Max Canzi si presenta come nuovo allenatore della Juventus Femminile
Di Marco Deiana
Max Canzi si è presentato come nuovo allenatore della Juventus Femminile. L'ex tecnico - tra le altre - di Cagliari Primavera, Olbia e Turris - si è presentato nella sala conferenze dell'Allianz Stadium. Canzi ha firmato con il club bianconero un contratto fino al 30 giugno 2026, con opzione per il terzo anno. Queste le sue parole da allenatore delle bianconere.
"Voglio ringraziare il club, il direttore Braghin per la grande opportunità che mi hanno dato e per le parole che ha detto nei miei confronti che pesano, fanno piacere ma aumentano la responsabilità che so di avere entrando in un club con questa storia, con questo vissuto e ci entro in punta di piedi cercando di imparare fin da subito dove sono arrivato ma molto onorato e grato di essere qua. Non ho ancora iniziato in campo, non vedo l'ora e mancano pochissimi giorni finalmente. È stata una cosa nata due mesi fa quindi la voglia di iniziare aumenta, nonostante questo da due mesi ci sentiamo tutti i giorni per più ore per lavorare sulla squadra. Per ciò che ho fatto in carriera tra dilettanti e per più anni da professionista, arrivare qua è un punto d'arrivo ma non voglio essere frainteso: per quanto mi riguarda è un punto di partenza in quello che vorrei fare qua".
"Ventiquattro anni fa ho avuto un'esperienza nella Serie A Femminile e da allora sono sempre stato legato al mondo del calcio femminile, ho amicizie ed ho sempre seguito campionato e movimento, in grandissima crescita negli ultimi anni grazie anche alla Juventus. Quando mi è stata paventata questa possibilità l'ho presa subito seriamente in considerazione, la vita è fatta di cicli e nella mia vita professionale ne ho avuti vari. Cerco sempre stimoli, questo per me è fortissimo. Sono convinto che il movimento abbia margini di miglioramento e poi non nego che i colloqui avuti mi abbiano fatto prendere l'ultima decisione. Alla fine i rapporti umani e la chimica sono fondamentali nelle scelte".
"La prossima è la 39ª stagione da allenatore. Il calcio è in continua evoluzione e ciò che funzionava ieri non funziona oggi, magari neanche domani. Concretezza e pragmatezza sono aggettivi che mi piacciono. Ho parlato con alcune senatrici della squadra, di persona e al telefono. Sicuramente loro mi aiuteranno a capire cosa è la Juventus. Sono giocatrici importanti che hanno fatto la storia e che sanno come si vince. Sono giocatrici, non senatrici, importanti e con un contratto quindi considerate in grado di dire la loro in maniera importante".
"Ho sempre pensato che l'allenatore debba adattare il sistema di gioco in base a ciò che ha a disposizione. Il tempo passato con loro mi darà la conoscenza definitiva rispetto a quello che maggiormente calzerà al sistema di gioco e idea tecnica per le loro caratteristiche. Sicuramente ho una mia idea di gioco, che non si traduce necessariamente in numeri. Nel corso della mia carriera ho usato tanti sistemi di gioco, sicuramente parlando della mia idea con il club l'idea sarà di calcio aggressivo. Sotto l'aspetto fisico e dell'impatto del ritmo di gioco oltre le differenze di genere, credo si possa e si debba, per come la vedo io, un calcio intenso. Quindi vorrei intensità negli allenamenti".
"Mi aspetto di vedere un gruppo che sotto un certo aspetto ha perso certezze, abituato a vincere tutto. Negli ultimi due anni ha vinto meno anche se è arrivato secondo ed ha vinto trofei, ha vinto meno di ciò a cui era abituato e ha bisogno di riacquisire fiducia e stima. Mi aspetto di trovare questo. Le squadre che vincono sono quelle dove obiettivi singoli e di squadre coincidono. Ai giocatori si dice di giocare per lo stemma che hanno davanti e di essere ricordato poi per il nome che hanno dietro, questo va sempre ricordati".
"La pancia piena non credo ci sia, vincere aiuta a vincere. Quando si è abituati a vincere non farlo da fastidio. Non penso ci sarà questo problema, io non ce l'ho. Sono venuto alla Juventus per vincere, altrimenti stavo bene dove ero nella mia comfort zone come ha detto il direttore Braghin. Vincere significa raggiungere gli obiettivi che si propone, qui vincere dei trofei è un obiettivo, sono qui per questo. Siamo in un momento storico della squadra con il ricambio generazionale, non drastico: ci sono giocatrici che hanno dato tanto sotto l'aspetto tecnico e ci sono giocatrici con anni in meno in rampa di lancio e poi arriva qualcuna da fuori con la mentalità vincente e con esperienza internazionale. Sicuramente è stata costruita una rosa ampia e mi permetterà di usare più giocatrici, non so quanto servirà per aprire un nuovo ciclo".
"Con il resto d'Europa la differenza che salta all'occhio guardando le partite in tv è l'impatto fisico. Si nota proprio guardando le partite come velocità, intensità e forza fisica. Ci lavoreremo. Il momento del calendario è un momento bello, si inizia a visualizzare quello per cui si sta lavorando. Le squadre vanno incontrate tutte, prima o dopo, questo è relativo, fa specie ricominciare da dove si è finito, tra l'altro ero presente a Sassuolo".