Le soluzioni tattiche della Roma con l'arrivo di Lukaku

Come cambia l'attacco giallorosso dopo l'arrivo del belga?
Romelu Lukaku
Romelu Lukaku / Michael Campanella/GettyImages
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Vi siete mai chiesti cosa accada dopo "E vissero tutti felici e contenti"? Certo, Romelu Lukaku non ha proprio le sembianze di un principe azzurro, ma il suo arrivo fa pensare a un lieto fine per i tifosi della Roma, già pronti a sognare in grande. Il calcio però non è una favola e se da un lato il belga ha gettato benzina su una piazza già infuocata, dall'altro ci mette un quesito di carattere squisitamente tattico.

Come cambierà infatti l'attacco della Roma con Big Rom? Ruberà il posto a Belotti nonostante il suo avvio promettente o i due giocheranno in coppia? Dybala agirà come trequartista o seconda punta? E in tutto questo che ruolo ha Azmoun?

Unica punta con Pellegrini e Dybala a supporto

Lorenzo Pellegrini, Paulo Dybala
Lorenzo Pellegrini, Paulo Dybala / Silvia Lore/GettyImages

Il primo scenario vede un Lukaku titolare indiscusso alla guida dell'offensiva romanista. Il belga avrà bisogno di tempo per tornare in forma, ma una volta raggiunta la migliore condizione non dovrebbe avere problemi a stravolgere le gerarchie offensive di Mourinho.

A ispirarlo potrebbero esserci Pellegrini e Dybala. Nonostante i continui acciacchi, l'argentino appare l'unico in grado di accendere la luce in attacco, di portare un po' di imprevedibilità all'azione. Qualche perplessità avvolge invece il capitano giallorosso: il feeling tattico con la Joya non è mai sbocciato e, visto anche il calo sul piano realizzativo, lo Special One sta incominciando a schierarlo sulla linea di centrocampo per sfruttare le sue doti nel palleggio.

In coppia con Belotti o Azmoun e Dybala alle spalle

Andrea Belotti
Andrea Belotti / Giuseppe Bellini/GettyImages

Dopo l'infortunio di Abraham e con un Belotti reduce da 0 gol in campionato, i giallorossi hanno iniziato la stagione sentendosi orfani di una punta di spessore. Tuttavia, la risurrezione del Gallo, autore di due gol e un assist nelle prime due uscite, ha tamponato questo timore.

Belotti ha più di 100 gol in Serie A alle spalle, non è uno sprovveduto. Se sta bene e sente fiducia può fare la differenza. Inoltre, Lukaku ha sempre avuto difficoltà ad agire come unica punta. Sente il bisogno di qualcuno che gli giri attorno per raccogliere le sue sponde o che possa lanciarlo verso la porta.

Ok, forse Belotti non è quel tipo di giocatore, ha caratteristiche più simili a quelle di Big Rom e i due potrebbero finire col pestarsi i piedi. Ma Azmoun? L'iraniano è arrivato a sorpresa, senza che si parlasse nemmeno di un interessamento da parte dei giallorossi. Sarà per la formula (un prestito gratuito con diritto di riscatto) o per le tempistiche (è stato annunciato quando Lukaku sembrava già a un passo), l'iraniano è sbarcato nella Capitale quasi tra l'indifferenza generale ma potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.

Non ha il gol nel sangue (solo 4 nella scorsa Bundesliga), ma è una punta atipica che, nonostante la mole imponente, si muove sul fronte offensivo e potrebbe per questo liberare degli spazi preziosi per il belga.

Azmoun in coppia con Lukaku e Belotti pronto a subentrare, in attesa del rientro a febbraio di Abraham. Un tandem offensivo che sarebbe a quel punto supportato da Dybala, unico vero inamovibile nell'attacco della Roma.

Ritorno al 4-2-3-1?

Il bello di avere tanti giocatori in un ruolo è la possibilità di poter disporre di diverse soluzioni tattiche. Ormai 3 anni fa, José Mourinho ha abbandonato il suo 4-2-3-1 per passare al 3-4-2-1, ritenuto più funzionale alla rosa che aveva a disposizione.

Nelle ultime sessioni di mercato, sono arrivati innesti funzionali a quel modulo, come dimostra la mancanza di ali. Tuttavia, lo Special One non ha mai davvero accantonato il sistema di gioco che gli ha permesso di vincere tutti quei trofei in carriera e non è escluso che possa riproporre il 4-2-3-1 anche stavolta.

Specifichiamo: non sarebbe un cambiamento stabile, la Roma non ha i giocatori per schierarsi ogni settimana con la difesa a quattro, ma sarebbe una soluzione d'emergenza comunque interessante. In attacco ci sarebbe Lukaku e alle sue spalle, come trequartista, uno tra Pellegrini e Aouar. Dybala verrebbe spostato sull'out di destra, mentre a sinistra troverebbe spazio El Shaarawy, unico esterno di ruolo in rosa

Una tale sistemazione potrebbe essere sostenibile - ad esempio - solo negli ultimi minuti di una partita da recuperare. Il 4-2-3-1, con i giocatori attuali, limiterebbe infatti di parecchio la Roma: in primis perché, con Lukaku unica punta, non ci sarebbe più spazio per Belotti, Azmoun e Abraham; inoltre, allontanare Dybala dalla porta non sarebbe redditizio visto che ne comprometterebbe la pericolosità offensiva esponendolo ai compiti di sacrificio che la fascia comporta; senza poi considerare che, tolti la Joya ed El Shaarawy, non ci sarebbero altre ali.

Insomma, il 4-2-3-1 ha diversi contro e andrebbe bene solo come soluzione d'emergenza, ma dimostra quanto, con l'arrivo di Lukaku, la Roma non si sia solo accaparrata un bomber di caratura internazionale, ma ne abbia guadagnato anche in termini di variabilità sul fronte offensivo.