La top 5 dei calciatori della 9ª giornata di Serie A

Francesco Pecoraro/Getty Images
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Ad ognuno il proprio ricordo. Nel weekend in cui la Serie A, ancora di più rispetto agli altri campionati, ha commemorato la stella più lucente che ne ha mai calcato i campi in 80 anni di vita, fa effetto la goleada del “suo” Napoli contro un avversario finora imbattuto sul campo, nonché tra gli avversari storici non solo ai tempi di Diego. Ma, e forse non è un caso, a brillare nel nono turno sono stati tanti trequartisti, veri (e magari nati in Argentina…), o adattati. E se poi un terzino napoletano doc fa un super-gol proprio alla Juventus come non pensare al destino?

1. Lorenzo Insigne (Napoli)

MB Media/Getty Images

Quota 100 gol in Serie A è ancora lontana, ma una trentina di centri rappresenta un obiettivo minimo per un giocatore con le sue qualità. Dopo aver incantato in Nazionale, con tanto di fascia da capitano al braccio, oltre al 10 ormai consolidato, il 24 azzurro si carica la squadra sulle spalle anche nella partita del riscatto contro la Roma. La punizione è magica, ciò che fa nel resto della partita a livello di qualità tecniche delle giocate e di leadership anche di più. Suo il break per il contropiede del 2-0, suoi altri preziosismi di tacco, tutt’altro che fini a se stessi. Sua la commozione nella dedica all’idolo di sempre dopo la rete del vantaggio.

2. Fernando Forestieri (Udinese)

DeFodi Images/Getty Images

Il passaporto argentino è quello del grande Diego, le qualità tecniche no, ma il ragazzo è comunque in possesso di piedi che avrebbero richiesto una carriera migliore. E invece alle soglie dei 30 anni rieccolo spuntare in Serie A dopo un mucchio di stagioni nella Championship dove non aveva comunque fatto male con lo Sheffield Wednesday. Tornare a giocare dall’inizio nel campionato italiano dopo dodici anni e confezionare una prova del genere non è però da tutti. Le tante assenze per il Coronavirus gli spalancano la porta del campo e l’ex Genoa risponde presente su tutta la linea per qualità nelle giocate offensive e dedizione in quella difensiva. Aveva voglia di mettersi in mostra e lo fa vedere, il gol è un premio meritato.

3. Arturo Vidal (Inter)

Alessandro Sabattini/Getty Images

Dal Real Madrid al Sassuolo cambia tanto, non solo la qualità dell’avversario. Come cambia nel giocare dal Barcellona all’Inter, perché in squadre “normali” c’è da correre tanto anche senza il pallone tra i piedi, per riconquistarlo e per fare la fase difensiva. Per la prima volta nella sua carriera nerazzurra King Arturo spacca, proprio pochi giorni dopo aver toccato il fondo. Non sembra un caso che la miglior prestazione stagionale arrivi nel ruolo di “finto” trequartista, cui è chiesto di inserirsi, ma anche di pressare i costruttori del gioco avversario. Fa però tanto anche in fase di non possesso. Un nuovo inizio?

4. Gaetano Letizia (Benevento)

Giuseppe Bellini/Getty Images

Al terzo campionato di Serie A, il Tgv della Campania chiede solo un po’ di stabilità, mancata nella stagione del debutto a Carpi e in quella di due anni fa con i giallorossi. Perché se inserito in un contesto che funziona, Tano nel massimo campionato ci può stare eccome. Il gran gol alla Juve, arrivato nel giorno del ricordo dell’idolo Maradona, è il premio meritato per una delle armi segrete di Inzaghi. Contro i bianconeri inizia a destra e poi passa a sinistra e dopo la rete del pareggio non abbassa la guardia nella ripresa, mostrando insospettabili qualità in fase difensiva. Se continua così la Serie B la rivedrà solo in tv.

5. Mattia Zaccagni (Hellas Verona)

Marco Luzzani/Getty Images

Questa volta si prende la copertina per motivi tecnici, dopo essere finito proprio malgrado al centro delle cronache di gossip. Dopo meno di metà della seconda stagione in Serie A il jolly della mediana rossoblù mostra di stare benissimo a questi livelli e anzi di poter guardare più in alto proprio grazie alla completezza del proprio bagaglio tattico e della modernità del proprio gioco. A Bergamo vale più di mezza squadra: si procura il rigore, chiude i conti e in mezzo ci mette tante percussioni e tanti inserimenti senza palla che mandano in tilt la difesa atalantina, oltre che dettare bene i tempi del gioco se Veloso è marcato.

6. Allenatore: Gennaro Gattuso (Napoli)

Giuseppe Bellini/Getty Images

Dopo quasi un anno di lavoro, al netto del lungo stop per la pandemia, la sua creatura ha ormai una fisionomia ben riconoscibile, quella vista anche nella partita simbolo della sua gestione, la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il nuovo Napoli sa mischiare la capacità di fare calcio da dietro alla velocità nelle ripartenze, il tutto concedendo pochissimo dietro e producendo anche molto di più rispetto al già tanto finalizzato. Contro la Roma, squadra imbattuta sul campo in stagione, l’attacco azzurro torna il migliore del campionato, nonostante le assenze. Senza il pasticcio di Torino e la conseguente penalizzazione sarebbe secondo e con una partita in meno...