La Top 5 dei migliori calciatori della 5ª giornata di Serie A
La Serie A, al pari di tutto il movimento europeo, prosegue a vista, inevitabilmente condizionata dagli effetti della pandemia mondiale che, vedi cosa è successo al Milan, può togliere protagonisti anche a poche ore dalle partite. Così l'assenza di Donnarumma ha oggettivamente tolto parecchio ai rossoneri, rallentati dalla Roma nella corsa in testa alla classifica. Il campionato si conferma comunque appassionante, incertissimo e ricco di reti e come sempre in questi casi anche di errori che si accompagnano alle prodezze. Se si continuerà a giocare, ci sarà da divertirsi fino alla fine...
1. Gaetano Castrovilli (Fiorentina)
Se i campioni, o i futuri tali, si vedono nei momenti più difficili ecco che il talento scuola Bari dà una risposta più che convincente dopo un inizio di stagione piuttosto sottotono. Contro l’Udinese il talentino della Nazionale onora al meglio la maglia numero 10 che gli è stata assegnata quest’anno: oltre ai due gol e all’assist per Milenkovic c’è tanta personalità e qualità nelle giocate e la lucidità di farsi sempre trovare dai compagni per impostare e rifinire, oltre che concludere. Prestazione da universale che fa contento anche Mancini.
2. Rafael Leao (Milan)
Alla fine non fa tantissime cose, ma le fa bene, e comunque ci sono giocatori, come Arjen Robben o Adrian Mutu, che hanno costruito una carriera su pochi movimenti codificati. Il portoghese ha trovato la propria collocazione sulla sinistra del tridente di trequartisti di Pioli, quella in cui evidenziare le proprie caratteristiche: velocità, tecnica nell’uno contro uno con o senza doppi passi ubriacanti e capacità di vedere i compagni dopo il taglio in mezzo. Ibra e Saelemakers sfruttano due suoi assist. Gli manca il gol e la continuità all’interno della partita, ma il potenziale c’è tutto.
3. Nicolò Barella (Inter)
Conte non avrebbe voluto mandarlo in campo in vista della già delicata sfida di Champions contro lo Shakhtar, eppure per piegare il Genoa c’è stato bisogno proprio dell’effervescente talento del trottolino ex Cagliari. Non che Eriksen avesse demeritato, ma il cambio di passo è stato evidente, complice anche la stanchezza degli avversari. Con il Nazionale azzurro in campo 3-5-2, scossa di adrenalina per tutti i compagni, un uomo ovunque in ogni zona del campo e assist per il vantaggio spacca-partita di Lukaku.
4. Jakub Jankto (Sampdoria)
Si rivede il talento che a Udine aveva attirato su di sé le attenzioni di molte big italiane ed estere. Il merito va al lavoro di Claudio Ranieri, che è riuscito a ridare serenità al centrocampista ceco, protagonista indiscusso a Bergamo insieme a Thorsby, altra scoperta del tecnico testaccino. Vero che Mojica si è mostrato piuttosto acerbo, ma un rigore procurato, un assist e un gol, quello che suggella il risultato, contro una delle big del campionato, oltre a tante iniziative e uno contro uno riusciti rappresentano un bottino sufficiente per parlare di un giocatore ritrovato.
5. Andrea Consigli (Sassuolo)
Diversi i portieri capaci di mettersi in luce nel quinto turno, ma l’esperto estremo difensore dei neroverdi la spunta per un soffio sul fiorentino Dragowski. Quattro gli interventi salva risultato dell’ex atalantino contro il Torino, tutte in momenti determinanti di una partita con mille colpi di scena: stregato Verdi e il suo pallonetto, anche Meité e poi nuovamente Verdi e Belotti si arrendono ai riflessi e al senso della posizione di Consigli. Perché preferirlo a Dragowski, pur determinante contro l’Udinese? La difesa del Sassuolo, anzi la fase difensiva, è più “emozionante” di quella della Fiorentina…
6. Allenatore: Claudio Ranieri (Sampdoria)
In tanti aspettavano non senza scetticismo una conferma dopo la brillante salvezza ottenuta lo scorso campionato ed eccola puntuale dopo le prime due giornate di assestamento. Tre vittorie consecutive, due delle quali contro Lazio e Atalanta, e anche un gioco brillante e coraggioso, in grado di esaltare i valori della squadra e di un mercato che pure non ha convinto appieno. L’aggiustatore non finisce di stupire.