Le parole di Inzaghi su Zhang, la famiglia e i festeggiamenti

Il commento del tecnico nerazzurro nell'ultimo postpartita della stagione a San Siro.
FC Internazionale v SS Lazio - Serie A TIM
FC Internazionale v SS Lazio - Serie A TIM / Image Photo Agency/GettyImages
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L'Inter acciuffa l'1-1 nel finale dopo essere stata sotto per circa un'ora a San Siro. Al tiro potente di Daichi Kamada risponde il colpo di testa perfetto di Denzel Dumfries su assist di Sanchez. Le parole del tecnico Simone Inzaghi nel postpartita ai microfoni di Dazn.

Sulla festa: "Ci sono i miei figli con mia moglie che non vedono l'ora di entrare in campo. Ci godremo questo spettacolo di questo pubblico meraviglioso che se lo merita".

Sui tifosi: "Bellissimo, è dal 22 aprile che festeggiamo. Ci hanno fatto una festa incredibile nella partita contro il Torino, con milioni di interisti. Una cosa unica. Avevo vinto uno Scudetto da calciatore, poi sono passati 24 anni ed è ancora una grandissima soddisfazione".

Sui consigli ai giovani allenatori: "Ci vuole tanta passione, non è semplice. Bisogna avere la fortuna di lavorare in società serie e organizzate. Ho avuto fortuna prima alla Lazio e ora all'Inter con società che hanno sempre cercato di aiutare tutti noi e ci siamo tolti grandi soddisfazioni".

Su Zhang e rassicurare i tifosi: "Sì, ieri ero con Marotta, Ausilio e Baccini. Penso abbia già parlato il direttore. Per quel che mi riguarda posso solo riguardazziare Zhang, che è stato un ottimo presidente e mi ha supportato e sopportato. Per questioni tecniche è giusto che ne parli chi di dovere. Io posso solo dire grazie per questi 3 anni".

Sul godersi la festa: "Diciamo che dal 22 aprile ho mollato, mi sono gustato tutti questi giorni, queste feste. Sono stato di più con la mia famiglia. Una volta che abbiamo raggiunto la vetta, il pedale sull'acceleratore l'abbiamo mollato".

Sul momento: "Da condividere perché non è sempre facile lasciare le problematiche fuori. Ho la fortuna di avere una moglie che mi supporta quotidianamente. Anche lei si merita questa gioia".

Sul soprannome 'demone': "Ormai ci siamo abituati. A far piacere, al di là del soprannome, è il rapporto che si è instaurato con questi tifosi. Ci è voluto un po' di tempo, c'è stima reciproca. Abbiamo vinto tanto e dobbiamo continuare a farlo".

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