Le favole più belle e inattese nella storia della Coppa Italia
La Coppa Italia 2022/23 ha appena concluso il suo primo match di andata di una delle due semifinali: quella che ha visto Juventus e Inter scendere in campo a Torino (1-1 tra mille polemiche). La seconda sfida in programma per questa sera è quella tra Cremonese e Fiorentina; i padroni di casa non sono storicamente considerabili una certezza nella competizione ma la storia di questo torneo ci ha regalato talvolta bellissime sorprese, squadre che hanno fatto sognare tifosi e appassionati (conquistando anche simpatizzanti occasionali). Cerchiamo brevemente di ripercorrere gli avvenimenti più emozionanti degli ultimi anni con i protagonisti a sorpresa e le favole che solo il calcio può raccontare.
Cremonese 2022/23
La prima storia che merita di essere raccontata, anche per un discorso di mera attualità, è proprio quella della Cremonese, per arrivare a sfidare la Fiorentina è passata su campi molto importanti: ha eliminato il Napoli e successivamente anche la Roma di Mourinho, in entrambi i casi da sfavorita. In questo cammino è d'obbligo sottolineare come la squadra sia ultima in campionato ed abbia anche cambiato allenatore in corso d'opera. Comunque andrà a finire, insomma, è stata già scritta un'altra bellissima parentesi di sport.
Pordenone 2017/18
Altrettanto sorprendente è questa storia che arriva dal 2018. Il Pordenone, formazione di Serie C, affronta nella bellissima cornice della Scala del calcio di San Siro l'Inter di Luciano Spalletti dopo aver eliminato Lecce e Cagliari; la squadra di Milano conta nella sua formazione giocatori come Icardi (quando era ancora capitano) e Cancelo, era in quel frangente prima in classifica e con il morale altissimo. Nella sera del 12 dicembre 2017, la partita che doveva essere solo una formalità, diventa un incubo per i nerazzurri: 33 tiri totali verso la porta del Pordenone, 8 quelli subiti e nonostante il 66% di possesso palla il match viene vinto solo ai rigori (5-4). Dopo quanto accaduto l'Inter subirà un contraccolpo psicologico che la porterà a perdere la testa della classifica e qualificarsi in Champions con molta fatica. Alla storia viene consegnata una delle prestazioni più dure e combattute che la Coppa Italia abbia offerto.
Catania 2007/08
Stagione travagliata, estremamente difficile, che ha visto l'esonero di Silvio Baldini per l'arrivo di Walter Zenga, alla fine dell'anno si riuscirà ad ottenere una salvezza incredibile e insperata. La Coppa Italia però è quasi magica, i siciliani collezionarono nel loro cammino gli scalpi di Triestina, Milan e Udinese; gli unici che riuscirono a buttare fuori dal torneo gli elefanti furono i giallorossi della Roma (2-1 nel computo delle due gare) addirittura in semifinale.
Venezia 1999/2000
Direttamente dalla laguna più famosa d'Italia il Venezia affronta una stagione molto complicata, sostituisce addirittura tre allenatori per poi mancare la sperata salvezza. A rendere meno amaro l'annus horribilis arriva il cammino in Coppa, affondano inesorabilmente prima il Pescara, poi l'Udinese ed infine la Fiorentina, a far finire il sogno di un cammino oltre ogni immaginazione arriverà la Lazio in semifinale; alla fine proprio il club biancoceleste alzerà il trofeo al cielo.
Vicenza 1996/1997
Si tratta in questo caso di una favola culminata nel più inatteso lieto fine, quello del successo. Non dunque una matricola in grado di dare soltanto filo da torcere alle avversarie più blasonate ma una realtà, quella con Guidolin in panchina, capace di arrivare ad alzare il trofeo e a qualificarsi per la Coppa delle Coppe. Da sottolineare in particolare il passaggio del turno col Milan grazie ai gol in trasferta (1-1 a San Siro e 0-0 in casa) e la doppia finale col Napoli con Maini, Rossi e Iannuzzi in grado di ribaltare la sconfitta per 1-0 rimediata al San Paolo all'andata.
Più indietro nel tempo
Per chiudere con la sorpresa per eccellenza non si poteva non citare il Napoli 1962. La squadra partenopea gioca in Serie B e non ha mai vinto un trofeo in tutta la sua storia. Nel lungo cammino si avvicendano prima il Torino, poi la Roma il Mantova e all'ultimo la Spal; tutte si arrendono e si realizza l'aspirazione massima di chi ama il gioco del calcio: la più piccola, la meno adatta, quella che gioca nella competizione minore conquista una coppa che sembrava irraggiungibile; il sogno che diventa realtà e rimane scritto come una delle cavalcate più inattese che si ricordino mai giocate in Coppa Italia.
Se queste sono le premesse non vediamo l'ora di buttarci in campo questa sera, con la Cremonese pronta a scrivere nuove pagine sorprendenti della competizione dopo aver già eliminato corazzate sulla carta proibitive. Dopo tutto, non è anche questo il bello del calcio?