La trasformazione sportiva e economica dell'Atletico Madrid con il Cholo Simeone

Otto trofei e un aumento esponenziale del fatturato (diminuendo i debiti con il Fisco): il ciclo del Cholo con i Colchoneros è semplicemente unico.
Il Cholo Simeone e il rilancio dell'Atletico Madrid
Il Cholo Simeone e il rilancio dell'Atletico Madrid / GIUSEPPE CACACE/GettyImages
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È il 23 dicembre 2011 quando inizia l'avventura del Cholo con i Colchoneros. Diego Pablo Simeone dopo le prime esperienze da allenatore in Argentina, ad eccezione dell'ottima parentesi italiana al Catania, diventa allenatore dell'Atletico Madrid. In dodici stagioni e mezza (considerando anche quella attuale) il tecnico sudamericano è riuscito a cambiare lo status di una squadra che fino a quel momento viveva di fiammate, come le vittorie dell'Europa League e della Supercoppa Europea nelle stagioni 2009-10 e 2010-11, due trofei arrivati a distanza di quattordici anni dal double nazionale vinto nella stagione 1995-96 (Liga più Coppa del Re). In mezzo una retrocessione in seconda divisione nel 2000 (e pronta risalita in prima divisione) e tanti posizionamenti anonimi in campionato.

Con Diego Pablo Simeone nasce un nuovo Atletico Madrid, capace di lottare punto su punto contro le corazzate - economicamente e politicamente più potenti - Barcellona e Real Madrid, diventando la terza squadra per importanza de LaLiga. Una crescita non solo sui risultati in campo ma anche dal punto di vista finanziario.


I risultati del Cholo Simeone da allenatore dell'Atletico Madrid

Due campionati, una Coppa del Re, una Supercoppa Spagnola, due Europa League, due Supercoppe Europee e anche tre titoli come miglior allenatore de LaLiga. È mancata - per ora - la ciliegina sulla torta: la Champions League, sfiorata due volte e per due volte scivolata via in finale.

Il Cholo Simeone ha preso in mano la squadra a metà della stagione 2011-12 con l'Atletico Madrid al decimo posto in classifica ne LaLiga. Quell'anno si chiude con il quinto posto (il peggior posizionamento della sua era) ma con la vittoria di Coppa del Re ed Europa League. Subito vincente, subito decisivo. Il tecnico argentino ha deciso di combattere la supremazia di Real Madrid e Barcellona, ma anche degli altri club non spagnoli nelle competizioni europee, con un gioco tanto noioso quanto efficace. Equilibrio, compattezza e cinismo. Squadra corta, spesso completamente dietro la linea del pallone ma devastante nelle ripartenze e nel saper sfruttare qualsiasi occasione utile da gol. Con questa idea di calcio - spesso criticata - è riuscito a portare in casa Atletico Madrid una continuità di risultati mai vista prima.

Escludendo la prima (mezza) stagione, nelle successive undici annate - quindi escludendo quella in corso - ha portato l'Atletico Madrid sempre in Champions League, concludendo i campionati sempre nei primi tre posti (due primi posti, due secondi posti e sette terzi posti).


Situazione finanziaria: crescita del fatturato e nuovo stadio

Al suo arrivo all'Atletico Madrid, Diego Simeone trova una situazione finanziaria pessima. Nel bilancio 2010-11 del club spagnolo era presente un debito verso Fisco e Enti Pubblici di oltre 200 milioni di euro, con un fatturato che non superava i 100 milioni di euro.

I risultati positivi sul rettangolo verde della squadra del Cholo hanno permesso al club di migliorare la situazione economica. Nel quinquennio che va dal 2013-14 al 2017-18 (con una vittoria de LaLiga, due finali e una semifinale di Champions League, una Europa League e una Supercoppa di Spagna) i Colchoneros hanno aumentato anno dopo anno il fatturato, diminuito i debiti nei confronti del Fisco e Enti Pubblici. Nei cinque anni appena menzionati il fatturato è passato da 170 milioni di euro del 30 giugno 2014 ai 353 milioni di euro del 30 giugno 2018; mentre i debiti fiscali sono passati dai 158 milioni del 2014 ai 46,8 del 2018.

Superato anche il periodo del Covid, che ha causato non pochi problemi economici a tutte le squadre europee, il fatturato dell'Atletico Madrid al 30 giugno 2022 è stato di 444 milioni di euro.

I risultati sportivi e le plusvalenze hanno sicuramente permesso all'Atletico Madrid di migliorare la propria situazione economica in questi anni, ma anche il nuovo stadio ha fatto la sua parte. Nel settembre 2017 i Colchoneros hanno abbandonato definitivamente il Vincente Calderon per trasferirsi nel moderno Stadio Olimpico, chiamato da subito Wanda Metropolitano (con la compagnia Wanda che versava 10 milioni di euro l'anno per i naming rights) e ora diventato stadio Civitas Metropolitano (sempre per la cessione dei diritti sul nome dell'impianto). Questa struttura all'avanguardia, quattro stelle UEFA, ha permesso di incrementare i guadagni dagli abbonamenti del 60% solamente nella prima stagione.
I ricavi da stadio dell'Atletico Madrid - secondo una recente analisi di Deloitte - ammontano a poco più di 60 milioni di euro annui (il doppio rispetto a Juventus e Milan).