Le ultime disastrose esperienze di Di Francesco in Serie A
Il Frosinone ha ufficializzato l'allenatore del ritorno in Serie A. Sarà Eusebio Di Francesco che torna a sedersi su una panchina del massimo campionato italiano quasi due anni dopo l'ultima volta. Un percorso in giacca iniziato quasi subito dopo il suo ritiro dal calcio giocato (2005, Perugia); una breve parentesi con la Virtus Lanciano e poi il Pescara, con cui conquista la promozione dalla Serie B alla Serie A.
Passa da Lecce e si accomoda al Sassuolo, dove impiega una sola stagione per portare i neroverdi tra le prime 20 d'Italia, per la prima volta nella storia. Una proposta di gioco esaltante con la quale guida la squadra fino a un'impronosticabile qualificazione in Europa League, gettando le basi per il Sassuolo come lo conosciamo oggi. Firma con la Roma, con cui raggiunge il picco della rimonta sul Barcellona e della Semifinale di Champions League.
Il rapporto con il club giallorosso si interrompe prematuramente nel marzo del 2019 e, proprio quando fa parte degli allenatori più promettenti sul palcoscenico della Serie A, inizia il suo declino. La Sampdoria, il Cagliari, il Verona, tre strade intraprese durante l'estate e concluse tra autunno e inverno. Tre situazioni difficili, culminate con gli esoneri, sui quali lo stesso allenatore nativo di Pescara ha fatto chiarezza in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport a settembre 2022.
"Il calcio è senza memoria? Sì, ma fa parte del gioco. Comunque quando, come nel mio caso, un allenatore non fa bene per poco più di trenta partite – fra Sampdoria, Cagliari e Verona – è anche perché non ha avuto modo di dare continuità a un lavoro. Comunque non sfuggo dalle mie responsabilità. Tra l’altro, è stato detto che io ero legato al denaro, invece le dico che alla Samp – dove volevo andare via già alla 2a giornata perché non ero d’accordo con le scelte – si è parlato di esonero, mentre ho rescisso, lasciando quasi due anni. Stessa cosa ho fatto a Cagliari, perché i progetti non erano stati rispettati: ho fatto togliere una clausola rescissoria da 3 milioni. A me piace allenare con le persone giuste."
- Di Francesco alla Gazzetta dello Sport
Sampdoria - 6 partite (2019-20)
La Sampdoria come prima occasione per ripartire dopo l'addio ai giallorossi. In quel momento della sua carriera la sensazione è che fosse "troppo poco" dopo essere giunto a un passo dalla più importante partita dell'anno (la Finale di Champions League). Bastano un paio di mesi per comprendere che il momento era davvero sbagliato. Alla seconda giornata il desiderio di lasciare, maturato prima dell'ottava, dopo 6 sconfitte e una sola vittoria. Non fu esonero, ma dimissioni, secondo quanto rivelato dallo stesso Eusebio Di Francesco al Corriere dello Sport nell'aprile 2020.
"Samp? Era l'esperienza giusta al momento sbagliato. Non per quello che ho trovato alla Samp dove c'è tanta competenza e qualità. Non era il momento giusto, ma è stata un'esperienza che mi ha fatto maturare.Dopo la partita con il Sassuolo me ne sarei voluto andare, ci sono state situazioni che non si sono verificate e alcuni acquisti che avrei voluto che non sono arrivati. Anche la situazione della cessione della società non ha aiutato nessuno. Ho deciso io di dimettermi anche se Ferrero non voleva: ho lasciato un ingaggio importante e due anni di contratto, ma così almeno sono libero di decidere il mio futuro".
Cagliari - 26 partite (2020-21)
Passano mesi e Di Francesco trova un altro club pronto a concedergli fiducia: è il Cagliari a offrirgli un biennale e una squadra con un valore di mercato totale da metà sinistra della classifica. In Sardegna non parte male, ma i punti iniziano a mancare già in autunno e al giro di boa sono soltanto 14. La squadra sarda manca la vittoria dal 21 novembre al 19 febbraio, per 16 partite consecutive. Quando Claudio Ranieri la raccoglie al terzultimo posto la situazione è disperata, ma il tecnico romano riesce comunque nell'impresa di salvarla.
Anche in questo caso, stando a quanto rivelato dall'allenatore alla Gazzetta, si sarebbe trattato di una sorta di esonero formale. "Stessa cosa ho fatto a Cagliari, perché i progetti non erano stati rispettati: ho fatto togliere una clausola rescissoria da 3 milioni. A me piace allenare con le persone giuste".
Hellas Verona - 4 partite (2021-22)
E le persone giuste non le trova nemmeno a Verona. La stagione 2021-22 inizia con un 3-0 netto sul Catanzaro in Coppa Italia, poi le prime tre di Serie A contro Sassuolo, Inter e Bologna si traducono in tre sconfitte consecutive. Non gli viene concesso nemmeno il tempo di provare ad aggiustare le cose e il DS Tony D'Amico commenta il suo esonero con una nota di dispiacere e, a posteriori, compie una scelta importante per il futuro dell'Hellas che sottoscrive Igor Tudor e conclude una delle migliori stagioni della sua storia in Serie A.
Con questo, si tratta di quattro rapporti lavorativi interrotti consecutivamente prima del tempo stabilito (considerando anche quello con la Roma del 2019). Ormai prassi nel calcio professionistico, ma curioso dopo il picco che della Semifinale di Champions League che in pochissimi sono riusciti a raggiungere nella loro carriera. Una sequenza di scelte sbagliate e di eventi sfortunati hanno portato Eusebio Di Francesco in piazze che nelle ultime stagioni hanno sfiorato e poi in due occasioni su tre centrato la Serie B. Riuscirà il tecnico abruzzese a salvare il Frosinone, neopromossa della stagione 2023-24?