Le richieste di Inter e Milan sulla ristrutturazione di San Siro e le parole di Sala

San Siro
San Siro / Pier Marco Tacca/GettyImages
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Nuovo incontro tra Inter, Milan, Beppe Sala e WeBuild. A Palazzo Marino le quattro parti si sono incontrate per un confronto durato un'ora - minuto più, minuto meno - sulla situazione del Giuseppe Meazza. Da WeBuild c'è grande ottimismo sulla possibilità di ristrutturare San Siro, anche se l'incontro di oggi è stato programmato per conoscere le esigenze delle due società, che hanno fatto una richiesta su tutte: non perdere incasso del botteghino per le partite interne. In parole povere, hanno aperto alla ristrutturazione ma a patto che lo stadio sia totalmente agibile durante i lavori, in modo da poter comunque sfruttare la massima capacità possibile dell'impianto nella vendita di abbonamenti e biglietti.

A questo punto, si aggiungono quelli dei costi contenuti e della realizzazione di un progetto moderno e sostenibile. Il Sindaco di Milano, Beppe Sala, spera e pensa di poter accontentare i due club, intanto WeBuild ha preso tempo per realizzare lo studio di fattibilità e tutte le parti hanno impostato come data limite quella di fine giugno. C'è da dire che da Inter e Milan continua a filtrare - come riportare calciomercato.com - pessimismo sulla possibilità di ristrutturare San Siro con costi contenuti, senza perdere la capacità dell'impianto durante la stagione e con un progetto moderno.

Successivamente Giuseppe Sala ha parlato dell'incontro. Calcio & Finanza ha pubblicato le sue dichiarazioni:

"L'incontro direi che è andato bene. Lo spirito è buono ma ora c'è da lavorare. Il Comune accoglie la proposta di WeBuild di fare questo studio di fattibilità pro bono e che dovrà essere completato entro giugno. Le squadre hanno confermato che in pochissimi giorni passeranno dei documenti con le loro richieste, sia relative a cosa ci dovrà essere all'interno dello stadio (posti vip, miglioramento servizi come ascensori, bagni e accessibilità) e all'esterno (spazi commerciali, lounge). Da qua a giugno saremo fermi in attesa di questo piano. Il lavoro deve dimostrare che si può farlo a un costo sostenibile, quando dipenderà anche dalle richieste e soprattutto bloccando il minimo possibile lo stadio stesso. Nel frattempo mi aspetto che le squadre rallentino sui progetti alternativi, questo non posso chiederlo e non avrebbe senso".

"È evidente che se WeBuild arrivasse a produrre un buon piano che risponde ai requisiti che abbiamo detto a quel punto mi aspetterei una risposta delle squadre. Difficile essere ottimisti o pessimisti. L'atmosfera è molto positiva, sono certo che le due società guardano con interesse a questa opzione sapendo che hanno altre alternative e a questo punto iniziamo ad avvicinarci a un momento della verità che io fisso a giugno. Le squadre sanno che sui biglietti normali non sono momenti storici per immaginare di aumentare granché il prezzo. Fanno 70mila tifosi a partita e non puoi chiedere a tutti di pagare il biglietto molto di più. Possono aumentare i ricavi solo in due modi: con i posti VIP, dove aziende e simili possono pagare prezzi molto più alti per servizi particolari. La seconda opzione è sfruttando l'area dello stadio prima delle partite, facendo vivere ai tifosi l'esperienza su più ore, dal pranzo allo shopping al museo. Imprescindibile anche avere un museo di alto livello".

"WeBuild ha espresso il bisogno di lavorare con intensità nel periodo da maggio ad agosto. Lo dico io, come sensazione: credo si ragioni su due anni. Però lavorando nei mesi estivi su tre turni, quindi 24 ore al giorno, con tanto personale, sono convinti di poterlo fare. Al netto delle analisi che arriveranno. Poi c'è la parte esterna che è indipendente. Nell'interesse delle squadre e del Comune si può pensare ad una formula per cedere subito lo stadio ai due club. I lavori fatti da privati sono più rapidi. Cerco di essere ottimista, oggi non ho elementi per esserlo più di così. Il tempo non si può buttare, conviene parallelizzare tutte le attività, correndo il rischio di arrivare a giugno e dire che non si può. In qualche modo lo stadio diventerebbe di proprietà dei due club, si può fare la cessione definitiva immediata o diritto di superficie con la proprietà che passa alla fine, ma che consentirebbe di mettere lo stadio nei loro libri fin da subito".

"Quest'anno non si può fare nulla. Si parla di estate 2025, i promoter dei concerti dicono già venuto e non si può ragionare. Una ristrutturazione di San Siro ben fatta è nell'interesse anche di chi organizza concerti".