Le due verità su Jovic e uno strappo che ora non serve a nessuno
Il senso di una storia risiede spesso nell'ottica scelta per raccontarla, nell'ambiguità di fondo che non risparmia anche il calcio, ancor di più, esistono spesso versioni contraddittorie e in aperta opposizione che si trovano a convivere (scomodamente) e a intrecciarsi loro malgrado. Da un lato, pensando a Luka Jovic, emerge uno scenario fin troppo definito fatto di musi lunghi e di trattative per sancire un addio anticipato alla Fiorentina: il Corriere Fiorentino, oggi, rilancia proprio l'idea di un Ramadani già a lavoro per interrompere anzitempo l'avventura del suo assistito in maglia viola.
Un patrimonio da rilanciare
L'aspetto più preoccupante della questione, al di là dei riflessi sul mercato, riguarda però il rapporto con un Vincenzo Italiano che - a dire dello stesso quotidiano - si sarebbe "stancato" del serbo. Pur in un contesto "protetto", quello di un affare economicamente vantaggioso e privo di spesa per il cartellino, la Fiorentina si trova dunque, secondo un simile racconto, a rischiare concretamente di rinunciare a un patrimonio tecnico che - alla vigilia della stagione - appariva cruciale per le sorti viola tra campionato e coppe.
Il tema degli obiettivi in ballo torna cruciale, ora, provando a leggere diversamente nell'attualità e a lasciare qualche spiraglio in più per un riavvicinamento: Jovic, seppur con grande discontinuità, ha dimostrato a sprazzi quelle doti che lo portarono a colpire il Real Madrid, spingendolo a investire su di lui.
Il gran periodo vissuto a ottobre (ben 5 gol messi a segno) stava del resto spostando le valutazioni di chi, prematuramente, iniziava a derubricare come "bidone" il nazionale serbo, le buone prove di Cabral al ritorno dalla sosta e un atteggiamento apparentemente insofferente di Jovic hanno ricreato poi quel clima di generale scetticismo che pareva accantonato.
Non c'è tempo per la rivoluzione
Italiano ha dimostrato fin qui la capacità di non voler "emarginare" per partito preso i giocatori a disposizione e solo un vero e proprio scontro, fuori dalle logiche del rapporto professionale, potrebbe arrivare a compromettere l'equilibrio fin qui dimostrato dal tecnico, con la volontà peraltro di assecondare pacificamente chi voleva trovare più spazio (Maleh, Zurkowski e Benassi, ceduti tutti nella sessione di mercato in corso).
La situazione attuale del reparto avanzato, con Cabral alle prese col recupero e possibili esperimenti (Kouamé o Nico Gonzalez come prime punte), fa sì che sul fronte Jovic non debba prevalere la linea del fatalismo e del mercato come panacea di tutti i mali: i margini per rivalutare il giocatore esistono e i quarti di Coppa Italia (obiettivo ormai strategico per i viola) sono troppo vicini per provare a figurarsi una rivoluzione nel reparto e per assecondare, adesso, chi spinge per un addio prematuro.