Mancini confida nei 'nuovi Bellingham' azzurri e riflette sul calcio italiano

Roberto Mancini
Roberto Mancini / Marco Rosi/GettyImages
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Roberto Mancini è intervenuto a margine della presentazione della partnership tra FIGC e Adidas. Il commissario tecnico dell'Italia ha fatto il punto sull'attuale momento degli azzurri: "Che cosa andrebbe fatto per rialzare il calcio italiano è difficile dirlo in poco tempo, noi stiamo andando a cercare ovunque giocatori anche giovani e sconosciuti, nella speranza che il talento possa poi essere utile. I giovani interessanti ci sono. Manca coraggio? Bisogno considerare che gli allenatori devo anche pensare a risultato. In vista dell’Inghilterra spero che i ragazzi stiano bene, che non ci siano infortunati. Sarà una partita difficile, è sempre Italia-Inghilterra, a tutti i livelli. Scamacca sta facendo una buona esperienza, ha bisogno di tempo, gli serve per migliorare. I ragazzi giovani devono giocare, in Italia o all’estero, devono trovare il campo con continuità. I giocatori giovani e interessanti ci sono".

Il problema del centravanti? È un momento, il calcio italiano vive di questi momenti, stiamo lavorando per trovarne. Il girone di qualificazione per andare all’Europeo? È difficile, forse non dobbiamo essere più testa di serie (ride ndr). C’è l’Inghilterra, c’è l’Ucraina. Cosa manca all’Italia per avere un Bellingham? Noi abbiamo questi giocatori, ce ne sono almeno 4-5 per qualità e per livello. Senza fare nomi. Ce ne abbiamo di Bellingham, loro hanno un approccio diverso, li fanno giocare”, ha proseguito il ct parlando dei problemi in attacco.

Roberto Mancini, Gabriele Gravina
Roberto Mancini / Marco Rosi/GettyImages

Mancini ha pii speso qualche parola in ricordo di Gianluca VIalli, amico fraterno alla Sampdoria e compagno di avventure in Nazionale: “Abbiamo perso un grande uomo, una grande persona. Grazie al Presidente per averci fatto vivere la possibilità di lavorare insieme. Gli anni dell’Europeo insieme sono stati straordinari. È stato con noi due anni, chi ha avuto Quando ti confronti con lui, tutti i giorni, impari per forza qualcosa. Soprattutto i più giovani. Sarà sempre con noi, è uno di quei personaggi immortali, Doping? Non ho idea, bisogna andarci con i piedi di piombo. Bisogna stare attenti, queste cose accadono agli ex calciatori ma anche a persone normali”.


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