Le 3 buone ragioni per cui il Cagliari non può ancora sentirsi tranquillo
il discorso lotta salvezza per il Cagliari poteva apparire in qualche modo chiuso già un mese fa, le cose semplici però non piacciono ai rossoblù: la zona rossa è sempre lì, la sfida resta agguerrita e ogni passo falso può ancora costare caro. Il Cagliari ha collezionato 5 sconfitte consecutive ed è tornato a vincere col Sassuolo: il bicchiere resta mezzo pieno solo per le mancate vittorie delle dirette concorrenti.
Il mese di aprile è spesso importante per il Cagliari, basi pensare allo scontro diretto col Parma che permise ai rossoblù di risalire, lo scorso anno. Quest'anno, nello stesso periodo, il Cagliari prova a rialzare la testa: l'anno scorso fu Cerri, adesso Deiola (decisivo nell'ultimo successo). La vittoria con il Sassuolo ha permesso al Cagliari di allungare, con un +6 su Genoa e Venezia, e il passo falso della Sampdoria può sancire il coinvolgimento degli stessi blucerchiati in una lotta a cinque.
Nessuno può dormire sonni tranquilli, niente è deciso e ogni sconfitta può costare la pelle. Il Cagliari ha allungato contro le rivali ma l'obiettivo non è ancora raggiunto: tre le principali ragioni per cui la squadra di Mazzarri non deve ancora rimanere tranquilla.
Il calendario
Tre scontri diretti, con Genoa, Salernitana e Venezia, tutti e tre fuori casa. Il Venezia ha poi una partita da recuperare, ben due invece per la Salernitana. E proprio la squadra di Nicola non permette di cullarsi sugli allori, intrepretando ogni sfida come fosse l'ultima e non risparmiandosi mai, come visto a Marassi. Perdere uno scontro diretto equivale a scavarsi la fossa, anche un pareggio potrebbe non risultare così gradito come esito: impossibile, insomma, accontentarsi.
La mentalità
Nonostante il lavoro del tecnico sulla testa dei giocatori, palesato dopo il mercato invernale con risultati incoraggianti, rimane da fare i conti con la scarsa esperienza di tanti giocatori rossoblù in Serie A e in contesti in cui diventa necessario sudarsi la salvezza fino all'ultimo. La vittoria coi neroverdi è un piccolo tassello per allontanarsi da chi segue, servirà mantenere lucidità e cinismo anche nelle cinque sfide conclusive.
Il leader
Pochi dubbi sul fatto che il leader indiscusso dei rossoblù sia Joao Pedro, tornato a farsi carico dei compagni e tornato soprattutto al gol. Non può però essere sempre lui a rappresentare il solo riferimento, la sola guida: anche i compagni dovranno sostenerlo, buttando il cuore oltre l'ostacolo e riuscendo a sopperire alle giornate no del capitano. La salvezza, insomma, non può dipendere solo da lui.