Le 5 sfide principali di Luis Enrique al PSG
Luis Enrique è il nuovo allenatore del Paris Saint-Germain. Il tecnico spagnolo ha firmato un contratto biennale che lo legherà al club francese fino a giugno 2025. Una nuova avventura dopo Barcellona e soprattutto dopo l'esperienza con la Nazionale spagnola. Nell'intervista rilasciata post Mondiale in Qatar l'asturiano aveva rivelato di voler provare una nuova sfida in Premier League; mesi dopo la scelta è invece ricaduta sul PSG, un club al quale è forse troppo difficile rispondere in maniera negativa.
Nella conferenza stampa di presentazione, iniziata in netto ritardo per l'aereo del presidente Nasser Al-Khelaifi, Luis Enrique ha toccato diversi temi relativi alla prossima stagione. Dal mercato in entrata ai casi più delicati, passando per la mentalità offensiva, la Champions e il desiderio di far divertire i tifosi giocando da squadra. Cinque sfide per l'ex CT della Roja al Paris Saint-Germain.
La Champions League
Desiderio di tanti, lusso di pochi. Sulla massima competizione europeo Luis Enrique ha detto di amare quella pressione e che: "Ci sono una decina di squadre con un livello simile e lo stesso sogno. A volte è ingiusta perché resti fuori per un dettaglio. Faremo il miglior percorso possibile". I dettagli fanno la differenza e sono in pochi a potersi fregiare di questo riconoscimento. Ciò che dice Luis Enrique è senza dubbio vero, ma dopo che anche il Manchester City è riuscito a vincere la Champions League, la sensazione è che quel trofeo possa diventare ancora più un'ossessione per i tifosi del PSG e, nonostante la rosa a disposizione, imporsi in Europa al primo anno sarebbe sensazionale.
Mentalità offensiva
"La mentalità del gioco offensivo non è negoziabile. Devi adattarti alle caratteristiche dei giocatori e, come allenatore, è sicuro che i giocatori si divertiranno". E in effetti, scavando nel recente passato del tecnico asturiano, non ricordiamo squadre che giocassero "male". Il suo calcio è avvolgente e intrigante, moderno e concreto. Il PSG ne ha cambiati tanti di allenatori: da Ancelotti, passando per Blanc ed Emery, fino a Tuchel, Pochettino e Galtier. I cicli vincenti sono stati sempre molto brevi e sempre nei propri confini. Riuscirà Luis Enrique a trasmettere un'identità forte alla sua squadra per espatriare con successo?
Il lavoro con Luis Campos
Tra Monaco e Lille vanta ormai un'esperienza pluriennale sul suolo francese. Giunto a Parigi lo scorso anno con l'obiettivo di sfoltire la rosa e chiarire che il club viene prima dei singoli, il lavoro di Luis Campos è soltanto agli inizi. Molti calciatori esperti sono tornati dai prestiti dopo esperienze negative (Wijnaldum, Paredes, Draxler, Kurzawa), molti giovani sono in attesa di scoprire quale sarà il proprio futuro. E i colpi in entrata attendono solo di essere presentati: ufficializzato Skriniar, mancano Lucas Hernandez, Manuel Ugarte, Kang-in Lee e Cher Ndour. Luis Enrique ha detto di aver già cominciato a lavorare (con Campos) per costruire una rosa competitiva. Lo scopriremo presto.
Caso Mbappé
Nelle ultima settimane una sua lettera aveva fatto discutere. Nonostante sia già un recordman del PSG e del massimo campionato francese, era abbastanza prevedibile che Kylian Mbappé, da anni corteggiato dai migliori club del mondo, potesse desiderare di trasferirsi in un altro luogo a un certo punto della sua carriera. Ma in che modalità? Sicuramente quella che non piace ad Al-Khelaifi. Andare via a parametro zero non è un'opzione percorribile, "se vuole rimanere deve firmare un altro contratto" ha tuonato il presidente del club "ha detto che non sarebbe mai andato via gratis. Se ha cambiato opinione non è colpa mia, non vogliamo perdere il miglior giocatore del mondo a zero, questo è chiaro". Luis Enrique ha detto di non conoscere ancora il futuro di Kylian Mbappé, ma un suo eventuale addio in questa sessione cambierebbe non poco le aspettative del PSG.
Il vecchio Neymar
Una delle certezze di Luis Enrique, almeno guardando al passato. Neymar Jr. ha espresso forse il suo miglior calcio sotto la guida del tecnico asturiano, che è l'allenatore con cui conta il maggior numero di presenze in carriera. 145 apparizioni, condite da 90 gol e 68 assist, con una media superiore all'uno a partita. Statistiche da capogiro in una delle squadre più forti del XXI secolo. L'ex CT ha dichiarato di non aver ancora parlato con lui, ma soltanto con chi era presente al centro sportivo (Kimpembe, Mukiele e Nuno Mendes). L'aspettativa dei tifosi è di rivedere quel Neymar, in una delle ultime versioni del brasiliano prima dello sbarco a Parigi.