Luis Enrique e la voglia (esplicita) di Premier. Quale sarà la sua prossima squadra?

Morocco v Spain: Round of 16 - FIFA World Cup Qatar 2022
Morocco v Spain: Round of 16 - FIFA World Cup Qatar 2022 / Fantasista/GettyImages
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"Ci sono parassiti e gli avvoltoi che approfittano del loro secondo di gloria". È solo un passaggio dell'intervista di circa mezz'ora rilasciata da Luis Enrique a SER Deportivos Gijon, la radio della sua città di origine. Non che sorprenda ancora. Tra le stream su twitch e la live dopo il Mondiale come ospite di Ibai Llanos (tra gli streamer più famosi di Spagna), Luis Enrique si dimostra ancora una volta sorprendente nella scelta dei canali per comunicare alcuni dei suoi pensieri con il resto del mondo.

Facciamo però chiarezza, come voluto dall'ex selezionatore all'inizio della conversazione in radio. La Spagna è uscita clamorosamente sconfitta contro la Scozia nella gara di qualificazione a Euro 2024; ha perso due a zero, piegata dalla doppietta del centrocampista dei Red Devils Scott McTominay. Nulla a che vedere con il risultato di questa partita perché Luis Enrique delle gare della Roja, "non ne ho vista ne anche una". Non per una qualche costrizione autoimposta dopo l'addio, ma perché si trovava in Sudafrica, a correre in bicicletta la Absa Cape Epic, una delle prove più importanti in montagna nella quale si percorrono circa 700 chilometri. Prove allegate e disponibili sul suo profilo instagram.

Ha dichiarato che da quando è finito il Mondiale non legge né la stampa spagnola né quello che circola su internet, solo un po' di "prensa inglesa". Ed è questo uno degli aspetti più interessanti del suo intervento. Il mondo del calcio, con il suo esonero dalla panchina della Nazionale spagnola, si trova attualmente privo non solo di uno dei comunicatori più irriverenti che esistano, ma anche di un insegnante di calcio a livelli altissimi, di un tecnico le cui squadre sono forti e apprezzabili per gli occhi della maggior parte degli appassionati.

Sul periodo della Nazionale ha ammesso di non poter piacere a tutti, di essersi divertito nelle stream con i tifosi (anche se non crede torneranno) e di aver commesso anche "molti errori". Nonostante ciò, di essere molto orgoglioso della sua tappa come allenatore della Spagna, molto soddisfatto.

Luis Enrique
Morocco v Spain: Round of 16 - FIFA World Cup Qatar 2022 / Catherine Ivill/GettyImages

Il passato è ormai noto a tutti, ma quale sarà il futuro di Luis Enrique?
"Seguo soprattutto la Premier, perché mi piacerebbe andare a lavorare lì, in Inghilterra. Vedo più Premier che Liga, di quella spagnola mi interessa guardare le grandi squadre". Un futuro in Premier, ma non in qualunque squadra del campionato inglese: "Sono influenzato perché mi piacerebbe, però non andrei in qualsiasi squadra, ma soltanto in quelle che voglio fare cose importanti, e il numero è molto ridotto. Non mi faccio troppe illusioni perché ci sono tanti allenatori di grande livello liberi che vogliono allenare in Premier. E mi reputo fortunato perché la mia vita personale mi riempie totalmente con la famiglia, lo sport, il ciclismo o viaggi con la famiglia. Questo non significa che non significa che non allenerei in Spagna".

Di offerte, racconta, ce ne so state, ma finora solo da parte di selezioni nazionali: "Non le scarto, ma dovrebbe trattarsi di una Nazionale molto molto potente per essere interessato". E ancora "Ci sono tante selezioni che cercano allenatori e nel Brasile non mi ci vedo, non credo di essere il profilo giusto per allenare la Seleçao".

Nell'attesa di offerte non poteva mancare la domanda sulla squadra che rappresenta la città d'origine di Luis Enrique: lo Sporting Gijon. "Non si sa mai, ma attualmente no. Mi piacerebbe allenare una squadra che possa vincere titoli, che abbia giocatori di alto livello". E poi il Benidorm del Guaje David Villa: "In caso lo chiamo perché se ha bisogno di un allenatore, sono libero. L'ho visto in bici, va molto veloce. Sono contento che il Guaje investa nel calcio".

Sporting e Benidorm sono soluzioni suggestive, ma ovviamente lontane dalla realtà. Assecondando le volontà di Luis Enrique, proviamo a immaginare in ordine gerarchico le squadre che l'ex selezionatore asturiano preferirebbe, guardando anche alle reali possibilità che potrebbero presentarsi a giugno.

Le preferenze di Luis Enrique: Premier, Spagna, Nazionali

Premier League. Il Manchester City alla fine di un ciclo? Guardiola ha un contratto fino al 2025, ma l'allenatore con cui ha in comune la passione blaugrana potrebbe anche reputarsi al termine della sua avventura con i Citizens; alcuni scenari si potrebbero aprire. Difficilissime le opzioni United e Arsenal con la crescita di Ten Hag e Arteta. Più percorribile invece la strada che porta a Liverpool, nonostante il contratto di Klopp fino al 2026, o a Londra, dove il Chelsea potrebbe privarsi di Potter se non dovesse invertire la rotta nel finale di stagione, e dove il Tottenham deve ancora scegliere il sostituto di Antonio Conte.

Jurgen Klopp
Real Madrid v Liverpool FC: Round of 16 Second Leg - UEFA Champions League / Jonathan Moscrop/GettyImages

Spagna. Il Barcellona è saldamente nelle mani di Xavi, che a un cammino da dimenticare in Europa ha contrapposto una Liga perfetta. Il Real Madrid potrebbe salutare Carlo Ancelotti al termine della stagione (il Brasile è sull'italiano), ma una chiamata in panchina del tecnico asturiano risulterebbe sorprendente. Restano l'Atletico Madrid e Simeone. Quando avverrà la separazione che ormai si vocifera da tempo? Il suo contratto scade nel 2024 e l'opzione Luis Enrique sarebbe intrigante per vedere come l'ex Celta e Roma rivoluzionerebbe la squadra colchonera.

Diego Simeone
Atletico de Madrid v Valencia CF - LaLiga Santander / Flor Tan Jun/GettyImages

Nazionali. Soluzione che stimola forse meno rispetto alle squadre di club. Quale Nazionale "molto molto potente" farebbe al caso di Luis Enrique? Deschamps ha un contratto che lo lega alla Francia fino al 2026 e, se si guardano i risultati sportivi, una sua destituzione appare difficile. Il Portogallo ha preso Roberto Martinez, l'Argentina è salda con Scaloni. L'Inghilterra ha iniziato un percorso con Southgate, che ha un contratto fino al 2024, ma non una posizione indiscutibile. Stessa cosa per l'Italia con Roberto Mancini e la Germania con Hansi Flick. Restano fuori dal discorso il Belgio, che ha ufficializzato Domenico Tedesco e ovviamente la Spagna, che ha preso Luis de la Fuente proprio al posto dell'asturiano.