Lotito e il messaggio all'Inter: "Correa? Pagare moneta, vedere cammello. I calciatori non si regalano"
Tra campo e mercato. È un Claudio Lotito a tutto tondo quello che si sofferma ai microfoni della Rai durante '90° Minuto' per analizzare il momento della Lazio: "Lavoreremo fino alla fine per attrezzare la squadra e mettere il mister nelle migliori condizioni. Sono abituato a non parlare ma a fare i fatti. Io sono in silenzio, svolgo con molta responsabilità il mio ruolo facendomi carico di quelle che possono essere le esigenze di squadra e staff. Ho preso degli impegni e sono abituato a rispettarli".
PEDRO - "Ci vuole buon senso. Ogni forma di discriminazione, anche da parte dei club, va combattuta. Pedro non era impiegato e per noi era idoneo alla squadra, quindi abbiamo fatto un acquisto che ritengo giusto. Non le nascondo che ho ricevuto telefonate di sedicenti tifosi e minacce, ma sono abituato. Sarri l'ha ritenuto utile, io l'ho messo nelle condizioni di acquisirlo".
CESSIONI - "La squadra va anche snellita, non abbiamo due squadre ma tre. Per ora abbiamo dimostrato di poter comprare senza vendere nessuno".
CORREA - "Non faccio il mercato per via televisiva, si fa quando arriva una richiesta concreta e adeguata. Se la riterremo congrua, andremo avanti, altrimenti non gli daremo seguito. La regola di vita è pagare moneta, vedere cammello. Anche perché a noi non ce li regalano i giocatori".
L'INTER DI INZAGHI - "Sono sincero, l'Inter non l'ho vista. Mi è stato riferito che c'è stata una partenza dell'avversaria non all'insegna della grande competitività nell'approccio. Non posso esprimere giudizi. I litigi con Inzaghi? Sono momenti che fanno parte del passato. Forse non ho seminato bene...".