Marotta parla dell'annata dell'Inter e conferma l'interesse per Frattesi e Scalvini

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta / Nicolò Campo/GettyImages
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Saranno settimane cruciali per l'Inter, impegnata mercoledì sera nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina ma allo stesso tempo proiettata verso quella di Champions League contro il Manchester City. A pochi giorni dall'inizio di un periodo così delicato, Beppe Marotta ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Rai. Di seguito le parole dell'ad nerazzurro:

Un primo bilancio su Inzaghi: "Non si può valutare una stagione semplicemente da una partita. Anzi, il fatto di arrivare in finale di Champions è un motivo di grandissimo prestigio e valore, anche per l'allenatore e quindi anche per Inzaghi, che la merita ampiamente. La valutazione che abbiamo fatto di conseguenza è estremamente positiva. C'è stato un momento in cui le cose non andavano bene e quindi è evidente che il dibattito all'interno della società era più forte e diretto, ma sempre nell'ambito di critiche propositive. Inzaghi ha dimostrato di essere non solo all'altezza del suo ruolo, ma anche di saper ricondurre la stagione su una strada di grande positività. Il suo lavoro è positivo e viene da tutti riconosciuto all'interno del club".

Testa già alla finale di Champions? "Questo è il rischio dello sportivo, indipendentemente dal fatto che sia calciatore, ciclista, o giocatore di basket. Chi ha a che fare con appuntamenti dal valore differente tra loro, è normale che pensi con più insistenza a quello più importante. Quello di mercoledì è un impegno importante in ambito nazionale, la Coppa Italia è sempre un appuntamento di prestigio a cui noi teniamo. E sono anche sicuro che i giocatori troveranno la giusta concentrazione per incontrare una Fiorentina che sta dimostrando di essere un’avversaria di grandissimo livello. Sta a noi affrontare step by step ogni gara”.

Sulla questione sponsor: "In realtà la parte corporate sta trattando con diverse aziende ma non so se le trattative troveranno definizione entro il 10 giugno. Il regolamento UEFA non prevede un brand di un'azienda se non a livello sociale. È in atto una negoziazione ma non sono in grande di dire quel che sarà".

Su Scalvini e Frattesi: "Sono due giovani molto, molto interessanti ma ce ne sono altri. Il calcio italiano è espressione di talenti veramente puri. Sono due elementi seguiti da tanti club, non nascondo che anche l'Inter ha messo loro gli occhi addosso. Poi bisogna conciliare questa visione con una negoziazione che dev'essere portata avanti, in questo momento siamo fermi. Bisogna perseguire la strada della valorizzazione del prodotto italiano, è obbligatoria. Il calcio italiano può esprimere grandi valori sia a livello di giocatori, che di allenatori, arbitri e dirigenti. Certo, gli investimenti più importanti sono nei centri di formazione, è scontato che il rapporto fra Federazione e singoli club, che è già ottimo, deve essere ancora più forte. I talenti in Italia ci sono e sono talenti che possono competere con i loro pari età in tutta Europa".

Su Lukaku: "Romelu ama la maglia che indossa, si trova molto bene all'Inter. Questi sono aspetti fondamentali, questa sua voglia di stare con noi. Ma è in prestito fino al 30 giugno. Rientrerà al Chelsea e non sappiamo cosa succederà a livello tecnico in quel club. In questo momento siamo alla finestra".

Su Spalletti: "Spero per il bene del calcio che lui e De Laurentiis continuino a lavorare insieme, sono due valori aggiunti del nostro calcio. Il fatto che si separino genera un po' di amarezza. Poi le cose non le conosco, è giusto rispettare ogni valutazione che i due decideranno di attuare. Hanno fatto una grandissima impresa, bisogna riconoscere loro il grande merito di aver riportato lo scudetto a Napoli, frutto di programmazione, grande competenza e grande professionalità".