Marotta il rivoluzionario: la scelta su Spalletti-Conte e l'impatto con la Juve

Beppe Marotta sottolinea il peso dei cambiamenti per arrivare al successo.
Italian Football Federation 'Panchina D'Oro' Awards
Italian Football Federation 'Panchina D'Oro' Awards / Gabriele Maltinti/GettyImages
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In occasione della giornata inaugurale della XI edizione del Corso da Team Manager, a Roma presso la Luiss, è intervenuto l'AD dell'Inter Giuseppe Marotta e non sono mancati aneddoti e riferimenti al passato, sia in riferimento all'esperienza in nerazzurro - a cavallo tra Spalletti e Conte - che a quella precedente alla Juventus. Queste le parole riportate dall'Ansa

Rivoluzione Juve: "Quando nel 2010 arrivai alla Juve e i risultati non c'erano, dovetti procedere a una rivoluzione. Ho cambiato tutti i ruoli: dalla comunicazione ai magazzinieri. Avevamo anche in squadra una fila di campioni del mondo, ad esempio Camoranesi era nella lista di quelli che volevo mandare via, ma ero imbarazzato nel farlo. Per questo lo chiamai nel mio ufficio e gli chiesi cosa avrebbe fatto al posto mio. Lui mi rispose 'mandare via me e tanti altri'. Ecco bisogna avere la forza di cambiare quando serve".

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Copione ripetuto all'Inter: "Nel 2019, arrivato all'Inter, attuai la stessa politica. Sacrificai una figura come quella di Luciano Spalletti che ritengo un bravo allenatore ma che faceva parte del presente e del passato. La cultura che c'era non era vincente e ho sacrificato un allenatore come lui, per arrivare a Conte che conoscevo bene e che ci ha portato a vincere lo scudetto al secondo anno".