La Top 5 dei migliori calciatori della 6ª giornata di Serie A
Nella settimana del compleanno di Diego Maradona la Serie A si scopre ai piedi di due miti nati negli anni ’80. Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic si prendono la copertina del sesto turno trascinando al successo le rispettive, balbettanti squadre. Non una novità per la Juve stagionale, mentre il Milan di Pioli inizia ad accusare la fatica e a Udine è letteralmente salvata e trascinata dal proprio idolo. Ma vogliamo essere esigenti e allora nessuno dei due compare nella top five della settimana, dove trovano spazio quattro attaccanti in gran forma e un centrocampista italiano pronto per grandi scenari. Dopo aver già vissuto un Milan-Juve da protagonista…
1. Alvaro Morata (Juventus)
Finito nel mirino della critica per le tre reti annullate contro il Barcellona per l’accusa di non saper cogliere i momenti giusti per scattare sul filo del fuorigioco, a Cesena lo spagnolo aggiorna i propri numeri, con un altro centro cancellato dal Var per offside e uno buono, seppure… per poco. Oltre al mero fatto realizzativo c’è però di più nella prova di Alvarito, sempre più nel vivo del gioco della squadra di Pirlo a livello di giocate e di disponibilità per i compagni. L’intesa con Ronaldo è ottima, il 2-1 è suo almeno al 50%. E le cavalcate di un tempo in campo aperto sono sempre presenti…
2. Manuel Locatelli (Sassuolo)
Al San Paolo il Sassuolo si traveste da grande, vincendo una partita nella quale ha anche sofferto e che ha disputato senza uomini chiave come Berardi e Caputo. No problem, però, perché a caricarsi la squadra sulle spalle ci pensa un ex promessa del vivaio del Milan, ormai pronto per una grande squadra. La prestazione è mostruosa per la sua completezza: interdice come un… Gattuso, costruisce come il più consumato dei registi, mostra pure freddezza da rigorista e in generale non abbassa mai la guardia neppure a livello di leadership.
3. Gervinho (Parma)
Solo pochi giorni fa aveva dichiarato di non essere pentito per il mancato approdo all’Inter durante l’ultima sessione di mercato. I nerazzurri lo avevano cercato con insistenza, ma in effetti è stato meglio così per entrambe le parti, anzi tre considerando il Parma che almeno sa come utilizzarlo ed esaltarne le qualità. Perché in un’Inter in cui tutti vogliono il pallone tra i piedi l’ivoriano si sarebbe trovato male… Dopo un primo tempo da leone in gabbia con la squadra tutta dietro, all’ex romanista bastano pochi minuti nella ripresa per un paio di scatti dei suoi che fanno impallidire De Vrij. E il primo gol, al volo, mostra anche doti tecniche insospettabili…
4. Pedro (Roma)
Lo spagnolo sembra giocare in allegria ed in effetti il tridente con Mkhitaryan e Dzeko dal punto di vista tecnico e dell’assortimento è tra i migliori dell’intero campionato. A sorprendere è però l’entusiasmo che mette in ogni giocata e anche, a dispetto dell’età, il lavoro fatto in fase di non possesso a rincorrere gli avversari quasi in ogni zona del campo e il fatto che questo non gli faccia perdere lucidità nelle giocate offensive. Il gol facile facile che chiude i conti è un giusto premio.
5. Musa Barrow (Bologna)
I primi gol della stagione arrivano dopo che in casa della Lazio Mihajlovic lo aveva inizialmente escluso dalla formazione titolare, non convinto dalle prestazioni fornite. Contro il Cagliari arriva il riscatto con gli interessi, al termine di una gara in cui il gambiano mostra tutto il suo potenziale e anche i soliti limiti a livello tattico e di egoismo. Ma la qualità dei due centri cancellano tutto: segna la rete del primo pareggio e quella del 3-2, mostrando di esserci nei momenti chiave della partita. Il movimento a tagliare verso il centro è devastante come la sua velocità in progressione, la fattura dei due gol da campione vero.
6. Allenatore: Roberto De Zerbi (Sassuolo)
Senza tre giocatori per Coronavirus e altre tre colonne come Berardi, Caputo e Djuricic per infortunio, peraltro i primi due persi all’ultimo istante, mette in piedi una formazione convincente, con la sorpresa Muldur esterno alto chiamato a fare il pendolo tra fase difensiva e offensiva, capace di sbancare il San Paolo con merito. Certo, per uno che ha dichiarato di “voler morire con il gioco” non sarà stata la giornata migliore, perché la sua squadra ha anche subito tanto, venendo salvata dagli errori di mira degli attaccanti del Napoli e dalle parate di Consigli e vincendo di fatto grazie a un rigore e un contropiede. Dovrà tuttavia farsi una ragione del fatto che per stare in quota bisogna anche vincere partite in cui si è poco brillanti…
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