Locatelli condanna il Milan: a San Siro passa la Juventus
Il Milan accoglie la Juventus a San Siro in una fresca notte di ottobre che restituisce la nona giornata di Serie A. Dopo la sosta Pioli ha qualche defezione importante. Maignan e Theo Hernandez sono out per squalifica e il loro posto lo rilevano Antonio Mirante (terzo portiere) e Alessandro Florenzi (adattato a sinistra). In regia c'è Adli ed è ancora assente Ruben Loftus-Cheek, il cui posto è occupato da Yunus Musah.
Due statunitensi anche per Massimiliano Allegri che a Milano si presenta senza la coppia d'attacco titolare Vlahovic-Chiesa. I due posti più offensivi sono di Arkadiusz Milik e Moise Kean; in mediana out per motivi noti Fagioli e Pogba, sostituiti da McKennie, che lascia la corsia destra a Weah. Nella linea a tre dietro la sorpresa è Rugani, al posto dell'infortunato Danilo.
Le formazioni ufficiali di Milan-Juventus
MILAN (4-3-3): Mirante; Calabria, Tomori, Thiaw, Florenzi; Musah, Adli, Reijnders; Pulisic, Giroud, Leao: Allenatore: Stefano Pioli.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Rugani, Bremer, Gatti; Weah, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Milik, Kean. Allenatore: Massimiliano Allegri.
La chiave tattica della partita
Primi minuti intensissimi a San Siro grazie alla pressione alta del Milan e a una Juventus capace di accelerare molto nelle transizioni. Nella chiave tattica bianconera c'è un aspetto evidente: McKennie gioca molto vicino a Weah in fase difensiva, mentre quando il pallone ce l'ha la squadra di Allegri l'esterno ex Lille si alza quasi nel ruolo di ala destra per sfruttare la differenza di velocità con Alessandro Florenzi.
15 minuti e un'azione che vale la pena raccontare. Rafael Leao fa tutto da solo. Punta Gatti in velocità e lo brucia, poi si destreggia in qualche finta e cambia direzione con una sterzata con cui si invita al cross; palla dentro per Giroud che il francese orienta per quella che si sta trasformando nella sua girata. È una storia perfetta per stappare un big match, storia che Szczesny interrompe bruscamente deviando con una parata miracolosa in angolo. Si esaltano in tre nella stessa azione. Primo pericolo per i bianconeri.
Il pallone lo tiene il Milan, ma a calciare è due volte la Juventus in conclusioni che sfilano a lato entrambe le volte. Prima Kostic e poi Rabiot. A ridosso del primo tempo invece la giocata che cambia l'equilibrio la costruiscono Weah e Kean. Lo statunitense verticalizza per l'attaccante della Nazionale italiana che confonde Thiaw con un movimento in profondità e viene steso dal tedesco a ridosso dell'area di rigore: cartellino rosso corretto estratto da Mariani.
La Juventus si sistema, sfrutta la superiorità negli ultimi minuti e costruisce una palla gol clamorosa. Rabiot rientra sul destro e crossa per Kean, che anticipa Florenzi ma da due passi spreca fuori. Un segnale dei bianconeri che vanno a riposo con un piano gara da cambiare in fretta.
Il canovaccio cambia, ma non la frequenza delle occasioni e in un quarto d'ora si vedono quattro volti nuovi: Vlahovic, Cambiaso, Jovic e Krunic. E dalle sostituzioni si intuiscono i diversi bisogni di Juventus e Milan. Passa qualche minuto e il risultato si sblocca. La sfera arriva a Locatelli che da quasi 30 metri calcia violentemente in porta. Il tiro non sembra pericoloso, ma una deviazione di Krunic destabilizza Mirante e manda la sfera in gol. Vantaggio bianconero.
Il Milan ci prova nonostante la stanchezza e le pericolose ripartenze degli ospiti. Gatti usa l'esperienza su Leao e i rossoneri non ripartono praticamente mai. Mirante si esalta due volte su Vlahovic negandogli il raddoppio. Ad Allegri basta la giocata di Locatelli per battere Pioli.
L'episodio della partita
Un rosso che cambia inevitabilmente l'indirizzo della gara. La conduzione passa dal Milan alla Juventus, da Adli a Locatelli. Ed è proprio il regista, con il più classico dei gol dell'ex, ad apporre la sua firma sulla partita.