Lo scontro continua: Ceferin attacca la Superlega e rivendica i valori della UEFA
Continua a cadenza quotidiana il botta e risposta tra la Superlega e la UEFA, un vero e proprio scontro contraddistinto da toni aspri e dalla volontà continua di delegittimare in qualche modo il rivale e le sue posizioni. Questa mattina Tuttosport riporta le parole di Reichart, pronto a rivendicare le logiche della Superlega e le sue ragioni, e poco dopo è arrivata una risposta ancora una volta perentoria di Aleksander Ceferin. Il presidente della UEFA ha parlato dal congresso della stessa Federazione, a Parigi, un congresso UEFA ricco di spunti e di temi cruciali sia a livello economico che organizzativo (pensando poi anche alla richiesta di risarcimento da 3,6 miliardi da parte della Superlega). Queste le parole del presidente UEFA riportate da calciomercato.com:
La storia della UEFA: "Quest'anno la UEFA festeggia il suo 70esimo compleanno. Settant’anni di storia, tradizione, passione, unità, coraggio e creatività non possono essere semplicemente spazzati via, soprattutto quando i capitoli più emozionanti devono ancora essere scritti. La forza del calcio europeo sta nell'aderenza ad un modello semplice e chiaro, basato su valori comuni. E' la democrazia, dove tutti possono sognare e le vittorie sono ottenute sul campo. Sia a livello di club che di nazionale, siamo ai vertici da decenni. E siamo abbastanza umili da attribuire questo indiscutibile successo al nostro modello unico, un modello basato sulla solidarietà, sugli investimenti, sull'unità, sul merito sportivo, sulle promozioni e sulle retrocessioni".
La Superlega: "In questo momento, alcune persone stanno cercando di calpestare 70 anni di storia. Stanno cercando di cambiare questo modello europeo di calcio, nonostante il suo successo. Dicono di essere i salvatori del calcio mentre in realtà stanno cercando di scavargli la tomba. Stanno interpretando la vittima quando in realtà non sono altro che predatori. Confondono il monopolio con l’unità. Stanno confondendo elemosina e solidarietà. In Europa conta una sola legge: la legge del mercato. Alcune persone pensano che tutto possa essere comprato. Tutto è in vendita. Le persone non sono altro che consumatori. Questa è una prospettiva sulla vita. Ma non è la nostra. Non è questo il tipo di società che vogliamo trasmettere ai nostri figli. Non è il tipo di Europa che immaginavano i suoi padri fondatori. Il visionario Jean Monnet diceva: "Non c'è futuro per i popoli d'Europa senza unità". Aveva assolutamente ragione.Oggi, alcuni individui stanno cercando di dividerci in nome del libero mercato, spinti da un desiderio insaziabile di generare profitti sempre maggiori per pochi privilegiati".
Critiche alla UEFA: "So che alcuni tifosi sono critici nei nostri confronti. l sentimento anti-UEFA, anti-istituzioni e anti-establishment è diffuso. Ma lo prendiamo alla leggera. Perché sappiamo cosa rappresentiamo. Noi rappresentiamo un ideale; un fragile equilibrio tra interessi opposti. E questo ha un prezzo. I tifosi del calcio non sono stupidi… i tifosi sanno che il calcio non è in vendita. Non puoi comprare i sogni. Non puoi comprare il merito sportivo. Non si possono comprare i valori che rendono il calcio un gioco forte e glorioso. Non puoi comprare 70 anni di storia".