Le convocazioni per Euro 2024, Scamacca e la fluidità tattica: parla Spalletti
Luciano Spalletti, Commissario Tecnico dell'Italia, è intervenuto oggi a margine della presentazione di Vivo Azzurro TV, piattaforma streaming dedicata al mondo azzurro, e ha parlato dei temi d'attualità in vista dei prossimi e sempre più vicini Europei in programma in Germania tra un mese. Questo quanto affermato dal CT, soffermandosi anche sulle convocazioni e sul caso specifico di uno Scamacca in gran forma.
"Noi abbiamo seguito tutto il campionato e abbiamo visto molti calciatori anche sul posto. Abbiamo imparato molte cose dai miei colleghi. Queste squadre che sono in finale nelle competizion europee ci portano qualcosa di più e poi stanno a significare che c'è qualcosa di diverso oltre alle ripartenze nello stile di calcio italiano, come hanno fatto vedere Atalanta e Fiorentina" riporta Gianlucadimarzio.com
Le convocazioni: "Tutto deciso all'80%? Non sono bravo in matematica. Ormai grosso modo la struttura è quella che abbiamo convocato quai sempre. Poi c'è qualcosa che dobbiamo loasciare alla bravura, alla condizione del momento, all'aver aggiustato qualcosa. Se Scamacca è questo, diventa difficile... io l'ho fatto giocare nelle partite fondamentali prima di essere convocati. Che ora mi si viene a dire qualcosa... Retegui ha fatto bene, Raspadori lo conosco benissimo. Lucca sta crescendo sempre. Abbiamo qualche potenzialità che ci può mettere a posto qualcosa, noi dobbiamo stare attenti a tutto".
I dubbi che restano: "I dubbi sono quelli che abbiamo detto fino a questo momento qui. Riguarda quella piccola percentuale. Noi dobbiamo avere dubbi fino in fondo. In alcuni casi abbiamo messaggi ben chiari di quello che possono mettere a disposizione questi ragazzi, in altri... alcuni devono ancora riuscire a mettere a posto la pressione che poi subiscono e le problematiche che hanno anche individualmente. C'è un ambiente interno e uno esterno nel calcio, per dare il meglio di noi stessi servono tutti e due. Al di là che nasca una squadra forte dove uno possibilmente va nelle interviste e parla anche dei compagni di squadra. Sarebbe bello sentire parole sui compagni di squadra. Così diventa tutto più facile e chiaro".
L'aspetto tattico: "Difesa a tre? Dobbiamo essere aperti a tutto. Dobbiamo fare un calcio libero. Non ho mai avuto il mio calcio e non voglio averlo neanche ora. Si va a giocare cercando di mettere insieme una squadra che abbia la sua forza e che però sia libera. Se in questa libertà si riesce a essere squadra... a dividersi le fatiche, tutti attaccano e tutti difendono, tutti un po' numeri dieci. Si ha tutti due numeri sulla maglia, perché tutti devono saper fare la giocata che nessuno si aspetta e che emoziona".