Le differenze tra costo d'acquisto e valore attuale della rosa: Juve in negativo
Calciomercato chiuso e possibilità di operare soltanto in uscita verso quei campionati la cui sessione è invece ancora aperta. Il tempo del pagellone del mercato concluso solo una decina di giorni fa è già superato. La Serie A si è rivelata la Lega più spendacciona dopo l'irraggiungibile Premier League, portando il costo totale delle 20 rose del massimo campionato italiano a sforare il tetto del miliardo di euro.
Un costo totale che genera altre analisi, nelle quali incide inevitabilmente anche il tempo trascorso dalla costruzione di ogni rosa. Cosa succede se proviamo a relazionare gli investimenti per i cartellini dei giocatori a disposizione con il valore totale (sommato) degli stessi?
La risposta offre uno spaccato di Serie A, con qualche discorso che prende il sopravvento su qualcun altro in base al caso in esame. Esempi virtuosi ai quali da ragione il campo e altri che invece attingono validità soltanto dalla bontà del mercato. Proviamo a fare un po' di chiarezza.
In vetta comanda l'Inter e tutti possiamo immaginare il perché. Non solo perché la società nerazzurra è la rosa più valutata del campionato, ma soprattutto grazie alle tantissime operazioni a parametro zero della gestione Marotta (da Calhanoglu a Thuram fino ai nuovi Taremi e Zielinski), con cifre impennate anche dalla crescita esponenziale di calciatori del livello di Bastoni, Dimarco o Lautaro. Segue il Milan con +200 che racconta molto della linea green che il club prova a portare avanti, con successo, da diversi stagioni. Occasioni di mercato e giocatori da accogliere senza pagare eccessivi costi del cartellino; un modus operandi che ha portato la rosa rossonera a essere la seconda della Serie A, per valutazione. Le stelle principali Maignan, Theo Hernandez, Pulisic e Leao sono costati al Milan soltanto la metà di quanto valgono ora.
Squadre | Valore attuale | Differenza +/- |
---|---|---|
Inter | 673.3 M | +352 M |
Milan | 601.01 M | + 230 M |
Atalanta | 426.1 M | + 140 M |
Bologna | 285.3 M | +97 M |
Roma | 337 M | +93 M |
Lecce | 93.5 M | +61 M |
Torino | 170.23 M | +53 M |
Napoli | 431.4 M | +52 M |
Lazio | 223.75 M | +47 M |
Como | 105.4 M | +38 M |
Verona | 77.9 M | +27 M |
Fiorentina | 270.9 M | +24 M |
Genoa | 135.85 M | +23 M |
Venezia | 57.78 M | +19 M |
Empoli | 59.13 M | + 15 M |
Parma | 104.5 M | +8 M |
Udinese | 112..48 M | +7 M |
Cagliari | 69.35 M | +5 M |
Monza | 90.78 M | -5 M |
Juventus | 576.45 M | -52 M |
Atalanta, Bologna e Roma inseguono con una differenza in positivo di circa 100 milioni di euro. La Dea primeggia e qui molto del merito viene trasferito da Percassi alla capacità di Gasperini di esaltare lo status di molti dei talenti in rosa, mentre il Bologna si gode l'exploit da Champions League della passata stagione. Napoli e Roma sarebbero più in alto, se non avessero appena concluso una campagna estiva onerosissima in entrata, e la Juventus?
La squadra bianconera occupa l'ultima posizione di questa particolare classifica, figurando come l'unica in negativo insieme al Monza. Il motivo è un ricambio generazionale che ha portato Giuntoli a investire circa 200 milioni di euro per i costi dei cartellini (contando anche quelli a bilancio nella prossima stagione) senza badare troppo a spese per regalare a Thiago Motta una formazione pronta a competere fin da subito. Alcune volte essere il fanalino di coda di qualche classifica permette ai tifosi di essere molto felici, in particolare quando è relazionato ai tanti investimenti del proprio club.