Lionel Messi tornerà al Barcellona? I dubbi e le indiscrezioni su questa operazione
La separazione tra Lionel Messi e il Barcellona, avvenuta ormai l'anno scorso, ha lasciato nell'aria qualcosa di incompiuto. Entrambe le parti d'altronde erano certe che l'argentino avrebbe chiuso la propria strepitosa carriera con la maglia blaugrana, ma a rovinare questa favola ci hanno pensato i numeri, quelli disastrosi del bilancio del club che gli hanno impedito di rinnovare il contratto della Pulce.
Così Messi si è visto costretto a fare le valigie e a trasferirsi con la famiglia in Francia, dove ha accettato l'offerta faraonica del Paris Saint-Germain. È servita una prima stagione di rodaggio per assistere nuovamente alle sue grandi giocate ma proprio quando le difficoltà di ambientamento sembravano superate, la nostalgia di casa ha iniziato a farsi sentire.
Nella mattinata di ieri, Veronica Brunati ha lanciato infatti una notizia potenzialmente clamorosa: dal 1° luglio 2023 Leo Messi sarà di nuovo un giocatore del Barcellona. La giornalista argentina è una fonte molto vicina al giocatore (che conosce personalmente ormai da anni) quindi l'indiscrezione è più che affidabile.
Secondo Brunati, dunque, Messi non rinnoverà il proprio contratto con il PSG e lascerà il club di Al-Khelaifi a parametro zero. Dopodiché firmerà nuovamente con la squadra in cui è cresciuto diventando uno dei giocatori più forti di sempre.
Se da un lato il ritorno dell'argentino al Barcellona fa sognare tutti i romantici del calcio, dall'altro quest'operazione di mercato alimenta ulteriori dubbi circa la gestione finanziaria e il progetto sportivo promossi dal club catalano.
Torna a casa Messi: il ritorno della Pulce è possibile?
Come abbiamo detto prima, Veronica Brunati è una fonte più che attendibile per notizie che riguardano il Barcellona. Tuttavia, non è un mistero che, nello stesso momento in cui si è tenuta la sua conferenza di addio, praticamente tutta la dirigenza blaugrana abbia già iniziato a pensare a un modo per riportare Messi in Spagna. La voce su un ritorno dell'asso argentino era già nell'aria, la giornalista ha solo confermato la pista.
Durante la tournée americana della scorsa estate, sul tema è intervenuto il presidente Joan Laporta che ha fatto del ritorno della Pulce in Catalogna quasi una questione personale: "Il percorso di Messi al Barça non è finito come tutti volevamo. Ho l'aspirazione di riportarlo qui e vorrei che si realizzasse. La scelta è stata condizionata da ragioni economiche e abbiamo un debito morale con lui. Vorremmo che finisse la sua carriera con la maglia del Barcellona e venga applaudito ancora al Camp Nou".
Tra i sogni e la loro effettiva realizzazione ci passa però l'enorme baratro finanziario sul quale si trova Barça. Nell'agosto del 2021, la società non aveva ricevuto l'ok da La Liga per il prolungamento del contratto del giocatore per via del suo bilancio in rosso, costringendo di fatto il club a lasciar partire Messi a parametro zero. A distanza di due anni, la situazione non sembra cambiata di molto, visto che il Barcellona non ha adottato una politica di austerity; anzi, ha speso milioni su milioni per ingaggiare i migliori giocatori sulla piazza.
Come spiega Calcio & Finanza, nonostante un rosso in bilancio da 1,3 miliardi di euro, la società di Laporta è riuscita comunque ad aggirare i paletti dettati dalla Federcalcio spagnola e dal Fair Play Finanziario vendendo il 10% dei ricavi da diritti tv della Liga nei prossimi 25 anni per 207,5 milioni di euro. "Il Barça incassa attualmente 166 milioni di euro dai diritti. Quindi, se l’accordo non cambia, il club verserebbe 16 milioni di euro all’anno, a partire da quest’anno, per 25 anni: un totale di 400 milioni di euro nel periodo in cambio di 207,5 milioni di euro adesso che ne ha più bisogno", conclude C&F.
Questo risolve i problemi economici dei blaugrana? Ovviamente no, ma basta comunque per nascondere la polvere sotto il tappeto. Le cifre di un eventuale ritorno di Lionel Messi condannerebbero qualunque club al fallimento; quindi, qualora l'operazione andasse in porto, saremmo curiosi di vedere cosa si inventerebbero commercialisti e legali del Barça.
Il Barcellona ha bisogno dell'argentino?
Passando invece su un piano prettamente sportivo, come si incastrerebbe Messi nel Barcellona di oggi? L'arrivo di Xavi in panchina ha comportato un periodo di Restaurazione del canonico 4-3-3. Lo spagnolo ha poi reintrodotto il solito palleggio prolungato che però è una copia sbiadita e più snervante del Tiki-Taka di Guardiola.
Messi ha il vantaggio di conoscere bene sia questa filosofia di gioco sia i ritmi del campionato spagnolo. Se per l'ambientamento della Pulce non ci sarebbero problemi, bisogna capire come i compagni si potrebbero adattare all'asso argentino, che andrebbe a sovvertire un equilibrio che Xavi pare aver già trovato.
Un giocatore del suo calibro deve infatti scendere in campo in tutte le partite dal primo all'ultimo minuto, idem uno dei centravanti più forti al mondo come Lewandowski. In questa maniera il Barcellona finirebbe però per tarpare le ali ai vari Dembelé, Ansu Fati (considerato il grande erede di Messi), Raphinha e Ferran Torres, che si ritroverebbero a dover lottare per l'ultima maglia da titolare nel tridente.
Un ipotetico ritorno di Messi in blaugrana riporterebbe un grande entusiasmo tra i tifosi e, a essere onesti, rappresenterebbe il finale ideale per la carriera di uno dei calciatori più forti di sempre. Eppure, il Barcellona di oggi, con tutti i suoi deficit finanziari e le sue (piccole) certezze in campo, non ha bisogno di lui.
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