La Top 5 dei migliori calciatori della 18ª giornata di Serie A
Il Milan ipoteca il titolo di campione d'inverno grazie alla facile vittoria di Cagliari. Una doppietta di Zlatan Ibrahimovic fa sorridere Pioli, privo di tanti giocatori causa Coronavirus. Lo svedese bagna nel migliore dei modi il ritorno in campo dopo due mesi, ma la copertina della giornata è tutta dell'Inter, che schianta la Juventus ben oltre il 2-0 finale di San Siro. Nei giorni in cui la società nerazzurra vive una fase delicata, è l'anima italiana della squadra, dal campo alla panchina, a firmare quella che sembra essere un passaggio di consegne tra un ciclo al tramonto ed uno che sta per nascere. Diverso certamente da quello dei bianconeri e messo in discussione dalla freschezza del nuovo Milan. Se ne saprà di più, ma non tutto, tra un mese esatto, quando si giocherà il derby di ritorno.
1. Lorenzo Insigne (Napoli)
Prova mostruosa per scaldarsi in vista della finale di Supercoppa. Con Koulibaly tornato al proprio posto e il Capitano così ispirato Gattuso può davvero sognare in grande, ma non sempre ci sarà di fronte un avversario così fumoso come la Fiorentina di giornata. Fatto sta che il 24 azzurro galoppa verso il gol numero 100 con la maglia del cuore: il 99 arriva su rigore, il 98 grazie a una giocata da fuoriclasse autentico. Allo score si aggiunge un assist e un gran numero di palloni toccati, di qualità, ma anche di intelligenza. In giornate così è immarcabile.
2. Luis Alberto (Lazio)
Gli eroi della notte magica dei biancocelesti sono due, quelli che hanno banchettato nella zona di centrosinistra della difesa romanista. Lazzari ha travolto non solo fisicamente Ibañez, spingendo dal primo all’ultimo minuto, sfornando un assist e mezzo e mostrando anche tecnica oltre ad un fiato inesauribile, ma lo spagnolo con la sua classe stanno una spanna sopra a tutti. Abile nel capire i pertugi dove infilarsi con e senza palla, i due gol sono capolavori di precisione, ma nella sua gara c’è molto di più, c’è quell’intelligenza da centrocampista moderno, un po’ regista avanzato, un po’ trequartista, un po’ seconda punta che, quando ispirato, lo rendono uno dei primi 5 giocatori del campionato.
3. Alessandro Bastoni (Inter)
Conte sapeva che gli inserimenti dei suoi interni avrebbero potuto fare male alla fase difensiva della Juventus, ma non era immaginabile che i campioni d’Italia fossero così in panne. Difficile scegliere un solo protagonista della gara di San Siro, così dobbiamo sdoppiarci: un “eroe” diventa il protagonista della settimana (a parte), mentre il giovane difensore è l’emblema della nuova e quasi inedita anima tricolore della squadra. L’assist per Barella è geniale e degno di un trequartista, la personalità e la concentrazione che mette per 90 minuti sanno di passaggio di consegne con Chiellini…
4. Emil Audero (Sampdoria)
Marchia i tre punti come e più di quanto fatto contro l’Inter. Questa volta non c’è un rigore parato, ma una serie di interventi di spessore in momenti cruciali della partita, ovvero nel primo tempo quando l’Udinese gioca meglio. Ottimo su Lasagna, superlativo sull’ex compagno alla Juve Mandragora. Ormai una certezza per continuità nel ruolo in categoria.
5. Nwankwo Simy (Crotone)
Per uno che ha segnato un gol in rovesciata alla Juventus (e non era questa Juve…) una doppietta al Benevento può sembrare poca roba, ma il nigeriano aveva bisogno di dare questa dimostrazione al proprio allenatore che lo aveva confinato in panchina da diverse partite. La convivenza con Riviere con Messias a supporto è possibile, magari non in tutte le partite, ma il potenziale offensivo dei calabresi è quantomeno all’altezza di quello di buona parte delle concorrenti per la salvezza. Glik se lo sognerà di notte, dato che il 9 rossoblù gli è sbucato da ogni parte: autorete provocata e doppietta, la seconda in carriera in A.
6. Allenatore: Antonio Conte (Inter)
Vittoria totale per il tecnico salentino, al primo successo contro la squadra che lo ha fatto grande (e viceversa…) da giocatore e da allenatore, Serie B compresa. Successo ben più schiacciante di quanto dica il risultato e figlio di tanti fattori, dalla rosa nerazzurra oggi più completa e qualitativa di quella degli avversari, all’esperienza di chi c’è a guidare dalla panchina. Il grande ex azzecca le scelte individuando nella zona tra difesa e centrocampo il punto vulnerabile della Juventus, tramortita dagli inserimenti degli interni nerazzurri e dalla scarsa personalità del proprio centrocampo. Intensa, aggressiva e moderna: la migliore Inter dell’era Conte in uno scontro diretto.
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