La Top 10 Mondiale dei talenti sprecati secondo France Football

Antonio Cassano
Antonio Cassano / PATRICK HERTZOG/Getty Images
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France Football ha stilato la classifica dei dieci calciatori che hanno sprecato il loro talento innato durante la carriera professionistica. Giovani protagonisti della cronaca (non solo sportiva) poiché incapaci di controllare i propri eccessi. Il sogno di una vita sotto i riflettori si è trasformato inesorabilmente in un incubo senza fine. Nonostante alcuni di loro abbiano vinto qualcosa in Europa, ancora oggi vengono ricordati come i grandi rimpianti del calcio.

1. Antonio Cassano

Antonio Cassano
Antonio Cassano / Valerio Pennicino/Getty Images

Il gol contro l'Inter all'esordio, l'addio al Bari, cinque anni alla Roma e la grande chance al Real Madrid. In Spagna ha ritrovato Fabio Capello, che ha impiegato poco tempo però ha pentirsi della scelta di affidarsi ad Antonio Cassano. La seconda possibilità gli è offerta dalla Sampdoria (che ha riportato in Champions League), ma un litigio con il presidente Riccardo Garrone gli ha sbattuto in faccia la porta del mondo del calcio.

2. Paul Gascoigne

Paul Gascoigne
Paul Gascoigne / Getty Images/Getty Images

Gli esordi strabilianti al Newcastle hanno permesso a Paul Gascoigne di approdare al Tottenham, club che ha rappresentato per l'ex centrocampista il punto più alto della sua carriera. Complici due gravi infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi complessivamente per due stagioni. Al genio calcistico però, si è contrapposto spesso il lato peggiore di Gazza. Lo stesso che lo perseguita tutt'ora nella sua vita privata.

3. Stan Bowles

 Stan Bowles
Stan Bowles / Getty Images/Getty Images

Per tre anni ha accarezzato il sogno di indossare la divisa del Manchester City, squadra della sua città natale. Ma per Stan Bowles la realtà ha detto tutt'altra cosa: il temperamento irrequieto lo ha allontanato dai riflettori. L'inizio di una brillante carriera è coinciso con la sua fine.

4. Antonio Angelillo

 Antonio Angelillo
Antonio Angelillo /

In Argentina ha incantato tutti, in Italia non ha rispettato le aspettative. L'argentino Antonio Angelillo ha amato il pallone, ma si è anche lasciato attrarre dai profumi della Milano degli anni Sessanta. La sua fine all'Inter è stato l'arrivo in panchina di Helenio Herrera. E il trasferimento al Milan non lo ha aiutato a rivalorizzare il proprio nome.

5. Dimitar Berbatov

Dimitar Berbatov
Dimitar Berbatov / Stuart Franklin/Getty Images

Una delle punte più forti nel panorama calcistico bulgaro, Dimitar Berbatov ha sprecato tutto il suo talento all'apice di una carriera che avrebbe potuto offrire tanto ancora. Le speranze del Manchester United sono state mal riposte.

6. Rashidi Yekini

Rashidi Yekini
Rashidi Yekini / Shaun Botterill/Getty Images

Rashidi Yekini è stato eletto Pallone d'Oro Africano nel 1993, dopo aver disputato una stagione di assoluto livello con il Vitoria Setubal. Poi il declino, l'uscita dalla scena per problemi di natura neurologica e il decesso nel 2012, all'età di 48 anni.

7. Mario Basler

Mario Basler
Mario Basler / Mark Thompson/Getty Images

La carriera professionistica di Mario Basler è stata ricca di successi, ma l'ex centrocampista tedesco avrebbe potuto dare molto di più al calcio mondiale.

8. Nicolas Anelka

Nicolas Anelka
Nicolas Anelka / Giuseppe Bellini/Getty Images

Ha sorpreso tutti a 16 anni con la maglia del Paris Saint-Germain, svestita perché avrebbe voluto più spazio. Il carattere forte di Nicolas Anelka si è intravisto fin da subito, lo stesso che non gli ha permesso di emergere né con l'Arsenal né con il Real Madrid. I comportamenti talvolta sopra le righe hanno condizionato anche la sua presenza in nazionale.

9. Andy van der Meyde

Andy van der Meyde
Andy van der Meyde / GABRIEL BOUYS/Getty Images

Considerato uno delle migliori ali, Andy van der Meyde ha deluso ogni aspettativa dopo aver lasciato l'Ajax. Prima l'Inter, poi l'Everton e infine il PSV (dove disputa soltanto un'amichevole). Una carriera gettata al vento.

10. Adriano

Adriano
Adriano / FILIPPO MONTEFORTE/Getty Images

Soprannominato l'Imperatore, non sempre si è dimostrato all'altezza del titolo reale. Adriano ha vissuto una carriera a fasi alterne, restando bloccato in un tunnel senza via d'uscita causato dalla sregolatezza della sua vita privata.


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