano comincia a brillare a Genova il primo dicembre 2021, contro il Grifone di Shevchenko.
A Marassi si scatena siglando addirittura una doppietta. Il primo è un colpo di testa forte, preciso e soprattutto inaspettato che sorprende Sirigu praticamente dal limite dell'area di rigore; il secondo è un mancino chirurgico, da biliardo, che attraversa la moltitudine di gambe davanti alla porta insaccandosi sul secondo palo.
Le prime volte le ha divise per gioire in diverse occasioni. Abbiamo parlato della prima in Champions, di quella in Serie A, ora tocca a San Siro. L'occasione è un big match contro la Roma. E il gol arriva da una sua pressione che porta all'errore di Roger Ibañez, dal destino che fa carambolare il tiro di Olivier Giroud sul palo. La sfera gli ritorna sul mancino come per restituirgli il merito di uno scatto in più, e lui, a porta vuota, raddoppia per i rossoneri davanti ai suoi tifosi.
La quinta gioia stagionale si materializza a Salerno. Messias prova a indirizzare subito la sfida nel senso giusto. Solita conduzione palla al centro del campo di Theo Hernandez e taglio interno perfetto del brasiliano che, con freddezza, apre un sinistro gelido e porta in vantaggio i suoi. Finirà 2-2 all'Arechi, con un pareggio a posteriori fondamentale nel discorso Scudetto.
Ancora il Genoa, sua vittima preferita in Serie A, ma questa volta a San Siro. È il solito Rafa Leao a siglare il gol dell'1-0 dopo una decina di minuti; è invece proprio Junior Messias a chiuderla a ridosso del novantesimo a cinque giornate dal termine della Serie A. Il brasiliano calcia al volo, in caduta, su assist di Rebic, ma Sirigu si esalta con una gran parata; la respinta resta lì e il 30 è già in piedi per avventarsi e sparare con violenza, di destro, il definitivo 2-0.
La sua stagione, a livello realizzativo, termina con quel gol. Due assist decisivi contro Verona e Atalanta (rispettivamente alla terzultima e penultima) e una festa Scudetto dopo la quale era difficile non lasciarsi andare. "Ho festeggiato talmente tanto il giorno in cui abbiamo vinto lo Scudetto, che il giorno dopo non sono neanche riuscito a salire sul pullman". Una stagione conclusa con 6 reti e subito replicata con le cifre di quella corrente, in cui mancano ancora 7 (massimo 8) partite da disputare.
La prima gioia da Campione d'Italia la sigla ancora a Marassi, ma questa volta contro la Sampdoria dove il suo piatto mancino su assist di Leao è abbastanza freddo per gelare Audero. Poi un gol d'astuzia e con un principio di fallo contro il Torino in trasferta che accorcia le distanze, ma non evita la sconfitta in una gara storta per i rossoneri.
È un periodo molto positivo per il brasiliano che sigla anche la sua seconda rete in Champions League, partecipando alla festa di San Siro contro il Salisburgo, che vale il passaggio agli Ottavi di Finale. Il risultato è già acquisito dopo la doppietta di Giroud e la rete di Krunic, ma Messias, nel recupero, decide di esagerare. Scappa in velocità sulla destra, entra in area, sterza su un difensore e con il sinistro a giro segna una delle sue reti più belle in rossonero.
Gli infortuni arrivano spesso nei momenti positivi della stagione del brasiliano che resta a secco per tre mesi prima di regalarsi due gioie consecutive, contro Monza e Atalanta. All'U-Power Stadium di tira di controbalzo in girata con il mancino, dal limite, e piega le mani a Di Gregorio regalando tre punti difficilissimi a Pioli. A San Siro, contro la squadra di Gasperini, prima si divora una chance gigantesca con il destro e poi si fa perdonare con un tocco sotto morbidissimo su Musso in uscita, che chiude definitivamente il discorso vittoria.
Passano quasi altri due mesi e il brasiliano torna al gol. Il Milan non lotta più per lo Scudetto, ora ufficialmente del Napoli; sta invece combattendo per un posto tra le prime quattro. Contro la Cremonese si incarica della battuta di una punizione dal vertice dell'area di rigore; calcia basso e teso trovando le gambe di Vasquez che deviano la sfera in rete, ancora nel recupero, regalando ai rossoneri almeno un punto.
I numeri della stagione precedente li ha eguagliati con questo gol. Riuscirà a superarsi nel rush finale della stagione milanista?