Meglio tardi che mai: Mancuso e Forte, sulle orme di Caputo

Mancuso (Empoli) e Forte (Venezia)
Mancuso (Empoli) e Forte (Venezia) / 90min Italia
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In passato sembrava quasi una legge inappellabile quella secondo cui il bomber prolifico in Serie B fosse destinato, nella salita nel campionato maggiore soprattutto se non più giovanissimo, a incontrare difficoltà insormontabili e a vedere sensibilmente ridotto il proprio bottino di reti, con la doppia cifra ridotta a una semplice chimera, a un nostalgico ricordo. Spesso l'inghippo è nato per via di occasioni carenti se non nulle per imporsi davvero in Serie A, basti pensare a Stefan Schwoch, miglior marcatore in assoluto nel campionato cadetto con 2 soli gol all'attivo in A.

Non sono mancate però occasioni perse e situazioni cariche di rimpianti, Daniele Cacia ad esempio non riuscì a imporsi sotto porta nelle sue prime esperienze in A a 25 anni con Fiorentina e Lecce (pur raccogliendo 22 presenze in Salento). Negli ultimi anni la tendenza sembra comunque poter andare in una direzione diversa e, in vista della stagione 2021/22 ormai alle porte, c'è chi confida nella possibilità di imporsi anche in Serie A dopo anni di B ricchi di gol e di soddisfazioni: Leonardo Mancuso dell'Empoli e Francesco Forte del Venezia si presentano ai nastri di partenza come riferimenti importanti per le loro squadre neopromosse, pilastri offensivi fondamentali nella rincorsa alla salvezza.

Francesco Forte
Forte nel precampionato / BSR Agency/Getty Images

I precedenti incoraggianti

Il più recente e incoraggiante esempio a cui aggrapparsi risponde al nome di Simy, capocannoniere del campionato di Serie B 2019/20 con la maglia del Crotone, con 20 gol, capace di ripetersi anche in massima serie nonostante la retrocessione del club calabrese, con un ragguardevole bottino identico a quello dell'anno precedente. L'altissimo attaccante nigeriano, a dirla tutta, aveva già avuto occasioni in A, senza imporsi a quel livello, mentre è eclatante in positivo l'esempio rappresentato da Francesco Caputo: dopo anni di gol in Serie B, tra Salernitana, Bari, Virtus Entella ed Empoli l'attaccante di Altamura è riuscito a sfruttare al meglio la prima vera occasione in Serie A, nel club toscano, mettendo a segno ben 16 gol e mantenendo fede al titolo di capocannoniere della stagione precedente. Un bottino incrementato poi ulteriormente col passaggio a Sassuolo, 21 gol in una realtà ideale per un profilo come il suo, ormai maturo ma ancora desideroso di dire la sua ad alto livello.

Francesco Caputo
Caputo a Empoli / Gabriele Maltinti/Getty Images

Mancuso e Forte: profili diversi, sfida comune

Le storie e le carriere di Mancuso e di Forte sono dunque sospese, al momento, tra il profilo di bomber ideali per la serie cadetta e quello di attaccanti prolifici a prescindere dal campionato in cui giocano. Mancuso è il più esperto dei due, un classe '92 che si affaccia dunque in Serie A da ventinovenne dopo quattro stagioni più che mai incoraggianti in B, 28 gol al Pescara tra 2017/18 e 2018/19 e 33 gol a Empoli nelle ultime due stagioni, col picco massimo raggiunto con le 20 reti del 2020/21. Un biglietto da visita intrigante per un bomber vecchio stampo, centravanti capace di sfruttare al meglio le occasioni, di raccogliere palloni in area per scagliarli in rete e di tramutare situazioni di confusione in vere e proprie occasioni da gol. Ingredienti basilari per il centravanti di una squadra coinvolta nella lotta per la salvezza, destinato a restare titolare nell'undici passato nelle mani di Andreazzoli.

Esperienza meno lineare e più discontinua quella di Francesco Forte, una storia fatta di numerosi cambi di maglia e impreziosita anche da un debutto in Serie A nel 2012/13 con l'Inter di Stramaccioni, a Palermo. Tra le varie esperienze e continui trasferimenti (Pisa, Forlì, Lucchese, Cremonese, Teramo, Perugia, Spezia e Waasland-Beveren nell'arco di cinque anni) è stata Lucca la realtà in cui Forte è riuscito a esprimersi al meglio, con 25 gol totali nelle due esperienze in rossonero, in Lega Pro. Il ritorno in Italia dopo l'avventura non esaltante in Belgio ha dato modo a Forte di consolidare il proprio status di attaccante prolifico in Serie B, con 17 gol segnati nella Juve Stabia prima del passaggio al Venezia e dello storico ritorno in Serie A dei lagunari. Un centravanti più coinvolto nella manovra della squadra rispetto a Mancuso, capace di fare reparto da solo ma anche funzionale al gioco corale dell'undici di Zanetti, non solo un cinico terminale offensivo dunque.

L'occasione più grande

Sia per Forte che per Mancuso è arrivato il momento del bivio più temuto e al contempo più sognato, quell'intreccio spesso fatale tra il ruolo di affidabile bomber "di periferia" e quello di realtà affermata anche in Serie A. A 28 e 29 anni si tratta di capire se sarà Caputo o sarà Cacia, se il muro tra B e A si rivelerà troppo ripido e scivoloso o se, al contrario, Venezia ed Empoli potranno appoggiarsi ancora sulle solide spalle dei loro attaccanti, sulle orme di quanto realizzato da Ciccio Caputo a Empoli.