Lautaro "Pupi" Giannetti, l'argentino che ha fermato la Juventus

Soprannome di Zanetti, nome del toro Martinez.
Juventus v Udinese Calcio - Serie A TIM
Juventus v Udinese Calcio - Serie A TIM / Jonathan Moscrop/GettyImages
facebooktwitterreddit

Lautaro Giannetti è un difensore argentino nato a San Nicolás, Buenos Aires, il 13 novembre del 1993. Ha 30 anni e non aveva mai lasciato il suo paese per provare a compiere il salto professionale in Europa, come avviene da decenni per chi di mestiere fa il calciatore. Ha sempre giocato in patria, difendendo i colori del Velez dalle giovanili fino al giorno dell'addio.

Nella serata di ieri un uomo di nome Lautaro ha piantato un chiodo decisivo nella rincorsa Scudetto della Juventus. Non è il Lautaro Martinez dell'Inter, che sta dominando la Serie A a suon di gol e prestazioni, ma il Lautaro Giannetti di cui sopra. Dal 5 gennaio del nuovo anno è ufficialmente un nuovo calciatore dell'Udinese di Gabriele Cioffi, che ieri sera ha strappato 3 punti inaspettati all'Allianz Stadium.

Una palla inattiva, un errore fatale in area e il guizzo di chi fino a quel momento aveva segnato soltanto 3 gol in carriera (due all'Argentinos Juniors e uno al Godoy Cruz). Di certo, non un difensore goleador. Con il Velez ha esordito appena 18enne, in una sfida casalinga di Copa Argentina terminata con una sconfitta ai supplementari contro il Rosario Central. Un approccio difficile e una crescita tutt'altro che lineare, come riportato in un approfondimento del 2016 sul sito del club.

Lautaro Giannetti, soprannominato Pupi (come la leggenda dell'Inter Javier Zanetti), ha faticato per imporsi nelle giovanili della squadra di cui è diventato hincha nel 2011, impiegando circa tre anni prima di prendersi il posto da titolare nell'undici del Velez. Anni di esperienza, di esordi nella Nazionale U20 tutt'altro che positivi e di un torneo Olimpico (Rio 2016) oggi sulla bocca di tutti per via della qualificazione dell'albiceleste ai danni del Brasile e dell'ipotesi convocazione Messi-Di Maria.

Insomma, un prospetto del passato che ha sviluppato tutta la sua carriera in patria e che circa un mese fa ha scelto di intraprendere una seconda parte diversa. Non è stato uno degli acquisti mandati in campo il giorno dopo il suo arrivo. Cioffi lo ha accolto lasciandolo in panchina contro Fiorentina, Milan e Atalanta; 7 gol presi in 3 partite e un cambio necessario. L'esordio è arrivato contro il Monza in una Dacia Arena semi-deserta, la conferma allo Stadium. Nessun gol subito e una rete pesante per la salvezza e per le sorti Scudetto.

Dell'Udinese conosceva il tucu Pereyra, con cui ha parlato prima di arrivare, e nell'Udinese ha conosciuto e Payero e Nehuen Perez, al cui fianco ha stregato la Juventus di Massimiliano Allegri. Dal suo arrivo ha già contribuito a 4 punti netti per la salvezza friulana e si lega a una sequenza di argentini che ha caratterizzato il suo nuovo club.

Thomas Kristensen, Lautaro Giannetti, Nehuen Perez
Juventus v Udinese Calcio - Serie A TIM / Jonathan Moscrop/GettyImages

I difensori centrali a cui si ispira, e non poteva essere diversamente nella contemporaneità albiceleste del calcio, sono Romero e Otamendi, la coppia centrale che ha regalato il terzo Mondiale al suo paese. Giannetti non ha invece mai ricevuto chiamate dal tecnico della Selección di Lionel Scaloni, almeno finora. I messaggi dell'ex capitano del Fortín, tra somiglianze e partite già iconiche, sono chiari nonostante i 30 anni.

A un mese dal suo arrivo in Italia ha scritto una pagina cruciale della Serie A 2023-24, che bianconeri (entrambi) e nerazzurri ricorderanno a lungo. Che sia stato proprio un argentino di nome Lautaro, con il soprannome di una leggende dell'Inter, a incastrare la Juventus nella corsa Scudetto?