La Top 5 dei migliori calciatori della 6ª giornata di Champions League
La Champions 2020-2021 arriva stancamente al termine di una fase a gironi insolitamente compressa in due mesi, con due gruppi di tre giornate, e insolitamente senza pubblico. Un vero peccato, oltre che per gli incassi delle società, anche dal punto di vista tecnico vista la quantità di gol realizzati, molto elevata, e l'ottimo rendimento di tanti campioni celebrati, le cui imprese sono state viste da molti appassionati solo attraverso la tv. La Coppa va in letargo con i lampi di Neymar e Cristiano Ronaldo e con un carnet di prime classificate che non sembra preparare il campo a sorprese negli ottavi e che lenisce anche i rimpianti dell'Inter, fuori da tutto e fresca di terza bocciatura consecutiva alla fase a gironi, qualcosa di simile ad una sentenza di inadeguatezza...
1. Neymar (Paris Saint-Germain)
È ancora presto per sbilanciarsi, ma sembra che il brasiliano stia vivendo la miglior stagione della propria carriera a Parigi, almeno in Europa. Il suo girone è iniziato… in ritardo, ma i sei gol nelle ultime tre partite hanno trascinato di peso al primo posto una squadra che dopo la sconfitta di Lipsia se l’era davvero vista brutta. Già mattatore al Camp Nou, nella passerella contro il Basaksehir dà vita a un tridente da urlo con Mbappé e con Di Maria che, entrato nel finale, si mette in mostra con due assist. Tre gol uno più bello dell’altro, il primo in particolare entra già di diritto nella top 5 stagionale della manifestazione, ma soprattutto la sensazione di essere motivato e concentrato fino alla fine. Ora ci sarà da mantenere questa condizione fino alla primavera…
2. Cristiano Ronaldo (Juventus)
Il fatto che la partita aveva valore unicamente per il primo posto gli ha impedito di avere titoloni duraturi sulla stampa internazionale, ma il duello a distanza con l’amico-rivale Messi era reale a prescindere dall’importanza della posta in palio. Segna solo su rigore, ma con freddezza, ma sono reti che impreziosiscono il suo diadema di numeri: era a secco al Camp Nou da 947 giorni e quello è lo stadio in cui ha segnato più reti in trasferta in carriera, 14. Ce n’è abbastanza per incenerire Leo, che comunque ha lottato fino alla fine. E come se non bastasse nessuna squadra italiana aveva mai segnato tre reti in casa dei blaugrana, impresa possibile grazie alla prova da leader di Cristiano, fondamentale anche nel gol di McKennie per i movimenti effettuati e trascinatore pure con profondi recuperi difensivi. La sua mente è già agli ottavi…
3. Angelino (Lipsia)
La sua squadra ha chiuso un girone di ferro al secondo posto, con tutto ciò che questo potrebbe voler dire in ottica sorteggi. Tra i possibili avversari dei tedeschi c’è il Manchester City, proprietario del cartellino di questo esterno spagnolo che sta vivendo la stagione della consacrazione. In Europa ha disputato una partita più bella dell’altra con la ciliegina sulla torta del derby personale da migliore in campo. Nel primo tempo asfalta letteralmente la fascia sinistra dello United, con gol, assist e discese sempre pericolose. Nella ripresa tira il freno e mostra ottime qualità in fase difensiva, ma ha ancora gamba e lucidità per servire a Kluivert l’assist per il gol che chiude la partita. Nella top 10 dell’intera fase a gironi.
4. Matteo Pessina (Atalanta)
La più grande scoperta di Gasperini in un inizio di stagione tribolato, ma che all’Arena di Amsterdam trova un coronamento inaspettato visto l’andamento della settimana. Era uno dei figli di Zingonia più “incompresi”, destinato sempre ad andare in prestito senza mai affermarsi alla casa madre. La cura Juric a Verona gli ha però fatto bene e al resto ha pensato l’emergenza in casa nerazzurra e il coraggio dell’allenatore, che lo ha via via imposto come titolare complice flessione prima e infortunio poi subiti da Pasalic. Fatto sta che l’ex Spezia ha disputato tre partite nel girone una più bella dell’altra, completando la maturazione proprio ad Amsterdam grazie a una prova di notevole spessore tattico e atletico con quel suo correre instancabile come un pendolo tra centrocampo, trequarti e attacco. Sembra conoscere a memoria compagni con cui ha giocato poco, ora è insostituibile.
5. Lucas Leiva (Lazio)
Giusto inserire nella top anche un elemento della Lazio che dopo 20 anni centra il traguardo dell’ingresso negli ottavi di Champions anche se con più fatica del previsto, almeno per quanto riguarda l’ultima partita. La catena di destra preziosa tra un Lazzari in grande spolvero e un Milinkovic sempre duttile, ma a spiccare è il senso tattico e l’esperienza internazionale del centrocampista brasiliano. L’ex Liverpool è fondamentale dall’inizio alla fine come frangiflutti delle azioni dei belgi e per come sa anticipare sempre dove mettersi e dove finirà il pallone. Avvia anche l’azione del primo gol e la sua assenza si nota quando esce dal campo, complice anche il pessimo approccio di Escalante.
6. Allenatore: Julian Nagelsmann (Lipsia)
Ennesima impresa dell'allenatore prodigio, che in tanti in Germania vorrebbero già alla guida della Nazionale in alternativa a Klopp, ma che sembra avere ancora tanto da dire sulle panchine di club. Dopo il miracolo Hoffenheim eccolo stabilmente nell'élite del calcio internazionale con il Lipsia, club al quale certo non manca la disponibilità economica, ma il tecnico fa giocare la squadra con coraggio in ogni campo. Il secondo posto nel girone con Psg e United non è un caso, ma il frutto del lavoro di un gruppo il cui valore medio è innalzato dalla qualità del gioco proposto. Il 3-2 decisivo contro lo United arriva in particolare dopo 90 minuti impeccabili per l'organizzazione vista in campo e pochi giorni dopo aver imposto ill 3-3 al Bayern in trasferta. Al sorteggio sarà un vero spauracchio per tutte le prime.
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