La Superlega resta chiusa? I campioni nazionali potranno optare per il ricorso
La Superlega è tornata a essere una possibile realtà, dopo la sentenza di ieri, ma non mancano aspetti ancora controversi e da chiarire, tanto da lasciar intendere la necessità di riforme del progetto per poterlo realizzare concretamente. La competizione resta a suo modo chiusa: al suo interno c'è un gruppo di determinate squadre che viene stabilito in base a criteri non ancora chiari, gruppo di big protetto da un sistema con due retrocessioni.
L'ipotetico torneo nega l'entrata diretta nella "massima serie" ai club che vincono il loro campionato nazionale: La Gazzetta dello Sport riporta l'esempio del Girona (squadra per ora in testa al campionato spagnolo). Se vincesse la Liga non sarebbe poi ammesso direttamente alla Star League (la divisione più alta) ma alla Blue League (la terza). In questo caso prevedibile che il club iberico possa andare alla Corte UE sostenendo il mancato rispetto del criterio di merito, quello secondo cui i campioni nazionali accedono alla massima competizione (come accade in Champions).
Finora sono state ben più numerose le prese di posizione negative rispetto alle adesioni, resta in totale silenzio la Juventus, col Milan che - attraverso le recenti dichiarazioni del presidente Paolo Scaroni - sembra essersi momentaneamente astenuto. Solo il Napoli di De Laurentiis tra le italiane ha detto sì. La Corte sostiene che un torneo come quello organizzato e promosso dalla A22 possa essere comunque consentito in linea di principio, con il CEO Bernd Reichart che - inoltre - non ha chiuso la porta ad eventuali modifiche: il punto chiave sarà un compromesso tra la libertà (ora riconosciuta) di organizzare nuove competizioni e la necessità di preservare il criterio del merito.