Marotta a tutto tondo: gioia Scudetto, il lavoro di Zhang e il futuro dell'Inter

  • La gioia per lo Scudetto
  • Apprezzamento per il lavoro di Zhang
  • Futuro dell'Inter
Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta / Image Photo Agency/GettyImages
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Tra un festeggiamento e l'altro, Beppe Marotta ha anche trovato modo di rilasciare alcune dichiarazione per esprimere tutta la sua soddisfazione per lo Scudetto conquistato dall'Inter. L'amministratore delegato nerazzurro ha infatti parlato sia ai microfoni di Sky Sport sia a quelli di DAZN, rassicurando anche i tifosi sull'aspetto societario e spiegando quelli che sono gli obiettivi futuri del club.

Gioia Scudetto: "Che grande emozione, qui c'è tutta l'essenza dell'Inter. Questi tifosi rappresentano una grandissima parte della città di Milano, è una giornata indimenticabile. Io ho vinto qualche titolo ma non potrò mai dimenticare questa giornata. Mai vissuta un'emozione del genere. Solo col Triplete ho visto una cosa del genere ma in tv, anche perché l'ultima volta c'era il Covid. Sicuramente fa parte delle pagine belle della mia vita".

Sulla società: "Spesso si immagina che le società debbano essere ricche e dispendiose nel calciomercato. Io non sono di questo avviso, la prima cosa che conta è il senso di appartenenza, oltre a grande cultura del lavoro".

Su Zhang: "È continuamente in contatto con noi, sta vedendo tutto. Un po' di merito ce lo dobbiamo assegnare, abbiamo lavorato bene. La prOprietà non è mai venuta meno, ci ha dato sicurezza in tante scelte. Noi abbiamo messo il lavoro con tutte le componenti. Avere una proprietà che delega molto è segno di grande maturità".

Sul ciclo nerazzurro e i rinnovi: "Questo ciclo non è arrivato neanche a metà, non esiste una situazione che ci generi ansia, non ci sono giocatori in scadenza. Tutti vogliono restare e noi vogliamo confermare questi giocatori, tra cui quelli che avete citato (Inzaghi come tecnico, Lautaro e Barella come giocatori ndr)".

Ambizioni europee: "Contrastare City e Real? Le idee sono complementari ad altri valori. Il nostro deve essere un mercato molto creativo. Non ci sono partenze all'orizzonte ma in questi anni abbiamo dimostrato di avere il coraggio del cambiamento anche quando sono partiti giocatori di prima fascia come Hakimi, Lukaku e Onana. Abbiamo cambiato 12 giocatori ad agosto, non è poco. Significa avere coraggio del cambiamento e non avere paura delle critiche. Il popolo interista ha grande passione, quando vendi passi per quello che vuole smobilitare e invece non è così. Siamo forti a prescindere da chi compriamo e chi vendiamo".

Sulla sua formazione da manager: "Nel lavoro bisogna avere passione, è l'elemento più importante. Io sono in questo mondo da quand'ero ragazzo, ho sbagliato presto e da ogni errore è nata la mia esperienza. Io mi sento un manager esperto, riesco a consigliare chi è vicino a me con l'esperienza abbinata alla grande passione".

Futuro post 2027: "Vorrei dare un contributo al mondo dello sport italiano, aiutare i ragazzi. C'è ancora da fare, una cosa che non riesco a concepire è che i bambini fin dai 7 anni debbano pagare delle quote. È limitante per gli altri bambini che possono rappresentare dei talenti".

Sul campionato a 18 squadre: "Aiuterebbe a creare stagione meno stressante, in questi giorni c'è stata la forma di protesta ufficiale dei calciatori internazionali. Ridurre alcune partite sarebbe determinante".

A DAZN:

Sulle cessioni: “Il mercato in uscita è caratterizzato dalla volontà dei giocatori. Sino da oggi nessun giocatore ha chiesto la cessione. Posso dire che questo organico sarà confermato nella sua totalità”.

Sulla seconda stella: “Quando si vince uno Scudetto che coincide con la seconda stella, è un qualcosa di storico e straordinario, che rende felici noi, la proprietà e questo magnifico pubblico. Siamo ambasciatori della città di Milano”.

I motivi del successo: “Quando ho cambiato società, passando dalla Juve all’Inter, non immaginavo di fare un percorso così ricco di successi e trofei. Nel calcio ci sono caratteristiche che ti portano a diventare vincente. La cultura della vittoria, il senso di appartenenza, il senso del lavoro sono tre valori che possono darti tante soddisfazioni e vittorie in qualsiasi squadra”.


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