Le panchine di Douglas Luiz con la Juve: retroscena sulla scelta di Thiago Motta
La prima fase della stagione è quella che più di altre riesce a rimescolare quanto ci si immaginava scontato, vedendo gerarchie ancora da costruire e giocatori ancora da integrare nei moduli dei vari tecnici. La Juventus è un caso emblematico da questo punto di vista, anche a causa dei colpi di mercato importanti arrivati proprio nelle giornate finali della sessione estiva, e curiosamente chi ne ha risentito fin qui è stato un nuovo arrivato del calibro di Douglas Luiz, individuato spesso come un pilastro della nuova Juventus di Thiago Motta ma rimasto fin qui sempre in panchina, trovando spazio soltanto da subentrante.
Perché Douglas Luiz è rimasto in panchina?
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio sul brasiliano e sulle ragioni della sua assenza nell'undici titolare contro Como, Verona e Roma. Il quotidiano sottolinea come l'inserimento graduale di Douglas Luiz non debba suonare come una bocciatura e come un sorprendente cambiamento di gerarchie, in favore di Fagioli e Locatelli: questi ultimi sono stati ritenuti più pronti e rispondere in fretta alle richieste del tecnico, l'ex Aston Villa invece è apparso meno ricettivo in tal senso (per naturali questioni di ambientamento).
Il momento del debutto da titolare è comunque dietro l'angolo ed è logico che l'impegno in Champions League ponga le basi per un fisiologico turnover, senza dunque dover gridare al caso o alla bocciatura, soprattutto in un periodo di assestamento come quello di inizio stagione. Già contro l'Empoli, sabato prossimo, potrebbe arrivare il momento della prima da titolare per Dogulas Luiz nel centrocampo bianconero.