Marko Arnautovic è l'attaccante giusto per l'Inter?

Per l'Inter ha senso acquistare (investendo 10 milioni di euro) il 34enne Arnautovic piuttosto che puntare su un giovane di prospettiva?
Marko Arnautovic
Marko Arnautovic / Nicolò Campo/GettyImages
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Perso Romelu Lukaku, sfuggito Gianluca Scamacca, all'Inter rimangono poche opzioni per rafforzare il reparto offensivo della squadra. Tra queste opzioni troviamo i nomi di Beto (Udinese), Morata (Atletico Madrid) e Balogun (Arsenal), ma la scelta più in voga in questo momento - a due settimane dalla fine del mercato estivo - è quello di Marko Arnautovic, centravanti d'esperienza in forza al Bologna. Considerando i tanti nomi accostati - e sondati - dai nerazzurri si evince un particolare: non sembra esserci chiarezza sulle caratteristiche necessarie per completare il reparto d'attacco.

Ad oggi l'attacco nerazzurro è composto da Lautaro Martinez, Joaquin Correa, Marcus Thuram e - in uscita - Sebastiano Esposito. Quest'ultimo presumibilmente otterrà il via libera per un altro anno in prestito (destinazione Sampdoria?) una volta acquistato il centravanti cercato da inizio estate.

Da Lukaku a Arnautovic: l'Inter indebolisce l'attacco?

Romelu Lukaku avrebbe dovuto completare il reparto offensivo dell'Inter. Questo non è un mistero. Dopo il prestito secco dello scorso anno, i nerazzurri erano in piena trattativa con il Chelsea per trovare un accordo per un ritorno a Milano a titolo definitivo (o in prestito con obbligo di riscatto, poco cambia), ma è stato lo stesso BigRom con il suo atteggiamento a cambiare le carte in tavola. La trattativa segreta con la Juventus ha indispettito dirigenza e spogliatoio interista, arrivando alla rottura totale tra le parti. Ed oggi il belga si ritrova ancora sotto contratto con i Blues.

Tra i nomi accostati all'Inter sono passati Alvaro Morata e Gianluca Scamacca. Sul primo c'è una clausola da 20 milioni di euro ritenuta troppo alta dai nerazzurri, mentre sul secondo si è sviluppata un'asta con l'Atalanta vinta - un po' a sorpresa - proprio dalla Dea. Ed eccoci ai giorni nostri tra Beto, Balogun e Arnautovic, con quest'ultimo in pole per un posto nell'attacco nerazzurro.

Marko Arnautovic è un affare (economico) per l'Inter?

Dal punto di vista prettamente economico, l'operazione Arnautovic è rischiosa. L'Inter andrebbe ad investire 8-10 milioni di euro per un attaccante 34enne, che durante la stagione - ad aprile - ne compirà 35. Un affare a perdere, perché andrebbe a concludere la sua carriera in nerazzurro generando solamente dei costi per il club interista. E questa non è una questione di vitale importanza, se non fosse che l'Inter non vive un periodo così florido dal punta di vista finanziario e ogni scelta va analizzata nei minimi dettagli. Idealmente sarebbe un affare l'acquisto di un attaccante giovane, non necessariamente troppo giovane, ma vendibile nel giro di uno-due anni ad una cifra che permetta di inserire una plusvalenza nel fatturato futuro nerazzurro.

Marko Arnautovic è un affare (tecnico) per l'Inter?

Sulla carta il passaggio da Lukaku a Arnautovic rappresenta un downgrade. C'è però da considerare che l'Inter potrà contare su Marcus Thuram, che a questo punto diventa il titolare al fianco di Lautaro Martinez, lasciando al centravanti (per ora) del Bologna il ruolo di terza punta, alla Edin Dzeko (impensabile però fare dei paragoni con il bosniaco dal punto di vista tecnico e tattico).

C'è solamente un piccola questione da capire. L'Inter pensa di poter lottare su più fronti con l'acquisto di Marko Arnautovic? L'attacco nerazzurro - almeno teoricamente - ha perso tanto rispetto alla scorsa stagione (sempre che Thuram e - eventualmente - Arnautovic non indovinino la stagione della vita) e perché - considerando la difficoltà ad arrivare ad un nome di prestigio e la situazione economica - non dare fiducia a Sebastiano Esposito come quarta punta? È giovane, non costa nulla, può crescere osservando da vicino Martinez e aumenterebbe la sua esperienza a livello internazionale. E in futuro potrebbe rappresentare una facile plusvalenza, che di questi tempi è diventato quasi più importante di un titolo (sicuramente non per i tifosi!).