La Lazio di Sarri deve davvero scegliere tra Luis Alberto e Milinkovic-Savic?
Continua a tenere banco in casa Lazio la guerra fredda tra Maurizio Sarri e Luis Alberto. Salvo sorprese dell'ultimo minuto, contro la Fiorentina lo spagnolo si accomoderà in panchina per la terza partita di fila e sarà costretto a giocare solo l'ultima mezz'ora.
Ma come mai un giocatore tecnicamente formidabile come il Mago non viene più considerato insostituibile nella rosa biancoceleste?
Tutto è riconducibile a delle questioni di equilibri tattici. Infatti, secondo Sarri, Luis Alberto ha una propensione fin troppo offensiva ed è poco dedito ai ripiegamenti. Lo stesso allenatore riconosce il talento e l'importanza del giocatore, ma bisogna tener presente che nella mediana biancoceleste c'è già Milinkovic-Savic, un altro centrocampista che ama buttarsi in area di rigore ma che, al contrario dello spagnolo, non rifiuta compiti difensivi.
Morale della favola: Luis Alberto e Milinkovic non possono giocare insieme. O l'uno o l'altro...almeno finché il tecnico toscano siede in panchina.
Tutto è riconducibile a delle questioni di equilibri tattici. Infatti, secondo Sarri, Luis Alberto ha una propensione fin troppo offensiva ed è poco dedito ai ripiegamenti. Lo stesso allenatore riconosce il talento e l'importanza del giocatore, ma bisogna tener presente che nella mediana biancoceleste c'è già Milinkovic-Savic, un altro centrocampista che ama buttarsi in area di rigore ma che, al contrario dello spagnolo, non rifiuta compiti difensivi.
Morale della favola: Luis Alberto e Milinkovic non possono giocare insieme. O l'uno o l'altro...almeno finché il tecnico toscano siede in panchina.
Tuttavia, il Sergente e il Mago hanno sempre dimostrato non solo di poter coesistere, ma di essere anche più forti insieme, dato che le loro qualità si integrano perfettamente. Nella Lazio targata Simone Inzaghi, il serbo e lo spagnolo erano infatti un mix ben riuscito di forza fisica, tecnica e inserimenti in area di rigore.
Certo, con l'avvento dell'era-Sarri i biancocelesti hanno un difensore centrale in meno e un attaccante in più, visto che sono passati dal 3-5-2 al 4-3-3. In un certo senso, l'ex tecnico di Napoli e Juve non ha tutti i torti.
Ma siamo davvero sicuri che Luis Alberto e Milinkovic-Savic non possano essere una risorsa anche in questo sistema di gioco?
Anzi, giriamo la domanda in un'altra maniera: siamo sicuri che la Lazio di Sarri sia troppo sbilanciata in avanti con il nuovo modulo?
Vedendo la prestazione di Verona diremmo di no. Con l'Hellas, i biancocelesti non hanno schierato Luis Alberto dall'inizio, ma nonostante la presenza di un centrocampista più fisico e difensivo quale Akpa-Akpro, hanno lo stesso incassato 4 gol.
In mezzo al campo si è vista la mancanza di un fantasista che conferisse imprevedibilità alla manovra, la squadra di Sarri era spenta e non ha mai provato veramente a ribaltare la gara.
Magari non brilla per corsa e spirito di sacrificio, ma Luis Alberto è il giocatore ideale per tirar fuori dal cilindro passaggi potenzialmente pericolosi.
Senza di lui, la Lazio ridimensiona sensibilmente anche la vena realizzativa di Ciro Immobile che con Inzaghi ha segnato molti dei suoi gol grazie allo spagnolo.
Ma non dilaghiamo e concentriamoci sulla coesistenza del Mago con Milinkovic-Savic. Senza andare a scavare troppo nel passato, recentemente abbiamo avuto un assaggio della loro intesa sul campo. L'incornata con la quale il Sergente ha chiuso la sfida con l'Inter è frutto di un cross al millimetro di Luis Alberto.
Onestamente, fatico a credere che un centrocampista in grado di fornire 47 assist in 173 partite (dati relativi alle sole gare disputate sotto la guida di Inzaghi) possa costituire un problema per il suo allenatore. Soprattutto se gran parte di questi passaggi sono stati per un giocatore che ha segnato 43 gol grazie ai suoi inserimenti.
Appare evidente che Luis Alberto e Milinkovic-Savic abbiano bisogno l'uno dell'altro per poter giocare al meglio. Sono le statistiche a dirlo.
Provando a tirare le somme, non ce la sentiamo di condannare apertamente l'allenatore per la sua scelta. In linea di principio, la Lazio ha bisogno di più copertura ora che gioca con meno difensori centrali.
Ma non riusciamo nemmeno a dargli ragione, dato che i biancocelesti continuano a prendere gol (17 in 9 partite) e a inanellare prestazioni deludenti. Checché se ne dica, Sarri ha dimostrato di saper mettere in discussione i propri principi di gioco per adeguarli alle caratteristiche dei suoi giocatori migliori. Si pensi al passaggio dal 4-3-1-2 al 4-3-3 che ha attuato quando ha allenato il Napoli.
Pertanto, vista la grande esperienza di cui dispone, ci aspettiamo che trovi una quadra anche al suo "problema" con Luis Alberto. Se riuscisse a trovarlo, i biancocelesti sarebbero finalmente una squadra sarriana.
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