Lotito e i tifosi: poche luci e tante ombre di un rapporto complesso
Era il 2004 quando Claudio Lotito, a quei tempi uno sconosciuto imprenditore romano, diventa prima presidente e poi proprietario della Lazio dopo averla salvata dal fallimento della vittoriosa ma economicamente insostenibile gestione di Sergio Cragnotti.
Lotito eredita, sì, i debiti dell'ex presidente, ma allo stesso tempo prende in mano una società alla quale Cragnotti portò trofei, campioni ma soprattutto la possibilità di sognare in grande per il popolo laziale. Sogni infranti sin dalla prima campagna acquisti della gestione Lotito, dove proprio nell'ultimo giorno della sessione di mercato, quasi come in un gioco di carte, riuscì ad accaparrarsi ben 9 giocatori. Il tifoso laziale passa da Veron, Nedved e Crespo a Mea Vitali, Talamonti, Seric.
Il rapporto tifosi-Lotito inizia a prendere una "via di non ritorno" già dal 2007, dove nonostante le difficoltà, la Lazio riesce a raggiungere la qualificazione in Champions dopo un ottima stagione. I tifosi chiedono continuità con l'innesto di qualche giocatore di prospettiva per affrontare con onore la competizione europea e la risposta di Claudio Lotito è Fabio Vignaroli.
Lotito "stecca" il primo appuntamento per il salto di qualità che i tifosi chiedevano ma nei due anni successivi grazie al primo "grande acquisto" della sua era, Mauro Zarate, riesce a portare a Roma due trofei, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana che certamente riportano un poco di entusiasmo nell'ambiente ma che non serviranno a risanare quel rapporto sempre più inclinato visto che la Lazio si troverà a lottare persino per la salvezza in campionato.
La mancanza di ambizione portata dalla gestione Lotito rompe definitivamente il rapporto tra i tifosi e la società, ne seguono anni di dure contestazioni, dove in ogni partita la tifoseria laziale non mancherà di mostrare il proprio disprezzo verso una persona accusata di usare la Lazio esclusivamente per arricchire le proprie tasche, un'accusa che trova riscontri negli investimenti quasi inesistenti del "gestore" ma soprattutto dalle situazioni da circo che vedono Lotito e co. impegnati in trattative al limite del ridicolo (perlomeno nel loro racconto mediatico).
Fax non funzionanti, mail sbagliate, trattative prolungate all'infinito, sono questi gli ingredienti base delle campagne acquisti tipo del presidente della Lazio, basti pensare al famosissimo caso Bielsa, o al più recente caso Kostic.
Dal 2004 ad oggi sono passati diciotto anni, eppure la situazione non sembra essere cambiata. Solo pochi giorni fa l'ultima contestazione degli Ultras Lazio, i quali attraverso un comunicato ufficiale hanno dichiarato di disertare lo stadio e quindi la Curva Nord nel big match di domenica sera contro il Milan, il motivo? Il costo delle curve, 40 euro prezzi come si legge sul comunicato definiti "un insulto al tifoso laziale, quello che c’è sempre stato, in casa e in trasferta e che di certo non viene soltanto alle partite di cartello...Noi non entreremo questa volta, ma faremo lo stesso sentire il nostro supporto alla squadra".
A quanto pare il presidente Lotito continua a non andare incontro alla sua tifoseria - perlomeno in un'ottica di dialogo - andando a peggiorare una situazione già pesante, che continua a mantenere il tifoso laziale in quella dicotomia incubo-sogno ormai da troppi anni. Intanto, in attesa del match contro il Milan, la voce della Nord è chiara verso Lotito: "Allo stadio vacci da solo".
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